Vai al contenuto

Confutazione della falsa dottrina insegnata dagli ‘UNITARIANI’ sulla “salvezza”

10 Maggio 2010

Confutazione della falsa dottrina insegnata dagli ‘UNITARIANI’ sulla “salvezza”

La dottrina unitariana

La salvezza si ottiene credendo in Gesù, pentendosi, facendosi battezzare in acqua e ricevendo il battesimo con lo Spirito Santo.

Articolo sulla TrinitàTutti hanno peccato perché il peccato, entrato nel mondo tramite Adamo, si è trasmesso a tutto il genere umano, ed il salario del peccato è la morte per cui il genere umano senza Dio è spiritualmente morto. I segni di questa morte spirituale sono il senso di colpevolezza, la mancanza di pace e la tristezza. L’intera umanità è sotto la potestà del peccato e del diavolo e perciò sotto la condanna divina. Gli uomini non possono assolutamente liberarsi dalla potestà del peccato con le loro forze. Essi hanno dunque bisogno di qualcuno che li liberi. E questo qualcuno è Cristo; ‘Solo Cristo può liberare le persone dalla schiavitù del peccato, e questo è esattamente quello che Egli fa attraverso la potenza del suo Spirito quando esse ubbidiscono al vangelo. Gesù morì per liberare le persone. Questa è la buona notizia per il mondo delle persone che gemono e soffrono nella loro schiavitù al peccato e a Satana’ (Doctrines of the Bible, pag. 131-132). Gli effetti della salvezza in coloro che l’accettano sono svariati; essi ottengono la remissione dei loro peccati, il perdono delle loro iniquità, vengono giustificati da Dio, riconciliati con Dio, rigenerati e fatti diventare nuove creature, adottati come figli di Dio. Ma vediamo ora come si viene salvati per i Pentecostali unitariani. Ora, abbiamo visto quando ho esposto alcune dottrine unitariane che essi affermano che noi siamo salvati per grazia mediante la fede e non per opere. Parrebbe dunque che essi insegnano la stessa cosa che noi sul come si viene salvati; ma leggendo che cosa intendono gli Unitariani per ‘mediante la fede’ ci si accorge che la maniera per essere salvati dal peccato per gli Unitariani è molto diversa da quella che noi predichiamo. Vediamo dunque alcune loro dichiarazioni che spiegano cosa significa per loro ‘mediante la fede’. In Doctrines of the Bible si legge: ‘L’esperienza della salvezza viene per grazia mediante la fede, ma soltanto una professione di fede non costituisce l’esperienza della salvezza. La fede che salva è una fede obbediente, perché la fede è uguagliata all’invocare il Suo nome, al confessare la morte e la risurrezione di Gesù, al ravvedersi dei propri peccati, all’essere battezzati nel nome di Gesù Cristo, e al ricevere il dono dello Spirito Santo’ (ibid., pag. 180-181), e alla voce FUNDAMENTAL DOCTRINE (DOTTRINA FONDAMENTALE) del credo della United Pentecostal Church leggiamo: ‘La basilare e fondamentale dottrina di questa organizzazione sarà lo standard della Bibbia della salvezza piena, che è pentimento, battesimo in acqua per immersione nel nome del Signor Gesù Cristo, e il battesimo dello Spirito Santo con l’iniziale segno del parlare con altre lingue come lo Spirito da di esprimersi’ (Melton J. Gordon, op. cit., pag. 398). Come potete vedere per gli Unitariani per essere salvati occorre credere in Gesù Cristo, pentirsi, essere battezzati in acqua nel nome di Gesù Cristo ed anche essere battezzati con lo Spirito Santo: perciò il battesimo in acqua e il battesimo con lo Spirito Santo sono indispensabili per essere salvati per loro [1]. Questa è la maniera per essere salvati per gli Unitariani descritta per sommi capi. Ma io ritengo opportuno entrare nel dettaglio di questa prassi da dover seguire per essere salvati spiegando i passi che conducono alla salvezza dal punto di vista unitariano perché così capirete meglio cosa essi dicono.

– Credere. ‘La fede che salva deve essere nella persona e nell’opera di Gesù Cristo’ (Doctrines of the Bible, pag. 179), per cui è necessario una corretta credenza nella persona di Gesù. Non è sufficiente credere che Gesù era un profeta, un santo uomo o un vero insegnante della via di Dio. Bisogna credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, bisogna credere sia nella sua piena divinità che nella sua piena umanità, e che egli è morto per i nostri peccati e risuscitato dai morti il terzo giorno, e invocare il nome di Gesù.

– Ravvedersi. ‘La Bibbia insegna che una persona non può essere salvata se non si ravvede’ (ibid., pag. 183). Gesù fece del ravvedimento una priorità, lo cominciò a predicare infatti sin dall’inizio del suo ministerio. Il giorno della Pentecoste quando quei Giudei chiesero a Pietro e agli altri apostoli cosa dovevano fare, la prima cosa che gli fu detta fu: “Ravvedetevi…”. Paolo si studiò di annunciare a tutti il ravvedimento. ‘Gesù definì il ravvedimento come volgersi da una vita di peccato’ (ibid., pag. 184). ‘La benedizione del ravvedimento offre ad un peccatore l’opportunità di ricominciare; di cambiare la sua mente, il suo cuore, la sua volontà circa Gesù Cristo, il peccato, se stesso, e lo scopo nella vita; di sperimentare la tristezza e la contrizione per i suoi peccati; di confessare i suoi peccati a Dio; di abbandonare il suo passato peccaminoso; di sottomettersi umilmente a Dio; e di accettare la sostitutoria ed espiatoria morte di Gesù sulla croce per i suoi peccati. Oltre a ciò, il ravvedimento conduce la persona a farsi battezzare nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei peccati e lo prepara a ricevere lo Spirito Santo’ (ibid., pag. 184).

– Farsi battezzare in acqua. ‘Il battesimo in acqua nel nome di Gesù Cristo è una maniera in cui noi ci identifichiamo in Gesù e nella sua opera della nostra redenzione’ (ibid., pag. 190). ‘Noi dobbiamo notare che la Bibbia parla del battesimo per la remissione dei peccati (…) Dio ci diede il modo per ricevere la remissione dei peccati. E quel modo è il battesimo in acqua nel nome di Gesù Cristo’ (ibid., pag. 193). ‘Per mezzo della fede nel Suo sangue sparso per la remissione dei peccati, noi ci pentiamo e siamo battezzati nel nome di Gesù Cristo per ricevere la remissione dei nostri peccati’ (ibid., pag. 194). Come si può vedere gli Unitariani ritengono il battesimo indispensabile per ricevere la remissione dei peccati. Cosicché secondo queste chiese se uno non è battezzato in acqua non è ancora morto al peccato e i suoi peccati non sono stati ancora perdonati. Le parole della Bibbia che essi prendono per sostenere questa dottrina sono quelle che in definitiva prendono tutti coloro che sostengono che mediante il battesimo si ottiene la remissione dei peccati, ossia le parole di Pietro ai Giudei il giorno della Pentecoste: “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati..” (Atti 2:38).

Il battesimo in acqua però per essere valido oltre a dovere essere ministrato per immersione deve essere anche ministrato nel solo nome di Gesù Cristo, e non nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Alla voce WATER BAPTISM (BATTESIMO IN ACQUA) del credo della United Pentecostal Church si legge infatti: ‘Il modo scritturale per il battesimo è l’immersione, ed è solo per coloro che si sono pienamente pentiti, essendosi convertiti dai loro peccati e da un amore del mondo. Esso deve essere amministrato da un ministro del Vangelo debitamente autorizzato, in obbedienza alla Parola di Dio, e nel nome del nostro Signore Gesù Cristo….’ (Melton Gordon, op. cit., pag. 398) [2]. La questione della formula battesimale è molto importante per gli Unitariani. ‘Per i credenti Unità, il battesimo nel nome di Gesù segue il modello apostolico, afferma la loro fede che Dio è uno, che Egli si incarnò nel suo Figliuolo Gesù Cristo, e che Egli ora dimora in noi per mezzo del suo Spirito. Il battesimo nel nome di Gesù Cristo esprime la fede nell’Incarnazione, l’autentica vita umana di Gesù, la morte del Figliuolo di Dio sulla croce per i nostri peccati, e la remissione dei peccati per mezzo del nome di Gesù’ (Doctrines of the Bible, pag. 197). A sostegno del battesimo nel solo nome di Gesù essi citano questi passi: Atti degli Apostoli 2:38; 8:16; 10:48; 19:5. Come spiegano allora l’ordine di Gesù di battezzare nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo? In questa maniera: essi dicono che ‘Gesù usò il nome singolare, per indicare che c’è un solo nome salvezza (only one salvation name) per i tre titoli di Padre, Figliuolo, e Spirito Santo. Quel nome fu chiaramente inteso dai discepoli essere Gesù, perché senza una singola eccezione l’unico nome che essi usarono nel battesimo fu quello di Gesù, che essi usarono con Signore o Cristo’ (ibid., pag. 196). Come dire insomma che il fatto che negli Atti sia detto più volte che gli apostoli battezzarono nel nome di Gesù, sta a dimostrare che essi credevano come loro che oltre a Gesù non c’era la persona del Padre e dello Spirito Santo, ma solo Gesù. Anche per gli apostoli dunque il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo erano semplicemente dei titoli o delle manifestazioni del solo vero Dio, cioè Gesù. Essi non fecero altro che intendere rettamente le parole di Gesù, il quale sapeva molto bene che oltre a lui nella Divinità non c’era né la persona del Padre e neppure quella dello Spirito Santo!! Ecco dunque perché gli apostoli – secondo gli Unitariani – non battezzavano usando la formula ‘nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo’ perché non credevano in una Trinità di persone divine ma in una trinità di manifestazioni. La formula trinitaria è di origine pagana e non apostolica, il suo uso ‘cominciò dopo l’era apostolica, probabilmente in congiunzione con lo sviluppo della dottrina della trinità’ (ibid., pag. 195).

– Ricevere il battesimo con lo Spirito Santo. ‘Gesù chiamò la trasformazione di una persona dal peccato al regno di Dio una nascita d’acqua e di Spirito. Questa nuova nascita è più che il battesimo in acqua, perché include l’opera di trasformazione dello Spirito di Dio. Una persona può essere battezzata in acqua nel nome di Gesù e non essere ancora nata di nuovo; essa rimarrà fuori dal regno di Dio fino a che non riceverà anche lo Spirito Santo. Senza il riempimento dello Spirito Santo, la nascita di una persona non è completa; essa può essere perdonata dei suoi peccati passati, ma essa non è nata di nuovo. La sua nuova nascita non è finita. Essa ha bisogno di un cambiamento spirituale della sua natura peccaminosa che viene solo tramite il riempimento dello Spirito di Dio. Una persona salvata quindi, è qualcuno che è sia perdonato che rigenerato, sia perdonato che trasformato’ (ibid., pag. 201). Come potete vedere i Pentecostali unitariani insegnano che coloro che non sono stati battezzati con lo Spirito Santo non sono ancora salvati perché non sono ancora nati dallo Spirito. Per cui è sbagliato affermare che essi dicono che il battesimo in acqua fa nascere di nuovo; per loro è il battesimo con lo Spirito Santo che rigenera. Per loro se un battezzato in acqua non ha ancora ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo, è perdonato ma non nato di nuovo perché non ha ancora lo Spirito di Cristo. E per sostenere questo biblicamente essi prendono le parole di Paolo ai Romani: “Se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (Rom. 8:9) e le parole di Gesù a Nicodemo quando gli disse che “se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giov. 3:5) (le parole di Gesù sono interpretate che se uno non è battezzato in acqua e non viene battezzato con lo Spirito Santo non può essere salvato). Ma perché ricevere lo Spirito Santo equivale a diventare un figliuolo di Dio? Perché per loro lo Spirito Santo è Gesù Cristo, come d’altronde lo era per i cristiani antichi: ‘I primi Cristiani credettero che lo Spirito Santo era il Cristo risorto’ (ibid., pag. 202), per cui quando si riceve lo Spirito Santo si riceve Cristo. Ascoltate come spiega questo concetto David Bernard: ‘Ricevere Cristo significa ricevere lo Spirito Santo e viceversa. I Pentecostali Unitariani tipicamente si aspettano che il battesimo dello Spirito Santo segua immediatamente il pentimento, come parte di una esperienza di conversione apostolica (…) A differenza di altri Pentecostali, quindi, i Pentecostali Unitariani vedono il battesimo dello Spirito Santo come una parte integrale del ricevere Cristo’ (David Bernard, Essentials of Oneness Theology, pag. 26-27). Una volta che uno riceve il battesimo con lo Spirito Santo può finalmente dire di essere stato purificato appieno dai suoi peccati, di essere stato giustificato, di essere diventato un figliuolo di Dio, di essere stato affrancato dal peccato, di essere di Cristo, di essere nato di nuovo per la grazia di Dio!

Questo dunque è il piano di salvezza per gli uomini, tutti gli altri sono falsi; chi annuncia un piano di salvezza diverso da questo annuncia un altro vangelo.

Confutazione

Come abbiamo potuto vedere per i Pentecostali unitariani si viene salvati credendo, ravvedendosi dai propri peccati, facendosi battezzare in acqua e ricevendo il battesimo con lo Spirito Santo. Chi dunque si è ravveduto ed ha creduto nel nome del Figliuolo di Dio non può dire di essere salvato fino a che non si è fatto battezzare in acqua e non ha ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo. Questo però non significa che fino a quando non si viene battezzati con lo Spirito Santo non si hanno i propri peccati rimessi o perdonati, perché la remissione dei peccati si ottiene con il battesimo in acqua nel nome di Gesù. Il che significa che per gli Unitariani tra il battesimo in acqua e quello con lo Spirito Santo si è perdonati ma non nati di nuovo! Lo abbiamo visto, essi dicono che si può essere perdonati ma non nati di nuovo! Stando così le cose si può aver ricevuto la remissione dei propri peccati e nello stesso tempo essere ancora perduti, schiavi del peccato, fuori dal regno di Dio; e questo perché sia l’affrancamento dal peccato, che l’entrata nel regno di Dio, che la giustificazione sono cose che si ottengono con il battesimo con lo Spirito Santo. Questo significa semplicemente avere sovvertito la via della salvezza, significa predicare oltre ciò che sta scritto, significa predicare una falsa dottrina. Il battesimo in acqua è sì importante, come è importante anche il battesimo con lo Spirito Santo, ma attribuire al battesimo in acqua il potere di rimettere i peccati e a quello con lo Spirito Santo il potere di fare nascere di nuovo, va contro la dottrina di Dio insegnataci dalla Scrittura e a suo tempo insegnata da Cristo e dagli apostoli. Perché? Perché la remissione dei peccati si sperimenta quando ci si pente e si crede con il proprio cuore in Gesù Cristo, come anche la nuova nascita.

L’apostolo Pietro credeva e predicava che la remissione dei peccati si ottiene soltanto mediante la fede in Cristo

Ora, i Pentecostali unitariani per sostenere che la remissione dei peccati si ottiene mediante il battesimo in acqua citano le seguenti parole di Pietro dette il giorno della Pentecoste a quei Giudei che chiesero a lui e agli altri apostoli cosa dovessero fare: “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission dei vostri peccati…” (Atti 2:38). Credeva e predicava dunque anche Pietro che la remissione dei peccati si ottiene mediante il battesimo in acqua? Affatto, perché ci sono altre parole di Pietro trascritte nello stesso libro degli Atti degli apostoli che annullano il significato dato dagli Unitariani a quelle sue parole prima citate. Vediamole queste sue altre parole.

– Pietro, dopo avere guarito lo zoppo alla porta del tempio detta ‘Bella’, disse ai Giudei: “Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati…” (Atti 3:19). Notate come l’apostolo qui omette l’atto del battesimo per ottenere la cancellazione dei peccati infatti dice che è sufficiente ravvedersi e convertirsi al Signore.

– Pietro disse a casa di Cornelio che “chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43). Come si può ben vedere per Pietro la remissione dei peccati si otteneva soltanto mediante la fede e non mediante il battesimo che segue l’atto di fede. E che sia così è confermato da quello che Pietro disse a Gerusalemme (quando si riunirono gli apostoli e gli anziani per discutere la questione che era sorta, cioè se bisognava ordinare ai Gentili di farsi circoncidere o meno) a proposito della conversione proprio di Cornelio e dei suoi. Ascoltate attentamente quello che ebbe a dire Pietro a proposito di quei Gentili che avevano creduto alla sua predicazione: “Fratelli, voi sapete che fin dai primi giorni Iddio scelse fra voi me, affinché dalla bocca mia i Gentili udissero la parola del Vangelo e credessero. E Dio, conoscitore dei cuori, rese loro testimonianza, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; e non fece alcuna differenza fra noi e loro, purificando i cuori loro mediante la fede. Perché dunque tentate adesso Iddio mettendo sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare? Anzi, noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù, nello stesso modo che loro” (Atti 15:7-11). Notate fratelli come Pietro afferma che quei Gentili ottennero da Dio la purificazione dei loro cuori mediante la fede. Non mediante il battesimo in acqua che pure essi ricevettero dopo che ebbero creduto, ma mediante la fede. La remissione dei peccati quindi si ottiene solo ed esclusivamente mediante la fede in Cristo.

L’apostolo Paolo credeva e predicava che la remissione dei peccati si ottiene soltanto mediante la fede

Quando si parla della remissione dei peccati occorre tenere presente che quando la si ottiene si viene giustificati da Dio. E questo perché la remissione dei peccati consiste nella cancellazione di ogni peccato e quando ad una persona Dio cancella ogni suo peccato di conseguenza lo giustifica cioè lo dichiara giusto, come se egli non avesse peccato. Domandiamoci allora: per l’apostolo Paolo, l’apostolo di noi Gentili, quando si viene giustificati? Da ciò che si evince leggendo gli Atti degli apostoli e le epistole da lui scritte per l’apostolo si viene giustificati mediante la fede, cioè quando si crede nel Vangelo. Vediamo alcune sue parole che attestano quanto detto.

– Nella sinagoga di Antiochia di Pisidia, Paolo disse: “Siavi dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui v’è annunziata la remissione dei peccati; e per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè” (Atti 13:38-39). Quel “chiunque crede è giustificato di tutte le cose” non significa altro che ‘chiunque crede in Cristo riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome’, ossia significa la stessa cosa che disse Pietro a casa di Cornelio (cfr. Atti 10:43).

– Paolo scrisse ai Romani queste parole: “Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione; difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù; il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù. Dov’è dunque il vanto? Esso è escluso. Per qual legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; poiché noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge. Iddio è Egli forse soltanto l’Iddio de’ Giudei? Non è Egli anche l’Iddio de’ Gentili? Certo lo è anche de’ Gentili, poiché v’è un Dio solo, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l’incirconciso parimente mediante la fede” (Rom. 3:21-30), e: “Or a chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia” (Rom. 4:4-5), ed anche: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Rom. 10:9-10). Notate come in tutte queste parole l’apostolo ripete diverse volte e in maniera diversa che l’uomo viene giustificato soltanto mediante la fede. Stando così le cose anche per Paolo, come per Pietro, la remissione dei peccati non si otteneva mediante il battesimo ma soltanto mediante la fede. Il battesimo in acqua era certo importante per Paolo, ma esso seguiva la remissione dei peccati che era avvenuta in colui che aveva creduto, ma non la produceva.

Abbiamo dunque dimostrato come è mediante la fede che si ottiene la remissione dei propri peccati e non mediante il battesimo.

Il battesimo in acqua va ministrato nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo che sono tre persone e non tre titoli

Passiamo ora all’insegnamento del battesimo nel solo nome di Gesù su cui mettono molta enfasi i Pentecostali unitariani.

Noi non accettiamo la dottrina unitariana sul battesimo nel solo nome di Gesù perché nel Vangelo scritto dall’apostolo Matteo sono scritte queste parole: “E Gesù accostatosi, parlò loro, dicendo: Ogni potestà m’è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate” (Matt. 28:18-20). Quindi è Gesù Cristo che ha comandato di battezzare nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo; perciò il battesimo nel nome delle tre Persone della Divinità non può essere reputato da nessuno non valido perché in questo caso chi lo fa si mette contro le parole di Gesù. Ora, è vero che la formula battesimale ‘nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo’ è l’unica volta che compare in tutte le Scritture del Nuovo Testamento, ma questo non costituisce affatto un motivo per reputarla senza valore o passata. Per quanto riguarda poi il fatto che esiste solo un passo della Scrittura che dice esplicitamente di battezzare nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, ritengo opportuno ricordarvi queste cose.

L’ordine di chiamare gli anziani da parte dell’infermo affinché essi preghino su lui ungendolo d’olio nel nome del Signore è presente anch’esso solo una volta in tutto il Nuovo Testamento, ma non per questo esso viene trascurato o sottovalutato.

L’ordine per la donna di velarsi il capo quando prega o profetizza al fine di non disonorare il suo capo, è anch’esso presente una volta sola in tutto il Nuovo Testamento, ma rimane pure sempre un ordine del Signore valido per tutte le sorelle di qualsiasi chiesa sulla faccia di tutta la terra.

Il seguente ordine: “Sia la vedova iscritta nel catalogo quando non abbia meno di sessant’anni: quando sia stata moglie d’un marito solo, quando sia conosciuta per le sue buone opere: per avere allevato figliuoli, esercitato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso ad ogni opera buona” (1 Tim. 5:9-10); è anch’esso presente solo una volta in tutte le Scritture del Nuovo Patto, eppure lo reputiamo verità al pari di tutti gli altri.

Per sminuire il battesimo amministrato nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, gli Unitariani affermano che non c’è nessun esempio negli Atti degli apostoli che lasci pensare che gli apostoli battezzassero usando questa formula. Ora, è vero che nel libro degli Atti degli apostoli, a riguardo di diversi battesimi è detto che i credenti furono battezzati nel nome di Gesù Cristo perché le seguenti Scritture lo attestano.

– “I quali, essendo discesi là, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; poiché non era ancora disceso sopra alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù” (Atti 8:15-16).

– “E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo” (Atti 10:48).

– “Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù…” (Atti 19:5).

Ma tutto ciò non ci porta ad escludere che quei credenti furono battezzati nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, per questa ragione. Perché quello di battezzare gli uomini nel nome delle Tre persone divine era un ordine e non qualcosa di facoltativo per gli apostoli, e poi perché anche questo ordine doveva essere da loro trasmesso ai fedeli secondo che è scritto: “Insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate” (Matt. 28:20). Ribadiamo con forza quindi che il battesimo amministrato nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo è perfettamente scritturale perché ha il pieno appoggio delle parole di Cristo Gesù e della dottrina degli apostoli.

Un altra cosa che vogliamo dire a favore della formula trinitaria da usare nel battesimo e che non è menzionata espressamente negli Atti degli apostoli è questa. Gli Unitariani affermano che ‘ogni volta che la Bibbia descrive la formula usata ad un attuale battesimo, essa descrive sempre il nome di Gesù’ (David Bernard, op. cit., pag. 24) e citano le parole di Pietro il giorno della Pentecoste, il battesimo dei Samaritani, quello che ricevettero Cornelio e quelli di casa sua, quello dei discepoli ad Efeso e quello ricevuto da Paolo per mano di Anania. Ma noi diciamo: ‘Se il fatto che ci sia scritto che i credenti furono battezzati nel nome di Gesù Cristo o del Signore Gesù significa che questa è la retta formula da usare nel battesimo, che cosa si deve dedurre dal fatto che alcune volte nello stesso libro degli Atti degli apostoli non viene affatto detto che coloro che credettero furono battezzati nel nome di Gesù Cristo o nel nome del Signor Gesù? Per esempio dell’eunuco è scritto che “Filippo lo battezzò” (Atti 8:38) e basta; di Lidia è detto che “fu battezzata con quei di casa” (Atti 16:15) e basta; del carceriere di Filippi è scritto che “fu battezzato lui con tutti i suoi” (Atti 16:33) e basta; che diremo dunque? Che in questi battesimi Filippo e Paolo non usarono nessuna formula battesimale perché essa non è menzionata e perciò noi non siamo obbligati ad usare una formula quando battezziamo? Così non sia! E che dire poi del fatto che di alcuni credenti negli Atti non è neppure detto che essi furono battezzati? Per esempio sia dei credenti di Tessalonica che di quelli di Berea non viene detto che essi furono battezzati. Che diremo dunque? Che essi non furono affatto battezzati solo perché non vi è espressamente scritto che ricevettero il battesimo e quindi non è necessario amministrare il battesimo a chi crede nel Signore? Così non sia. Se cominciassimo a ragionare in questa maniera diventeremmo un pò come i Cattolici romani che dicono che dato che in alcuni casi non è detto che i credenti furono battezzati per immersione o che secondo loro le circostanze erano tali da non permetterlo si può battezzare pure per aspersione e i bambini pure. O persino come tanti credenti che dicono che le lingue non accompagnano necessariamente la ricezione dello Spirito Santo perché negli Atti non c’è scritto che i Samaritani si misero a parlare in altre lingue quando ricevettero lo Spirito Santo. Bisogna dunque stare attenti a non arrivare alla conclusione che gli apostoli dopo la Pentecoste non battezzavano usando la formula trinitaria solamente perché non c’è scritto che i credenti erano battezzati nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo.

Un altro esempio scritturale per spiegare quello che stiamo dicendo è questo. Noi sappiamo che l’apostolo Paolo ai Corinzi alla fine di una delle epistole che gli scrisse dice: “La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Leggendo però le altre sue epistole si noterà che egli le termina in un’altra maniera, cioè dicendo: “La grazia del Signor Gesù sia con voi” (1 Cor. 16:23) o: “La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi” (Rom. 16:20) o “con lo spirito vostro” (Fil. 4:23). Che diremo dunque? Che Paolo voleva che con i santi di Corinto oltre la grazia di Cristo ci fosse anche l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, mentre voleva che con i santi delle altre città ci fosse solo la grazia di Cristo? Così non sia: diciamo solamente che lo Spirito Santo lo ha sospinto a scrivere in una maniera differente le ultime parole ai santi di Corinto e basta; pur avendo egli il desiderio che anche con gli altri santi ci fosse oltre che la grazia di Cristo anche l’amore di Dio e la comunione dello Spirito.

Un altra cosa che vogliamo dire su questo fatto della formula da usare nel battesimo su cui tanta enfasi mettono gli Unitariani, è la seguente. Ora, essi dicono che quando Gesù disse ai suoi di battezzare “nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo” volle dire di battezzare nel suo nome, cioè nel nome di Gesù, perché “nome” è al singolare e il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo non sono nomi propri ma solo titoli, e il nome di Gesù invece è un nome proprio; in sostanza questo nome singolare menzionato da Gesù non sarebbe altro che il nome di Gesù Cristo, quindi il battesimo va ministrato solo nel nome di Gesù. Ma ciò non è vero perché – come abbiamo già visto – il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono tre persone e non tre titoli che si riferiscono a Cristo infatti Paolo alla fine di una sua lettera ai Corinzi dice: “La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Non è chiaro che Gesù Cristo, Dio Padre e lo Spirito Santo sono tre persone distinte l’una dall’altra? Se Gesù Cristo fosse contemporaneamente Dio Padre e lo Spirito Santo oltre che il Figliuolo, perché mai Paolo parla della grazia di Cristo, dell’amore di Dio Padre e della comunione dello Spirito Santo?

