I sentimenti del cuore e le opere dei servitori di Dio
I sentimenti del cuore e le opere dei servitori di Dio
Paolo e Barnaba, oltre ad essere Apostoli (cfr. Atti 13:2-4), erano anche dei Dottori (cfr. Atti 13:1; 2Tim. 1:11), e ad Antiochia di Siria svolgevano anche l’opera d’Evangelista, come apprendiamo dalle parole scritte da Luca:
«Ma Paolo e Barnaba rimasero ad Antiochia INSEGNANDO ed EVANGELIZZANDO, con molti altri ancora, la parola del Signore.
E dopo varî giorni, Paolo disse a Barnaba: Torniamo ora a visitare i fratelli in ogni città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno.» (Atti 15:35-36)
Essi non rimanevano inoperosi ed oziosi là nella comunità dov’erano, ma si davano da fare per il bene della Chiesa, davano l’esempio in ogni cosa e si adoperavano con costanza nel fare tutto ciò che era in loro di poter fare. In precedenza andarono ad annunziare l’Evangelo laddove non c’erano comunità di cristiani, mandati dallo Spirito santo, e molti si convertirono e furono create delle Chiese locali e, la Parola del Signore si spandeva per tutto il paese, e coloro di Antiochia di Pisidia che erano preordinati a vita eterna credettero. Avvenne pure ad Iconio che una gran moltitudine di Giudei e di Gentili credettero. Dovunque andassero, incontravano opposizione dai Giudei e dai Gentili, annunziavano l’Evangelo e facevano molti discepoli, e Dio li confermava con segni, prodigi e miracoli.
Poi si fermarono alquanto tempo in Antiochia di Siria, ed anche in quella città, anche se la Chiesa era già presente e ben strutturata, operavano insegnando e compiendo l’opera di Evangelista lì intorno, annunziando l’Evangelo con i segni e con i prodigi che il Signore compiva per confermarli.
Nel passaggio scritto da Luca che vi ho riportato sopra, inoltre viene evidenziato che nel cuore di Paolo e di Barnaba c’era il desiderio di rivedere i fratelli, coloro che il Signore aveva salvato nelle città di Antiochia di Pisidia, Listra, Iconio e Derba ed in tutte le città della Licaonia, per vedere come stavano, se progredivano nella conoscenza della verità della Parola di Dio, affinché apportassero ciò di cui c’era bisogno e che mancava loro.
I loro cuori, quindi, che erano veri servitori di Dio, si preoccupavano di come stavano i santi e di come camminavano nelle vie del Signore, ed il loro desiderio era sempre il bene delle Chiese di Gesù Cristo, non volevano che nessun’anima si perdesse, o rimanesse indietro, e desideravano dare il loro apporto per il perfezionamento dei santi e di edificazione del corpo di Cristo, che è la Chiesa.
Non solo, quindi, Paolo e Barnaba avevano ricevuto dei doni da Dio per insegnare ed annunziare l’Evangelo, compiendo pure segni e prodigi, cose che confermavano che Dio era con loro, ma pure il loro cuore era pieno di buoni sentimenti per i discepoli del Signore, e non volevano che nulla di male succedesse loro, che nessuno rimanesse sedotto dai seduttori di menti, perciò volevano che progredissero nella conoscenza del Signore Gesù Cristo e nel mettere in opera tutti i propri doveri dei cristiani.
Dunque, quei ministri di Dio non solo compivano l’opera che Dio gli aveva dato di fare, ma pure avevano a cuore il bene di tutti i fratelli delle Chiese, non facevano nulla per interesse personale e per ingrassare il proprio ventre ed il proprio ego, il loro cuore era sincero ed avevano una buona coscienza davanti a Dio e davanti agli uomini.
Pertanto, cari nel Signore, è doveroso, per tutte le cose che vi ho detto sopra e per i passi che vi ho riportato sopra, considerare anche i sentimenti del cuore che hanno i ministri di Dio che oggi si presentano a voi e a tutta la Chiesa, perché se sono veramente uomini mandati da Dio devono manifestare di amare i fratelli e la Chiesa con tutto il loro cuore, non devono produrre solo parole, ma anche fatti e manifestare dei sentimenti sinceri e chiari, essendo appunto dei ministri costituiti da Dio come dicono di essere, devono avere anche un grande amore per l’opera e per i santi. Una caratteristica dei falsi ministri è proprio quella di non aver amore nel loro cuore, perciò non si preoccupano veramente dello stato delle anime, non hanno a cuore la loro crescita spirituale, i loro sforzi sono concentrati solo verso sé stessi, ed insegnano ai loro seguaci di concentrarsi più sulle parole ed opere dell’uomo piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla Parola di Dio e la crescita nella via del nostro Signore Gesù Cristo.
Perciò, diletti e fedeli nel Signore, vi esorto a studiare le sacre Scritture per poter apprendere gli insegnamenti di Gesù, degli Apostoli e dei Profeti, e non solo, ma di imparare ad imitarli anche nei loro sentimenti e nelle loro opere; inoltre, studiando la Parola di Dio ed imparando a discernere le cose buone e giuste da quelle cattive e sapendo quali sono le opere ed i sentimenti dei servitori di Dio, sappiate riconoscere coloro che dicono di essere stati mandati da Dio, affinché stiate lontani dai ciarlatani e dai parolai, e rimaniate a giusta ragione attaccati a coloro che, invece, mostrano veramente di essere ministri di Dio come lo erano anche Paolo e Barnaba.
Cari nel Signore, badate dunque a come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.
L’amor mio è con tutti voi in Cristo Gesù.
Giuseppe Piredda