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Lettera del comitato per le missioni all’apostolo Paolo

22 luglio 2011

Lettera del comitato per le missioni all’apostolo Paolo

Molti pastori professanti di oggi, affermano di considerare gli insegnamenti dell’apostolo Paolo molto seriamente, ma si rifiutano di proteggere il gregge, non chiamando l’eresia ed il peccato con il proprio nome. Spesso questi cosiddetti pastori, quando un membro della loro congregazione osa identificare i falsi maestri, non esitano ad ammonirlo e più delle volte ad estrometterlo dalla fratellanza.

Ecco una lettera immaginaria che questi cosiddetti pastori avrebbero scritto all”apostolo Paolo se fosse stato nostro contemporaneo:

A Paolo l’Apostolo
c/o Aquila il Tendaiolo
Corinto- Grecia

Caro Paolo,

Recentemente abbiamo ricevuto una copia della tua lettera ai Galati. Il Comitato ha incaricato me per informarti circa alcune cose che ci riguardano molto profondamente.

Primo: noi troviamo che il tuo linguaggio in qualche modo è intemperante. Nella tua lettera, dopo un breve saluto ai Galati, tu immediatamente attacchi i tuoi oppositori sostenendo che essi “vogliono pervertire il Vangelo di Cristo”.

Tu dici che tali uomini dovrebbero essere considerati come “maledetti”; e, in un altro posto, tu li definisci perfino “falsi fratelli”. Non sarebbe più caritatevole dar loro il beneficio del dubbio- almeno fino a quando l’Assemblea Generale abbia investigato e giudicato il caso? Per rendere la situazione ancora più critica, tu più avanti dici: “Io desidererei che coloro che vi turbano si facessero mutilare!” Si addice ad un ministro Cristiano fare una simile dichiarazione? Questa tua affermazione sembra essere piuttosto aspra e poco amorevole.

Paolo, noi in verità sentiamo il bisogno di essere molto cauti circa il tono delle tue epistole. Tu ti presenti al popolo in modo abrasivo. In alcune lettere tu hai perfino menzionato nomi; e questo ha fatto, senza dubbio, irritato gli amici di Imeneo, di Alessandro, e di altri. In altre tue epistole fai i nomi di Dema, Figello, Ermogene, gettando disredito sul loro ministerio. Dopotutto, molte persone sono state introdotte alla fede Cristiana tramite il ministero di questi uomini. E benchè alcuni di questi missionari abbiano manifestato mancanze riprovevoli, ciononostante, quando parli di questi uomini in modo denigratorio tu non fai altro che suscitare cattivi risentimenti. Noi del Comitato crediamo che non è corretto che un ministro nella sua predicazione faccia i nomi di altri fratelli che lui ritiene non camminano secondo verità. Questa valutazione deve essere lasciata al giudizio dell’ Assemblea Generale e non al singolo ministro.

In altre parole, Paolo, io credo che tu dovresti sforzarti ad avere nel tuo ministerio un atteggiamento più moderato. Non dovresti cercare di guadagnare coloro che sono nell’errore tramite il mostrare loro uno spirito più dolce? Ma così tu hai probabilmente allontanato i Giudaizzanti a tal punto che essi non ti vorranno più ascoltare. Tramite il tuo parlare sconsiderato, tu hai fatto diminuire le tue opportunità per una tua futura influenza in mezzo alle chiese nel loro insieme. Se invece tu avessi operato in modo più cauto, tu avresti potuto chiedere di servire in una apposita commissione del Comitato stabilita per studiare il caso. Tu con il tuo discernimento avresti potuto contribuire ad aiutare a stilare un documento sulla posizione teologica dei Giudaizzanti, senza trascinare persone nella disputa.

Inoltre, Paolo, noi dobbiamo mantenere l’unità tra quelli che professano il credo in Cristo. Tieni presente che i Giudaizzanti sono almeno dalla nostra parte nell’affrontare il paganesimo e l’umanesimo che ci circonda e che prevale nella cultura del contemporaneo Impero Romano. I Giudaizzanti sono i nostri  alleati nella lotta contro l’aborto, l’omosessualità, la tirannia del governo, ecc… Noi non possiamo permettere che differenze su questi piccoli particolari dottrinali oscurino questo fatto importante. Io devo anche menzionare che sono sorti seri dubbi circa il contenuto della tua lettera, come pure circa il tuo stile. E’ una cosa saggia affliggere i giovani Cristiani, come sono i Galati, con simili pesanti soggetti teologici? E perchè alcuni di loro non hanno compreso i tuoi soggetti teologici, tu li hai perfino apostrafati da “insensati”. Il comitato mette in dubbio l’opportunità della struttura dottrinale della tua lettera. Per esempio, in un paio di posti tu menzioni la dottrina dell’elezione. Tu ti addentri pure in una lunga discussione sulla Legge. Forse tu avresti potuto provare il tuo caso in qualche altro modo, senza menzionare questi punti complessi e controversi del Cristianesimo. La tua lettera è così dottrinale che essa probabilmente servirà a polarizzare ancora di più le differenti fazioni che ci sono nelle chiese. Ripeto noi abbiamo bisogno di fare enfasi sull’unità, anzichè diffondere soggetti  che eccentueranno le divisioni tra di noi.

In un posto, tu scrivi: “Ecco io, Paolo, vi dico che se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla”. Paolo, tu hai la tendenza a descrivere le cose in termini strettamente in bianco e nero, come se non ci fossero delle zone grigie. Tu hai bisogno di temperare le tue espressioni, altrimenti tu diventi troppo eslusivo. Se fai così, le tue espressioni allontaneranno le persone, e coloro che vengono a visitarci li fai sentire imbarazzati. Tramite il prendere una linea dura, e inflessibile, la crescita della chiesa non viene favorita.

Nella tua lettera descrivi come sei andato contro all’Apostolo Pietro dicendo che egli era da “condannare”. Paolo ma ti rendi conto che scrivere simili cose non edifica i credenti? E’ questo l’esempio che metti davanti ai credenti? È questo il tuo modo di edificare la chiesa? I credenti, in particolare i neofiti, hanno bisogno di vedere tra i ministri unione e non dispute; concordia, amore, comprensione, e non questi giudizi accusatori verso i ministri.

Ricordati, Paolo, che non esiste una chiesa perfetta. Nella chiesa noi dobbiamo tollerare molte imperfezioni, visto che non possiamo avere tutte le cose in una sola volta. Se tu pensassi indietro alla  tua esperienza, ti ricorderai come nel tuo tempo d’ignoranza perseguitavi la chiesa. Tramite il riflettere sul tuo stesso passato, tu potresti imparare ad avere una più comprensiva attitudine verso i Giudaizzanti. Sii paziente, e dai ad alcuni il tempo di stare attorno a noi affinchè abbiano una migliore comprensione. Nel frattempo, rallegrati del fatto che condividiamo la stessa professione di fede, in Cristo, visto che noi tutti siamo stati battezzati in Cristo e siamo rivestiti di Cristo.

Il Comitato è in attesa di vedere una tua correzione in merito, seguito da un tuo più morbido approccio in questioni dottrinali e verso coloro che non vedono il Vangelo dal tuo punto di vista. In mancanza di un tuo mutamento in questa materia, il Comitato si riserba il diritto a prendere opportune iniziative svolte a limitare la tua influenza nelle varie chiese. Ti prego quindi di prendere in seria considerazione quanto ti ho fatto presente in questa lettera.

Cordiali saluti

Il coordinatore del- Comitato per le Missioni

“Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la Sua apparizione e il Suo regno; predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi,sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo”.

(2 Timoteo 4:1-2)   “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. (1 Corinzi 11:1)

In Cristo 

 Charles Phinney

2 commenti leave one →
  1. giuseppe permalink
    27 luglio 2011 10:56

    La trovo anche fin troppo rispettosa e trasparente.

    Giuseppe De Ieso

    "Mi piace"

  2. giuseppe permalink
    6 ottobre 2011 14:54

    Perdonami fratello Giuseppe, ma dopo aver riletto questa lettera immaginaria di riprensione all’Apostolo Paolo, sento il bisogno di dirti che la trovo in tutto e per tutto corrispondente alla realtà che oggi prevale nella maggiorparte delle comunità, specialmente quelle adi, purtroppo!. Possa, questa, contribuire a svegliare quanti, nelle adi e non solo, vengono tenuti in uno stato di coma spirituale indotto.

    Giuseppe De Ieso

    "Mi piace"

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