Diciamo anche questo: se il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo fossero stati solo dei titoli di Gesù non ci sarebbe stato bisogno per Gesù di dare loro questo ordine; perché egli si sarebbe limitato a dire di battezzare le genti nel suo nome. Quando per esempio egli aprì la mente ai suoi discepoli per intendere le Scritture egli disse loro che “nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti” (Luca 24:47) e non nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo; quindi anche nel caso dell’ordine di battezzare per logica avrebbe dovuto limitarsi a dire di battezzare nel suo nome. Ma questo non avvenne, perché egli citò sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo. Il fatto dunque di averli citati separatamente è una chiara prova che Gesù quantunque credeva nell’unicità di Dio non pensava affatto di essere sia il Padre che lo Spirito Santo oltre che il Figliuolo. Il fatto dunque che nella formula battesimale ordinata da Gesù ai suoi discepoli “nome” sia al singolare attesta che i tre, cioè il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono uno stesso Dio ma nello stesso tempo tre persone distinte. E quindi rigettiamo l’idea che Gesù abbia voluto dire con quelle parole che gli apostoli dovevano battezzare solo nel suo nome proprio perché esso ‘racchiudeva’ anche il titolo del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo.

Noi battezziamo usando le parole ‘io ti battezzo nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo’, piuttosto che le parole ‘io ti battezzo nel nome del Signor Gesù Cristo’; e questo in base alle parole dette da Gesù ai suoi discepoli riferite da Matteo. Per certo battezzando usando le parole ‘nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo’ noi battezziamo nel nome del Signore Gesù, cioè per conto di e con l’autorità di Cristo, come fecero gli apostoli, perché ubbidiamo al suo preciso ordine. In questa maniera si invoca sul credente il nome del Padre che è colui che ci ha attirato al Figliuolo, il nome del Figliuolo che ci ha rivelato il Padre, e il nome dello Spirito Santo che è Colui che ci ha convinto quanto al peccato, al giudizio e alla giustizia e ci ha vivificati con Cristo e per il quale gridiamo: Abba! Padre.

Quando si parla del battesimo degli Unitariani (non di tutti però come abbiamo già detto) bisogna tenere presente due cose; innanzi tutto che per loro il battesimo ha il potere di rimettere i peccati e perciò chi non è battezzato non è salvato, e poi che il loro morboso attaccamento alla formula battesimale ‘nel nome di Gesù’ escludendo il Padre e lo Spirito Santo è dovuto alla loro negazione della Trinità e alla loro dottrina che secondo loro Gesù è sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo che sono solo tre titoli del solo Dio (è da notare però che in realtà fu dalla nuova formula battesimale ‘nel nome di Gesù’ che derivò la dottrina antitrinitaria di quei Pentecostali e non il contrario). Mettendo assieme le cose si può quindi ben capire il perché essi abbiano in avversione il battesimo amministrato nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo (usando la formula battesimale trinitaria), e perché insistono così tanto nel dire che noi dobbiamo essere ribattezzati nel solo nome di Gesù per essere salvati. Quindi non è semplicemente una questione di formula battesimale diversa, perché c’è qualcosa di più dietro ciò; cioè l’eresia che il battesimo lava i peccati (il battesimo con la formula ‘nel nome di Gesù Cristo’ naturalmente e non quello nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo) e l’eresia che nega la Trinità. Certamente se ci trovassimo davanti a dei credenti che credono nella Trinità, e che il battesimo rappresenta il lavaggio dei nostri peccati che è avvenuto mediante la fede prima di esso, allora il fatto di battezzare i credenti nel nome di Gesù (cioè senza pronunciare le parole ‘io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo’, ma solo ‘io ti battezzo nel nome di Gesù Cristo’) non perché questa formula fosse più valida di quell’altra, ma solo perché non reputano che sia di suprema importanza pronunciare le parole ‘nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo’ allora non avremmo potuto dire che essi erravano grandemente; ma siccome gli Unitariani negano la Trinità e attribuiscono al loro battesimo nel nome di Gesù il potere di rimettere i peccati allora dobbiamo dire che essi errano grandemente. Possiamo dire che gli Unitariani hanno finito per attribuire la salvezza delle persone ad un rito da farsi con la formula ‘nel nome di Gesù’ più che alla fede nel nome di Cristo; insomma tra di loro il battesimo con questa specifica formula ha un potere che il battesimo nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo non possiede per cui alla fin fine non è la fede in Cristo quella che salva ma il battesimo amministrato con una formula diversa. Con questo non vogliamo affatto dire che la formula da usare nel battesimo non sia importante, ma solo che non è quella che salva come non è il battesimo in se stesso che salva, ma la fede nel nome di Cristo Gesù. Questa è la cosa che dobbiamo predicare con forza (perché è la sola via di salvezza per gli uomini) come hanno fatto gli apostoli prima di noi. Leggendo gli Atti degli apostoli e le epistole mai in nessun luogo si legge che il battesimo con la formula ‘nel nome di Gesù’ sia quello che salva mentre quello con la formula ‘nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo’ non salva (come neppure il contrario), piuttosto l’enfasi viene sempre messa sulla fede; e questo perché gli apostoli sapevano che non era la formula battesimale la cosa più importante ma la fede in Cristo.

Si nasce di nuovo quando ci si ravvede e si crede col proprio cuore in Gesù Cristo; è allora infatti che si viene rigenerati dalla Parola di Dio e rinnovati dallo Spirito Santo

Ora, possiamo noi affermare che coloro che non parlano in altre lingue perché non sono ancora stati battezzati con lo Spirito Santo, quantunque dicono che hanno creduto nel Vangelo, sono ancora perduti perché non essendo ancora nati di nuovo non hanno affatto lo Spirito Santo e non sono di Cristo? La domanda può essere posta anche in questi termini: ‘Possiamo noi affermare che si nasce di nuovo quando si riceve il battesimo con lo Spirito Santo, per cui anche se uno ha creduto nel Vangelo se non è ancora battezzato con lo Spirito non è ancora nato da Dio?’ No, per nulla. Non possiamo farlo perché ciò andrebbe contro la Scrittura. La Parola di Dio infatti insegna che tutti coloro che hanno ricevuto Cristo, cioè hanno creduto nel suo nome, sono figliuoli di Dio perché sono nati da Dio secondo che è scritto: “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato l’autorità di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio” (Giov. 1:12-13) [3]. Essi sono dunque delle nuove creature (appunto perché nati da Dio). Anche se avessero creduto solo da pochi istanti, essi sono delle nuove creature perché Dio mediante la sua Parola e lo Spirito suo Santo li ha fatti rinascere nel momento in cui essi si sono ravveduti ed hanno creduto nel Vangelo. E che sia così lo attestano loro stessi nel raccontare cosa hanno sperimentato nel momento in cui, convinti dallo Spirito Santo quanto al peccato, hanno invocato il nome del Signor Gesù per la salvezza della loro anima. Le espressioni sono diverse ma convergono tutte nella stessa direzione perché sono il tentativo di spiegare la nuova nascita. C’è chi dice: ‘Mi sono sentito pulire dalla testa ai piedi’; chi: ‘Mi sono ritrovato una persona nuova con dei nuovi pensieri, dei nuovi desideri’, chi: ‘Mi sono sentito togliere da sopra di me un peso che mi schiacciava’; chi: ‘Mi sono sentito per la prima volta in vita mia riconciliato con Dio e un figlio di Dio’; e chi: ‘La paura della morte scomparve e subentrò in me una pace mai provata prima, ora ero sicuro che se fossi morto sarei andato con il Signore’; e chi: ‘In me scomparve all’improvviso il vizio del bere, del fumare, ecc.’. In virtù di questa esperienza (ossia la nuova nascita) lo Spirito Santo viene in una certa misura a dimorare nel cuore dei credenti i quali da quel preciso momento possono dire di avere lo Spirito Santo nel loro cuore e perciò di appartenere a Cristo, di essere dei figli di Dio. Se essi non avessero nessuna misura di Spirito Santo non potrebbero dire di essere di Cristo perché è scritto: “Se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (Rom. 8:9), e non potrebbero affermare con certezza di fede di essere figliuoli di Dio perché è scritto: “Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio” (Rom. 8:16). Cade dunque la dottrina unitariana secondo cui si nasce dallo Spirito con il battesimo con lo Spirito Santo, perché la nuova nascita ha luogo quando si crede e perciò sempre prima di ricevere il battesimo con lo Spirito dato che questo è una esperienza susseguente alla nuova nascita.

Per confermare ciò che abbiamo appena detto, prenderemo l’esempio degli apostoli prima del giorno della Pentecoste (quando essi furono ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue); quello dei Samaritani, e quello dei circa dodici discepoli di Efeso.

