La nostra allegria e la nostra beatitudine!

Gesù quando salì sul monte, parlò delle beatitudini e di cose che rallegrano il cuore dei veri suoi discepoli, che temono Iddio e mantengono un cuore scevro da cattivi sentimenti, dall’odio e dal commettere il male contro il prossimo:

«Beati voi, quando gli uomini v’avranno odiati,

e quando v’avranno sbanditi d’infra loro,

e v’avranno vituperati ed avranno ripudiato il vostro nome come malvagio, per cagione del Figliuol dell’uomo.

Rallegratevi in quel giorno e saltate di letizia, perché, ecco, il vostro premio è grande ne’ cieli;

poiché i padri loro facean lo stesso a’ profeti.» (Luca 6:22-23)

«Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e,

mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per cagion mia.

Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne’ cieli;

poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.» (Matteo 5:11-12)

Quelle beatitudini e quell’allegrezza appartiene e viene vissuta solo da coloro che, perché temono Iddio e non servono il Signore per per arricchirsi e per gloria personale, non hanno niente a che fare con il cuore di Alessandro il Ramaio, la vanagloria di Diotrefe, con lo spirito carnale di Dema, e l’amore del denaro di Balaam. Anzi, sono proprio quelli che sono come Alessandro, Diotrefe, Dema e Balaam che perseguitano e fanno del male a coloro che temono Iddio, infatti sono proprio quei tali oltraggiano in tutti i modi i santi uomini di Dio, e dicono OGNI SORTA DI MALE contro coloro che amano il Signore con tutto il cuore, e si riconoscono facilmente, perché i santi di Dio che vogliono fare la sua volontà, riprendono le opere infruttuose delle tenebre, ma non si fissano su qualcuno per fargli ogni sorta di male, non lo fanno neppure se è l’uomo più malvagio del mondo, e mettono tutto nelle mani di Dio, e sanno bene che deve essere il Signore a sgridarli, come pure l’Arcangelo Michele neppure contro il diavolo “non ardì lanciare contro a lui un giudizio ingiurioso, ma disse: Ti sgridi il Signore!” (Giuda 9).

Quindi, cari nel Signore, osservateli bene gli uomini malvagi che perseguitano la Chiesa, perché sono quelli che stanno sempre lì a parlare male contro i santi del Signore, a pretendere di correggere qualsiasi cosa che fanno, le virgole, e DICONO OGNI SORTA DI MALE contro di loro, prendono magari spunto da qualcosa che effettivamente si potrebbe correggere, ma non lo fanno per ammaestrare ed insegnare alle persone come si dicono e si fanno le cose, ma lo fanno solo per DISTRUGGERE i fratelli che attaccano.

Un’altra caratteristica che li distingue quelle persone malvage è il fatto che RIPRENDONO, CORREGGONO E DICONO AGLI ALTRI COSA DEVONO FARE, ma loro di tutto quello che dicono non fanno niente, non sono per niente FACITORI della Parola, sono solo gente piena di parole, di chiacchiere e di malvagità nel cuore.

Di certo non si manifestano come persone allegre e beate, anzi, sono pieni d’invidia e di malvagità nel cuore, e lo manifestano apertamente, la pace e la gioia nel cuore non sanno cosa sia.

Noi, invece, che temiamo veramente Iddio, che facciamo degli errori e riconosciamo che anche tanti altri li commettono, parliamo e agiamo in modo da rialzarci tutti insieme, non c’è nessuno superiore agli altri, e alla fine siamo ripieni di gioia e di pace, anche quando degli uomini malvagi dicono ogni sorta di male contro di noi. Il danno è loro, sono quei tali che non hanno pace nel loro cuore, se avessero pace sarebbero riconosciuti da tutti i santi, ma siccome sono banditi come superbi, malvagi e accusatori dei fratelli, ed inventori di ogni sorta di mali contro il prossimo, è molto evidente che siano privi di pace e di gioia nel loro cuore.

Diletti e fedeli nel Signore, sappiate che dai tristi e perversi, non avete nulla di buono da imparare, e se li frequentate diventerete come loro, perché le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.

Che Dio benedica la Sua Chiesa e la preservi dal maligno e dagli uomini malvagi e violenti, che la vogliono sfruttare per darsi gloria e arricchirsi di soldi.

Chi ha orecchie oda.

Badate dunque come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda