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I veri Cristiani hanno il dovere di predicare che i Cattolici Mariani si convertano dagl’idoli all’Iddio vivente e vero

28 aprile 2024

I veri Cristiani hanno il dovere di predicare che i Cattolici Mariani si convertano dagl’idoli all’Iddio vivente e vero

Se si viaggia in certi paesi ed in certe città del mondo, si possono vedere tante statue, idoli e templi costruiti per adorare dei falsi dèi; ai Cristiani che si vedere tali cose gli si inacerbisce il dolore nel cuore. Questo perché i credenti provano già una sofferenza nel sapere e vedere come molte anime stiano andando in perdizione e non ne vogliano sapere di convertirsi e di credere nell’Evangelo, perciò, nel vedere che i perduti si circondano pure d’idoli e di statue che adorano e servono, aumenta quel dolore nel cuore dei santi, cioè si inacerbiscono.

Luca, il medico diletto, nel libro dei fatti apostolici ha scritto queste parole:

«Or mentre Paolo li aspettava in Atene, lo spirito gli s’inacerbiva dentro a veder la città piena d’idoli» (Atti 17:16).

Paolo aspettava ad Atene che i suoi collaboratori lo raggiungessero, ed intanto si guardava attorno, e vedeva gli idoli e quanta idolatria ci fosse in quella città. Ebbe, comunque, la possibilità di parlare dell’Evangelo di Gesù Cristo, che salva i peccatori e li libera pure dall’idolatria, sia nelle sinagoghe dei Giudei che nelle piazze ogni giorno, con quelli che vi si trovavano. Il discorso che egli fece nell’areopàgo è stato anche trascritto da Luca, che di seguito vi riporto, ed il suo discorso è partito proprio facendo riferimento agl’idoli di quella città:

«E Paolo, stando in piè in mezzo all’Areopàgo, disse:

Ateniesi, io veggo che siete in ogni cosa quasi troppo religiosi. Poiché, passando, e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO.

Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio.

L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d’opera di mano; e non è servito da mani d’uomini; come se avesse bisogno di alcuna cosa; Egli, che dà a tutti la vita, il fiato ed ogni cosa.

Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi.

Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni de’ vostri poeti han detto: ‘Poiché siamo anche sua progenie’.

Essendo dunque progenie di Dio, non dobbiam credere che la Divinità sia simile ad oro, ad argento, o a pietra scolpiti dall’arte e dall’immaginazione umana.

Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti.

Quando udiron mentovar la risurrezione de’ morti, alcuni se ne facevano beffe; ed altri dicevano: Su questo noi ti sentiremo un’altra volta.

Così Paolo uscì dal mezzo di loro. Ma alcuni si unirono a lui e credettero, fra i quali anche Dionisio l’Areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro.» (Atti 17:22-34)

Paolo ha dunque detto agli ateniesi, tra le altre cose, che non si deve credere che Dio abiti in Templi fatti da mano d’uomo e che egli benedica coloro che frequentano quel tempio, perché Iddio è così grande e potente che non abita in quei templi fatti da mano d’uomo, e neppure Egli può essere rappresentato e raffigurato da immagini varie e di statue, perché tali cose sono idolatria, peccato grave che è fortemente condannata dalla Bibbia.

Da quando Paolo fece quel discorso, sono trascorsi molti secoli, tuttavia, in molte città le cose stanno ancora com’erano ad Atene ai tempi di Paolo, esse sono piene di TEMPLI, chiamati cattedrali e basiliche cattoliche romane, e sono piene anche d’idoli, di statue alle quali sono collegati tanti culti, offerte e preghiere. Le cose contro cui ha parlato Paolo, dunque, non sono cambiate ai tempi d’oggi, perciò quelle parole di Paolo che ho riportato sopra sono ancora valide e sono rivolte anche ai Cattolici Romani, che basano il loro culto e i loro rituali su di un sacerdozio del quale la Bibbia non parla, poi si basano sul ritenere che nei loro templi abita ed è presente Iddio e sulle statue che vengono adorate, pregate e si rende loro ogni tipo di culto. Tale è la Chiesa Cattolica, perciò è una religione idolatrica, da cui uno che vuole piacere a Dio e fare la sua volontà deve prestamente uscire e cessare di praticare tutta quella idolatria.

Considerando tutte le cose che vi ho esposto, e quanto è insegnato dalla Parola di Dio contro l’idolatria, i credenti, coloro che sono veramente nati di nuovo e sono stati purificati dai loro peccati per mezzo della fede nell’Evangelo di Gesù Cristo, hanno il dovere, ogni volta che ne hanno l’opportunità, di parlare contro gli idoli e contro il culto delle statue e dei templi della Chiesa Cattolica Romana, annunziando loro che devono ravvedersi dall’idolatria, abbandonarla e credere nell’Evangelo per essere salvati.

Uomini tutti, sappiate che nella Chiesa Cattolica Romana non c’è salvezza, ma solo idolatria e viene messo in piedi un culto a Satana, perché sta scritto:

«Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la lor gloria, e gli disse: Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori. Allora Gesù gli disse: Va’, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto.» (Matteo 4:8-10)

Quindi, in realtà i Cattolici Mariani non rendono un culto a Dio, ma a Satana, perché il loro culto è attorniato di statue che vengono adorate e servite, in essi si pregano le creature anziché pregare e rendere il culto solo a Dio che è il Creatore di tutte le cose.

Cari nel Signore, non dimenticatevi mai in quale paese vi trovate e qual è il culto che rendono i Cattolici Romani, perché essi non sono da Dio, non sono nostri fratelli in Cristo, di conseguenza non si possono trattare come fratelli, non si devono tollerare né giustificare le loro false dottrine, e non si deve neppure partecipare alle loro messe, che sono una bestemmia contro Gesù Cristo, perché ritengono che il prete durante la messa ripeta il sacrificio di Gesù Cristo, rendendo così vano il Suo sacrificio, non ritenendolo perfetto. Il sacrificio di Gesù Cristo essendo stato perfetto, non è necessario ripeterlo, se lo si ripete, vuole dire che non lo si ritiene perfetto.

Inoltre, non parlando ai Cattolici Romani come bisogna parlare loro, omettendo di dire loro che sono idolatri e che sono perduti nei loro falli e nei loro peccati e, se non si ravvedono e non credono nell’Evangelo di Gesù Cristo, andranno a finire all’inferno, essi s’illudono di essere simili e pari ai veri Cristiani che sono nati di nuovo, e ciò non va bene, vengono illusi dal comportamento dei credenti, vengono ingannati, e questo coloro che temono Iddio lo devono evitare accuratamente, annunziando loro esattamente qual è la verità e dove andranno a finire se rimangono idolatri Cattolici Romani.

Pertanto, considerando tutte le cose di cui vi ho esposto sopra e quelle che sono scritte nella Bibbia a proposito dell’idolatria, diletti e fedeli nel Signore, badate bene a come dovete parlare ai Cattolici Romani, affinché siano salvati, e badate anche che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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