Gli apostoli del Signore erano dei credenti prima di parlare in altre lingue il giorno della Pentecoste? Sì; perché Gesù disse loro: “Adesso, voi credete” (Giov. 16:31), e al Padre disse: “Hanno creduto che tu m’hai mandato” (Giov. 17:8). Erano essi nati di nuovo prima di parlare in lingue il giorno della Pentecoste? Certo, appunto perché credevano che Gesù era il Cristo e Giovanni dice che “chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio” (1 Giov. 5:1). Erano di Cristo prima di parlare in lingue il giorno della Pentecoste? Sì, perché Gesù in riferimento a loro disse: “Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu m’hai dato, perché son tuoi; e tutte le cose mie son tue; e le cose tue son mie..” (Giov. 17:9-10). Avevano una qualche misura di Spirito Santo prima di parlare in lingue il giorno della Pentecoste? Sì, l’avevano una certa misura di Spirito Santo perché Gesù, quando apparve loro dopo essere risuscitato, aveva detto loro: “Ricevete lo Spirito Santo” (Giov. 20:22). Conclusione; essi erano salvati ancora prima di essere ripieni di Spirito Santo e di parlare in altre lingue il giorno di Pentecoste.

Coloro che a Samaria credettero nel Vangelo del Regno predicato da Filippo erano salvati e nati da Dio prima di ricevere lo Spirito Santo per mano degli apostoli Pietro e Giovanni? Certo, essi infatti “quand’ebbero creduto a Filippo…. furon battezzati, uomini e donne” (Atti 8:12). Anche loro dunque avendo creduto che Gesù era il Cristo di Dio furono fatti rinascere da Dio secondo che è scritto: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio” (1 Giov. 5:1). E perciò dato che erano dei figli di Dio avevano anche una misura di Spirito Santo che attestava con il loro spirito che erano figliuoli di Dio; tutto ciò ancora prima che Pietro e Giovanni imponessero loro le mani per ricevere lo Spirito Santo e cominciassero a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro d’esprimersi.

Quei circa dodici uomini che Paolo incontrò ad Efeso e a cui domandò se avevano ricevuto lo Spirito Santo erano dei credenti? Sì, perché Paolo gli domandò se avevano ricevuto lo Spirito Santo dopo che avevano creduto secondo che è scritto: “Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto” (Atti 19:2 Diod.). Egli quindi riconobbe in loro dei credenti. E perciò, come nei casi prima citati essi erano nati da Dio ancora prima che Paolo li battezzasse in acqua, e imponesse loro le mani affinché ricevessero lo Spirito Santo e cominciassero a parlare in altra lingua.

Siamo perfettamente d’accordo con gli Unitariani quando dicono che il segno che evidenzia che uno ha ricevuto lo Spirito Santo (tengo a ribadire che qui intendiamo la pienezza dello Spirito Santo e non quella misura di Spirito Santo che viene a dimorare quando si crede senza che ci si metta a parlare in lingue) è il parlare in altre lingue perché questo è perfettamente in accordo con la Scrittura, ma non siamo per niente d’accordo con loro quando dicono che una persona che ha creduto ma che non ha ancora ricevuto lo Spirito Santo (ovvero che non è ancora stato battezzato con lo Spirito Santo con l’evidenza del parlare in altre lingue) è una persona non ancora salvata perché non ha lo Spirito Santo, perché questo è contrario alla Scrittura. Come si potrebbe infatti affermare che uno ha creduto ma perché non parla in lingue non è salvato quando la Scrittura ci insegna, e l’esperienza lo conferma, che quando si crede si viene salvati?

Cosa significa nascere d’acqua e di Spirito

A questo punto qualcuno domanderà: ‘Ma allora, stando così le cose, che significato hanno le parole di Gesù a Nicodemo secondo le quali bisogna nascere d’acqua e di Spirito?

Ora, per quanto riguarda le parole di Gesù a Nicodemo l’acqua rappresenta la Parola di Dio e non è l’acqua del battesimo. In Isaia infatti la Parola di Dio è paragonata all’acqua che scende dal cielo e che non torna a Dio senza prima avere compiuto il suo lavoro sulla terra (cfr. Is. 55:10-11). Dio infatti ci ha rigenerati mediante la sua parola e non mediante l’acqua naturale del battesimo perché Pietro ci dice: “Siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente” (1 Piet. 1:23), e Giacomo dice: “Egli ci ha di sua volontà generati mediante la parola di verità” (Giac. 1:18). Nascere d’acqua significa dunque essere rigenerati dalla Parola di Dio. Passiamo ora al nascere dallo Spirito. Nascere dallo Spirito significa essere trasformati spiritualmente dallo Spirito di Dio; quando avviene questa trasformazione? Quando lo Spirito Santo convince l’uomo quanto al peccato, e viene a dimorare nel suo cuore perché questo crede nel Figliuolo di Dio. In quel momento avviene un rinnovamento nel credente; cambiano i suoi desideri, i suoi scopi nella vita, i suoi propositi, cambia il suo modo di ragionare, di parlare.

Dunque la nuova nascita o rigenerazione ha luogo nell’uomo quando questi accetta la Parola di Dio la quale lo rigenera spiritualmente, e lo Spirito Santo viene a dimorare nel suo cuore (dopo averlo convinto quanto al peccato) trasformandolo.

A conferma che la nuova nascita ha luogo nella persona quando questa si pente e crede in Cristo, e non quando questa viene battezzata con lo Spirito Santo, per cui chi ha creduto e muore senza il battesimo con lo Spirito Santo entra lo stesso nel regno di Dio, c’è l’esempio del ladrone convertitosi in punto di morte. Egli infatti quantunque non venne battezzato con lo Spirito Santo (e se è per questo neppure in acqua) entrò nel paradiso quando morì. Difatti Gesù gli disse: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso” (Luca 23:43).

Perché molti credenti non sono ancora battezzati con lo Spirito Santo

Vedete, fratelli, la ragione per cui molti che hanno creduto nel Vangelo non hanno ricevuto ancora lo Spirito Santo (ossia non sono stati ancora battezzati con lo Spirito Santo) e perciò non parlano in lingue (appunto perché si comincia a parlare in altra lingua quando si riceve lo Spirito Santo) non è perché essi non hanno creduto nel Vangelo, perché in realtà essi hanno creduto nel Vangelo e sono figliuoli di Dio al pari di tutti coloro che hanno già ricevuto lo Spirito Santo e parlano in altre lingue, ma per altre ragioni. Qualcuno dirà: ‘Quali sono queste ragioni?’ Le ragioni per cui taluni credenti non sono battezzati con lo Spirito Santo (ovvero non hanno ancora ricevuto lo Spirito Santo) sono principalmente tre.

1) Perché ci sono pastori di diverse Chiese evangeliche che quantunque insegnino dirittamente il Vangelo e parlino in maniera giusta sulla maniera in cui si viene salvati e parlino rettamente sul battesimo in acqua, pure sulla dottrina del battesimo con lo Spirito Santo, nella loro ignoranza, insegnano cose che non dovrebbero quali per esempio: ‘Si riceve lo Spirito Santo quando si nasce di nuovo e quando lo si riceve non ci si mette a parlare in altre lingue’. Come crescerà un credente che si converte in seguito alla predicazione del Vangelo fatta da uno di questi pastori? Con la convinzione che lui ha ricevuto lo Spirito Santo quando ha creduto e che quando lo si riceve non ci si mette a parlare in altra lingua. In questo caso, per colpa di un falso insegnamento, alcuni non domandano lo Spirito Santo a Dio perché pensano di averlo già ricevuto! E’ chiaro che il segno delle lingue non accompagnerà questi che hanno creduto, perché loro sono stati indottrinati male riguardo allo Spirito Santo.

2) Perché alcuni pur sapendo che esiste questa promessa dello Spirito Santo per tutti coloro che hanno creduto, non domandano a Dio lo Spirito Santo come invece è giusto fare secondo che è scritto: “Chiedete e vi sarà dato” (Matt. 7:7), ed ancora: “Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano” (Luca 11:13). Che succede allora? Succede che essi non hanno ricevuto lo Spirito Santo e perciò non parlano in lingue perché non domandano a Dio lo Spirito Santo. In questo caso si adempiono le parole di Giacomo: “Non avete, perché non domandate” (Giac. 4:2).

3) Perché alcuni desiderano ardentemente ricevere lo Spirito Santo e lo chiedono del continuo a Dio, ma ancora Dio non li ha esauditi; è solo una questione di tempo perché presto lo riceveranno pure loro ed allora pure loro cominceranno a parlare in altre lingue.

Il battesimo con lo Spirito Santo è una esperienza necessaria per ogni credente, perché mediante di esso si riceve potenza dall’alto per testimoniare con franchezza del Vangelo perché Gesù disse: “Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Questa è la ragione per cui deve essere insegnato ai credenti, e deve essere bramato ardentemente da ogni discepolo di Cristo. Ma esso non ha nulla a che fare con la salvezza, perché per essere salvati non occorre parlare in lingue, ma credere; chi è stato salvato parlerà in lingue quando lo Spirito Santo scenderà su di lui. Ma non è che quando parlerà in lingue sarà più salvato di prima; no, solo che sarà rivestito di quella potenza divina così preziosa in questo mondo per affrontare la vita e sarà in grado di pregare in altra lingua.

Contraddizioni in cui cadono gli Unitariani

Vogliamo fare notare in conclusione alcune contraddizioni in cui cadono gli Unitariani.

