Castighi di Dio: «Ghehazi, servo del profeta Eliseo, a motivo della sua cupidigia»
Castighi di Dio: “Ghehazi, servo del profeta Eliseo, a motivo della sua cupidigia”
Dopo che Eliseo guarì Naaman il Siro dalla lebbra, dal quale rifiutò di accettare i regali che questi gli propose dopo essere stato guarito, è scritto: “Ma Ghehazi, servo d’Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: ‘Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quel ch’egli avea portato; com’è vero che l’Eterno vive, io gli voglio correr dietro, e voglio aver da lui qualcosa’. Così Ghehazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: ‘Va egli tutto bene?’ Quegli rispose: ‘Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: – Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla contrada montuosa d’Efraim due giovani de’ discepoli dei profeti; ti prego, da’ loro un talento d’argento e due mute di vestiti’. – Naaman disse: ‘Piacciati accettare due talenti!’ E gli fece premura; chiuse due talenti d’argento in due sacchi con due mute di vesti, e li caricò addosso a due de’ suoi servi, che li portarono davanti a Ghehazi. E, giunto che fu alla collina, prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, che se ne andarono. Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: ‘Donde vieni, Ghehazi?’ Questi rispose: ‘Il tuo servo non è andato in verun luogo’. Ma Eliseo gli disse: ‘Il mio spirito non era egli là presente, quando quell’uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prender danaro, di prender vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? La lebbra di Naaman s’attaccherà perciò a te ed alla tua progenie in perpetuo’. E Ghehazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve” (2 Re 5:20-27).
[Tratto dal libro: “Dio castiga, eccome se castiga“, scritto da Giacinto Butindaro V.D.M.]