Da un lato essi dicono che il battesimo nel nome di Gesù rimette i peccati, e poi dicono che chi tra di loro, quantunque sia stato battezzato in acqua nel solo nome di Gesù, non è stato battezzato ancora con lo Spirito Santo con l’evidenza del parlare in lingue non è ancora pienamente salvato!! E’ una contraddizione che ho fatto notare già prima; perché non ha senso affermare che uno che ha creduto ha ricevuto la remissione dei propri peccati (per loro però in questo caso la fede per rimettere i peccati deve essere accompagnata dal battesimo in acqua) ma ancora non è salvato. Chi ha ricevuto la remissione dei peccati infatti è stato salvato dai suoi peccati, ha l’anima sua al sicuro per cui è certo che quando morirà andrà in cielo. Questo insegnamento unitariano contraddittorio produce tanta angoscia e turbamento nel cuore di un credente. E difatti molti tra di loro chiedono lo Spirito Santo a Dio piangendo e gridando nell’angoscia del cuore loro, per essere salvati! Costoro sono caduti in un grande errore perché si sono messi a predicare il battesimo con lo Spirito Santo con il segno evidente del parlare in altra lingua, e non la fede, come mezzo per essere salvati. E’ grave quello che essi fanno perché in questa maniera fanno credere a delle persone che hanno creduto nel nome di Gesù che ancora sono perduti perché non parlano in altre lingue per lo Spirito. Colgo l’occasione dunque per rivolgere a queste persone che quantunque si siano ravvedute ed abbiano ricevuto Cristo e siano state pure battezzate in acqua, sono angosciate al pensiero di non essere ancora battezzate con lo Spirito Santo. Non temete, state tranquilli, perché voi siete in Cristo Gesù e la Scrittura dice che non c’è ora alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù. Voi avete una certa misura di Spirito Santo, anche se ancora non ne siete ripieni, e quindi siete dei figli di Dio. Certo il battesimo con lo Spirito Santo lo dovete bramare e fate bene a bramarlo; ma non è con il battesimo con lo Spirito che sarete salvati e perdonati, perché si viene salvati e perdonati soltanto mediante la fede in Cristo Gesù. Ritiratevi dunque dalla chiesa unitariana che frequentate e unitevi a persone che credono nella Trinità, nella salvezza per grazia, e nel battesimo con lo Spirito Santo ma non come esperienza indispensabile per nascere di nuovo ed essere salvati. Vi sentirete così liberati dall’errore nel quale siete caduti a vostra insaputa.

Gli Unitariani quando devono spiegare come mai ci sono tanti che non sono stati battezzati ‘correttamente’, cioè, secondo loro, nel solo nome di Gesù Cristo, eppure parlano per lo Spirito in altre lingue, affermano che costoro fanno parte di quella categoria di persone accettevoli in qualche misura a Dio nelle quali viene a dimorare Dio ma non hanno ancora i loro peccati perdonati! Ma noi diciamo: ‘Ma come si può pensare che Dio venga a dimorare in persone non ancora perdonate dai loro falli?’ E’ veramente assurdo pensare che una persona riceva il battesimo con lo Spirito Santo senza avere ricevuto la remissione dei propri peccati. Perché ciò significherebbe che si può ricevere lo Spirito Santo senza avere creduto dato che la remissione dei peccati si ottiene credendo nel nome di Cristo. Gesù disse a proposito del battesimo con lo Spirito Santo: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Or disse questo dello Spirito, che doveano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato” (Giov. 7:38-39). Come potete vedere sono coloro che credono che ricevono lo Spirito Santo, e dato che coloro che credono hanno i loro peccati rimessi, coloro che ricevono il dono dello Spirito Santo sono anche perdonati.

Che questi errori dottrinali degli Unitariani ci servano d’esempio fratelli! Che ognuno si studi di tagliare rettamente la parola della verità per non rimanere confuso e per non confondere il suo prossimo!

Alcune parole conclusive

Di certo la dottrina unitariana sul come si viene salvati è una dottrina sbagliata perché afferma che per essere salvati occorre oltre che credere, anche essere battezzati in acqua e con lo Spirito Santo. La Scrittura ripetutamente afferma che la salvezza si ottiene soltanto credendo. Paolo e Sila dissero al carceriere di Filippi: “Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato…” (Atti 16:31); Paolo disse ai Romani: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Rom. 10:9-10). Questa è la parola della fede. Certo il battesimo in acqua è importante, ma non produce la salvezza. Il battesimo in acqua infatti è la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio (cfr. 1 Piet. 3:21); è il segno attestante che la persona ha creduto nel Signore e ha deciso di seguire le sue orme per il resto della sua vita; ma in nessun caso esso salva l’uomo dal peccato perché l’uomo viene salvato dal peccato quando si ravvede e crede nel Signore. Anche l’altro battesimo, quello con lo Spirito Santo, non coopera alla salvezza dal peccato perché esso segue sempre la fede. E’ importante pure questo perché tramite esso il credente viene rivestito di potenza e messo in grado di pregare e cantare in altra lingua, ma non coopera alla salvezza dal peccato. La salvezza dal peccato – lo ripeto – si ottiene mediante la sola fede in Cristo Gesù.

NOTE

[1] Occorre precisare però che c’è una parte di Unitariani che non accetta questa dottrina sulla salvezza perché insegnano che la nuova nascita si sperimenta alla conversione, che il battesimo in acqua è la forma di iniziazione cristiana enunciata dal Nuovo Testamento, e che il battesimo con lo Spirito Santo è una seconda opera di grazia che conferisce al credente potenza per il ministerio (cfr. K. Reeves, The Great Commission Re-Examined [La Grande Commissione Riesaminata]; e F. Small, Living Waters – A Sure Guide for Your Faith [Acque Viventi – Una Guida Sicura per la Tua Fede]. Dunque costoro sulla salvezza insegnano la medesima cosa che insegniamo noi. Rimane il fatto però che essi costituiscono un pericolo per la Chiesa di Dio perché rigettano la Trinità. Attenzione dunque fratelli anche a questi Unitariani.

[2] Quando in America sorse questa dottrina attorno al nome di Gesù tanti fratelli essendo stati trascinati nell’errore dai loro pastori che avevano accettato questa dottrina, furono fatti ribattezzare in acqua nel solo nome di Gesù Cristo perché il loro precedente battesimo ricevuto nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo non fu più ritenuto valido. (Loro ritenevano che Pietro dopo il giorno della Pentecoste ricevette una particolare rivelazione sul nome di Gesù e perciò decise di non battezzare più nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, ma nel solo nome di Gesù). Non è una cosa da poco questa, perché con questa dottrina di ‘solo Gesù’, questi riuscirono a fare passare il battesimo amministrato nel nome delle tre persone della Divinità per ordine di Gesù per un battesimo senza valore. La cosa è rimasta tale e quale fino ad oggi difatti i membri di queste chiese, denominate chiese pentecostali unitariane perché negano la Trinità, quando vengono in contatto con noi che crediamo nella Trinità una delle cose che ci dicono con forza e insistenza è che noi dobbiamo essere ribattezzati nel solo nome di Gesù. Così dicendo, e lo ripeto questo, annullano il battesimo amministrato nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, ritenendolo un battesimo ministrato in dei titoli e non nella persona di Gesù.

[3] In riferimento alle parole di Giovanni vorrei che notaste che Giovanni non dice che a tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo Egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio ma a tutti coloro che hanno ricevuto Cristo.

Giacinto Butindaro

La dottrina unitariana
La salvezza si ottiene credendo in Gesù, pentendosi, facendosi battezzare in acqua e ricevendo il battesimo con lo Spirito Santo. Tutti hanno peccato perché il peccato, entrato nel mondo tramite Adamo, si è trasmesso a tutto il genere umano, ed il salario del peccato è la morte per cui il genere umano senza Dio è spiritualmente morto. I segni di questa morte spirituale sono il senso di colpevolezza, la mancanza di pace e la tristezza. L’intera umanità è sotto la potestà del peccato e del diavolo e perciò sotto la condanna divina. Gli uomini non possono assolutamente liberarsi dalla potestà del peccato con le loro forze. Essi hanno dunque bisogno di qualcuno che li liberi. E questo qualcuno è Cristo; ‘Solo Cristo può liberare le persone dalla schiavitù del peccato, e questo è esattamente quello che Egli fa attraverso la potenza del suo Spirito quando esse ubbidiscono al vangelo. Gesù morì per liberare le persone. Questa è la buona notizia per il mondo delle persone che gemono e soffrono nella loro schiavitù al peccato e a Satana’ (Doctrines of the Bible, pag. 131-132). Gli effetti della salvezza in coloro che l’accettano sono svariati; essi ottengono la remissione dei loro peccati, il perdono delle loro iniquità, vengono giustificati da Dio, riconciliati con Dio, rigenerati e fatti diventare nuove creature, adottati come figli di Dio. Ma vediamo ora come si viene salvati per i Pentecostali unitariani. Ora, abbiamo visto quando ho esposto alcune dottrine unitariane che essi affermano che noi siamo salvati per grazia mediante la fede e non per opere. Parrebbe dunque che essi insegnano la stessa cosa che noi sul come si viene salvati; ma leggendo che cosa intendono gli Unitariani per ‘mediante la fede’ ci si accorge che la maniera per essere salvati dal peccato per gli Unitariani è molto diversa da quella che noi predichiamo. Vediamo dunque alcune loro dichiarazioni che spiegano cosa significa per loro ‘mediante la fede’. In Doctrines of the Bible si legge: ‘L’esperienza della salvezza viene per grazia mediante la fede, ma soltanto una professione di fede non costituisce l’esperienza della salvezza. La fede che salva è una fede obbediente, perché la fede è uguagliata all’invocare il Suo nome, al confessare la morte e la risurrezione di Gesù, al ravvedersi dei propri peccati, all’essere battezzati nel nome di Gesù Cristo, e al ricevere il dono dello Spirito Santo’ (ibid., pag. 180-181), e alla voce FUNDAMENTAL DOCTRINE (DOTTRINA FONDAMENTALE) del credo della United Pentecostal Church leggiamo: ‘La basilare e fondamentale dottrina di questa organizzazione sarà lo standard della Bibbia della salvezza piena, che è pentimento, battesimo in acqua per immersione nel nome del Signor Gesù Cristo, e il battesimo dello Spirito Santo con l’iniziale segno del parlare con altre lingue come lo Spirito da di esprimersi’ (Melton J. Gordon, op. cit., pag. 398). Come potete vedere per gli Unitariani per essere salvati occorre credere in Gesù Cristo, pentirsi, essere battezzati in acqua nel nome di Gesù Cristo ed anche essere battezzati con lo Spirito Santo: perciò il battesimo in acqua e il battesimo con lo Spirito Santo sono indispensabili per essere salvati per loro [1]. Questa è la maniera per essere salvati per gli Unitariani descritta per sommi capi. Ma io ritengo opportuno entrare nel dettaglio di questa prassi da dover seguire per essere salvati spiegando i passi che conducono alla salvezza dal punto di vista unitariano perché così capirete meglio cosa essi dicono.
Ÿ Credere. ‘La fede che salva deve essere nella persona e nell’opera di Gesù Cristo’ (Doctrines of the Bible, pag. 179), per cui è necessario una corretta credenza nella persona di Gesù. Non è sufficiente credere che Gesù era un profeta, un santo uomo o un vero insegnante della via di Dio. Bisogna credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, bisogna credere sia nella sua piena divinità che nella sua piena umanità, e che egli è morto per i nostri peccati e risuscitato dai morti il terzo giorno, e invocare il nome di Gesù.
Ÿ Ravvedersi. ‘La Bibbia insegna che una persona non può essere salvata se non si ravvede’ (ibid., pag. 183). Gesù fece del ravvedimento una priorità, lo cominciò a predicare infatti sin dall’inizio del suo ministerio. Il giorno della Pentecoste quando quei Giudei chiesero a Pietro e agli altri apostoli cosa dovevano fare, la prima cosa che gli fu detta fu: “Ravvedetevi…”. Paolo si studiò di annunciare a tutti il ravvedimento. ‘Gesù definì il ravvedimento come volgersi da una vita di peccato’ (ibid., pag. 184). ‘La benedizione del ravvedimento offre ad un peccatore l’opportunità di ricominciare; di cambiare la sua mente, il suo cuore, la sua volontà circa Gesù Cristo, il peccato, se stesso, e lo scopo nella vita; di sperimentare la tristezza e la contrizione per i suoi peccati; di confessare i suoi peccati a Dio; di abbandonare il suo passato peccaminoso; di sottomettersi umilmente a Dio; e di accettare la sostitutoria ed espiatoria morte di Gesù sulla croce per i suoi peccati. Oltre a ciò, il ravvedimento conduce la persona a farsi battezzare nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei peccati e lo prepara a ricevere lo Spirito Santo’ (ibid., pag. 184).
Ÿ Farsi battezzare in acqua. ‘Il battesimo in acqua nel nome di Gesù Cristo è una maniera in cui noi ci identifichiamo in Gesù e nella sua opera della nostra redenzione’ (ibid., pag. 190). ‘Noi dobbiamo notare che la Bibbia parla del battesimo per la remissione dei peccati (…) Dio ci diede il modo per ricevere la remissione dei peccati. E quel modo è il battesimo in acqua nel nome di Gesù Cristo’ (ibid., pag. 193). ‘Per mezzo della fede nel Suo sangue sparso per la remissione dei peccati, noi ci pentiamo e siamo battezzati nel nome di Gesù Cristo per ricevere la remissione dei nostri peccati’ (ibid., pag. 194). Come si può vedere gli Unitariani ritengono il battesimo indispensabile per ricevere la remissione dei peccati. Cosicché secondo queste chiese se uno non è battezzato in acqua non è ancora morto al peccato e i suoi peccati non sono stati ancora perdonati. Le parole della Bibbia che essi prendono per sostenere questa dottrina sono quelle che in definitiva prendono tutti coloro che sostengono che mediante il battesimo si ottiene la remissione dei peccati, ossia le parole di Pietro ai Giudei il giorno della Pentecoste: “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati..” (Atti 2:38).
Il battesimo in acqua però per essere valido oltre a dovere essere ministrato per immersione deve essere anche ministrato nel solo nome di Gesù Cristo, e non nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. Alla voce WATER BAPTISM (BATTESIMO IN ACQUA) del credo della United Pentecostal Church si legge infatti: ‘Il modo scritturale per il battesimo è l’immersione, ed è solo per coloro che si sono pienamente pentiti, essendosi convertiti dai loro peccati e da un amore del mondo. Esso deve essere amministrato da un ministro del Vangelo debitamente autorizzato, in obbedienza alla Parola di Dio, e nel nome del nostro Signore Gesù Cristo….’ (Melton Gordon, op. cit., pag. 398) [2]. La questione della formula battesimale è molto importante per gli Unitariani. ‘Per i credenti Unità, il battesimo nel nome di Gesù segue il modello apostolico, afferma la loro fede che Dio è uno, che Egli si incarnò nel suo Figliuolo Gesù Cristo, e che Egli ora dimora in noi per mezzo del suo Spirito. Il battesimo nel nome di Gesù Cristo esprime la fede nell’Incarnazione, l’autentica vita umana di Gesù, la morte del Figliuolo di Dio sulla croce per i nostri peccati, e la remissione dei peccati per mezzo del nome di Gesù’ (Doctrines of the Bible, pag. 197). A sostegno del battesimo nel solo nome di Gesù essi citano questi passi: Atti degli Apostoli 2:38; 8:16; 10:48; 19:5. Come spiegano allora l’ordine di Gesù di battezzare nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo? In questa maniera: essi dicono che ‘Gesù usò il nome singolare, per indicare che c’è un solo nome salvezza (only one salvation name) per i tre titoli di Padre, Figliuolo, e Spirito Santo. Quel nome fu chiaramente inteso dai discepoli essere Gesù, perché senza una singola eccezione l’unico nome che essi usarono nel battesimo fu quello di Gesù, che essi usarono con Signore o Cristo’ (ibid., pag. 196). Come dire insomma che il fatto che negli Atti sia detto più volte che gli apostoli battezzarono nel nome di Gesù, sta a dimostrare che essi credevano come loro che oltre a Gesù non c’era la persona del Padre e dello Spirito Santo, ma solo Gesù. Anche per gli apostoli dunque il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo erano semplicemente dei titoli o delle manifestazioni del solo vero Dio, cioè Gesù. Essi non fecero altro che intendere rettamente le parole di Gesù, il quale sapeva molto bene che oltre a lui nella Divinità non c’era né la persona del Padre e neppure quella dello Spirito Santo!! Ecco dunque perché gli apostoli – secondo gli Unitariani – non battezzavano usando la formula ‘nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo’ perché non credevano in una Trinità di persone divine ma in una trinità di manifestazioni. La formula trinitaria è di origine pagana e non apostolica, il suo uso ‘cominciò dopo l’era apostolica, probabilmente in congiunzione con lo sviluppo della dottrina della trinità’ (ibid., pag. 195).
Ÿ Ricevere il battesimo con lo Spirito Santo. ‘Gesù chiamò la trasformazione di una persona dal peccato al regno di Dio una nascita d’acqua e di Spirito. Questa nuova nascita è più che il battesimo in acqua, perché include l’opera di trasformazione dello Spirito di Dio. Una persona può essere battezzata in acqua nel nome di Gesù e non essere ancora nata di nuovo; essa rimarrà fuori dal regno di Dio fino a che non riceverà anche lo Spirito Santo. Senza il riempimento dello Spirito Santo, la nascita di una persona non è completa; essa può essere perdonata dei suoi peccati passati, ma essa non è nata di nuovo. La sua nuova nascita non è finita. Essa ha bisogno di un cambiamento spirituale della sua natura peccaminosa che viene solo tramite il riempimento dello Spirito di Dio. Una persona salvata quindi, è qualcuno che è sia perdonato che rigenerato, sia perdonato che trasformato’ (ibid., pag. 201). Come potete vedere i Pentecostali unitariani insegnano che coloro che non sono stati battezzati con lo Spirito Santo non sono ancora salvati perché non sono ancora nati dallo Spirito. Per cui è sbagliato affermare che essi dicono che il battesimo in acqua fa nascere di nuovo; per loro è il battesimo con lo Spirito Santo che rigenera. Per loro se un battezzato in acqua non ha ancora ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo, è perdonato ma non nato di nuovo perché non ha ancora lo Spirito di Cristo. E per sostenere questo biblicamente essi prendono le parole di Paolo ai Romani: “Se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (Rom. 8:9) e le parole di Gesù a Nicodemo quando gli disse che “se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giov. 3:5) (le parole di Gesù sono interpretate che se uno non è battezzato in acqua e non viene battezzato con lo Spirito Santo non può essere salvato). Ma perché ricevere lo Spirito Santo equivale a diventare un figliuolo di Dio? Perché per loro lo Spirito Santo è Gesù Cristo, come d’altronde lo era per i cristiani antichi: ‘I primi Cristiani credettero che lo Spirito Santo era il Cristo risorto’ (ibid., pag. 202), per cui quando si riceve lo Spirito Santo si riceve Cristo. Ascoltate come spiega questo concetto David Bernard: ‘Ricevere Cristo significa ricevere lo Spirito Santo e viceversa. I Pentecostali Unitariani tipicamente si aspettano che il battesimo dello Spirito Santo segua immediatamente il pentimento, come parte di una esperienza di conversione apostolica (…) A differenza di altri Pentecostali, quindi, i Pentecostali Unitariani vedono il battesimo dello Spirito Santo come una parte integrale del ricevere Cristo’ (David Bernard, Essentials of Oneness Theology, pag. 26-27). Una volta che uno riceve il battesimo con lo Spirito Santo può finalmente dire di essere stato purificato appieno dai suoi peccati, di essere stato giustificato, di essere diventato un figliuolo di Dio, di essere stato affrancato dal peccato, di essere di Cristo, di essere nato di nuovo per la grazia di Dio!
Questo dunque è il piano di salvezza per gli uomini, tutti gli altri sono falsi; chi annuncia un piano di salvezza diverso da questo annuncia un altro vangelo.
Confutazione
Come abbiamo potuto vedere per i Pentecostali unitariani si viene salvati credendo, ravvedendosi dai propri peccati, facendosi battezzare in acqua e ricevendo il battesimo con lo Spirito Santo. Chi dunque si è ravveduto ed ha creduto nel nome del Figliuolo di Dio non può dire di essere salvato fino a che non si è fatto battezzare in acqua e non ha ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo. Questo però non significa che fino a quando non si viene battezzati con lo Spirito Santo non si hanno i propri peccati rimessi o perdonati, perché la remissione dei peccati si ottiene con il battesimo in acqua nel nome di Gesù. Il che significa che per gli Unitariani tra il battesimo in acqua e quello con lo Spirito Santo si è perdonati ma non nati di nuovo! Lo abbiamo visto, essi dicono che si può essere perdonati ma non nati di nuovo! Stando così le cose si può aver ricevuto la remissione dei propri peccati e nello stesso tempo essere ancora perduti, schiavi del peccato, fuori dal regno di Dio; e questo perché sia l’affrancamento dal peccato, che l’entrata nel regno di Dio, che la giustificazione sono cose che si ottengono con il battesimo con lo Spirito Santo. Questo significa semplicemente avere sovvertito la via della salvezza, significa predicare oltre ciò che sta scritto, significa predicare una falsa dottrina. Il battesimo in acqua è sì importante, come è importante anche il battesimo con lo Spirito Santo, ma attribuire al battesimo in acqua il potere di rimettere i peccati e a quello con lo Spirito Santo il potere di fare nascere di nuovo, va contro la dottrina di Dio insegnataci dalla Scrittura e a suo tempo insegnata da Cristo e dagli apostoli. Perché? Perché la remissione dei peccati si sperimenta quando ci si pente e si crede con il proprio cuore in Gesù Cristo, come anche la nuova nascita.
L’apostolo Pietro credeva e predicava che la remissione dei peccati si ottiene soltanto mediante la fede in Cristo
Ora, i Pentecostali unitariani per sostenere che la remissione dei peccati si ottiene mediante il battesimo in acqua citano le seguenti parole di Pietro dette il giorno della Pentecoste a quei Giudei che chiesero a lui e agli altri apostoli cosa dovessero fare: “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission dei vostri peccati…” (Atti 2:38). Credeva e predicava dunque anche Pietro che la remissione dei peccati si ottiene mediante il battesimo in acqua? Affatto, perché ci sono altre parole di Pietro trascritte nello stesso libro degli Atti degli apostoli che annullano il significato dato dagli Unitariani a quelle sue parole prima citate. Vediamole queste sue altre parole.
Ÿ Pietro, dopo avere guarito lo zoppo alla porta del tempio detta ‘Bella’, disse ai Giudei : “Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati…” (Atti 3:19). Notate come l’apostolo qui omette l’atto del battesimo per ottenere la cancellazione dei peccati infatti dice che è sufficiente ravvedersi e convertirsi al Signore.
Ÿ Pietro disse a casa di Cornelio che “chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43). Come si può ben vedere per Pietro la remissione dei peccati si otteneva soltanto mediante la fede e non mediante il battesimo che segue l’atto di fede. E che sia così è confermato da quello che Pietro disse a Gerusalemme (quando si riunirono gli apostoli e gli anziani per discutere la questione che era sorta, cioè se bisognava ordinare ai Gentili di farsi circoncidere o meno) a proposito della conversione proprio di Cornelio e dei suoi. Ascoltate attentamente quello che ebbe a dire Pietro a proposito di quei Gentili che avevano creduto alla sua predicazione: “Fratelli, voi sapete che fin dai primi giorni Iddio scelse fra voi me, affinché dalla bocca mia i Gentili udissero la parola del Vangelo e credessero. E Dio, conoscitore dei cuori, rese loro testimonianza, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; e non fece alcuna differenza fra noi e loro, purificando i cuori loro mediante la fede. Perché dunque tentate adesso Iddio mettendo sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare? Anzi, noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù, nello stesso modo che loro” (Atti 15:7-11). Notate fratelli come Pietro afferma che quei Gentili ottennero da Dio la purificazione dei loro cuori mediante la fede. Non mediante il battesimo in acqua che pure essi ricevettero dopo che ebbero creduto, ma mediante la fede. La remissione dei peccati quindi si ottiene solo ed esclusivamente mediante la fede in Cristo.
L’apostolo Paolo credeva e predicava che la remissione dei peccati si ottiene soltanto mediante la fede
Quando si parla della remissione dei peccati occorre tenere presente che quando la si ottiene si viene giustificati da Dio. E questo perché la remissione dei peccati consiste nella cancellazione di ogni peccato e quando ad una persona Dio cancella ogni suo peccato di conseguenza lo giustifica cioè lo dichiara giusto, come se egli non avesse peccato. Domandiamoci allora: per l’apostolo Paolo, l’apostolo di noi Gentili, quando si viene giustificati? Da ciò che si evince leggendo gli Atti degli apostoli e le epistole da lui scritte per l’apostolo si viene giustificati mediante la fede, cioè quando si crede nel Vangelo. Vediamo alcune sue parole che attestano quanto detto.
Ÿ Nella sinagoga di Antiochia di Pisidia, Paolo disse: “Siavi dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui v’è annunziata la remissione dei peccati; e per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè” (Atti 13:38-39). Quel “chiunque crede è giustificato di tutte le cose” non significa altro che ‘chiunque crede in Cristo riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome’, ossia significa la stessa cosa che disse Pietro a casa di Cornelio (cfr. Atti 10:43).
Ÿ Paolo scrisse ai Romani queste parole: “Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione; difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù; il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù. Dov’è dunque il vanto? Esso è escluso. Per qual legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; poiché noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge. Iddio è Egli forse soltanto l’Iddio de’ Giudei? Non è Egli anche l’Iddio de’ Gentili? Certo lo è anche de’ Gentili, poiché v’è un Dio solo, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l’incirconciso parimente mediante la fede” (Rom. 3:21-30), e: “Or a chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia” (Rom. 4:4-5), ed anche: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Rom. 10:9-10). Notate come in tutte queste parole l’apostolo ripete diverse volte e in maniera diversa che l’uomo viene giustificato soltanto mediante la fede. Stando così le cose anche per Paolo, come per Pietro, la remissione dei peccati non si otteneva mediante il battesimo ma soltanto mediante la fede. Il battesimo in acqua era certo importante per Paolo, ma esso seguiva la remissione dei peccati che era avvenuta in colui che aveva creduto, ma non la produceva.
Abbiamo dunque dimostrato come è mediante la fede che si ottiene la remissione dei propri peccati e non mediante il battesimo.
Il battesimo in acqua va ministrato nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo che sono tre persone e non tre titoli
Passiamo ora all’insegnamento del battesimo nel solo nome di Gesù su cui mettono molta enfasi i Pentecostali unitariani.
Noi non accettiamo la dottrina unitariana sul battesimo nel solo nome di Gesù perché nel Vangelo scritto dall’apostolo Matteo sono scritte queste parole: “E Gesù accostatosi, parlò loro, dicendo: Ogni potestà m’è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate” (Matt. 28:18-20). Quindi è Gesù Cristo che ha comandato di battezzare nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo; perciò il battesimo nel nome delle tre Persone della Divinità non può essere reputato da nessuno non valido perché in questo caso chi lo fa si mette contro le parole di Gesù. Ora, è vero che la formula battesimale ‘nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo’ è l’unica volta che compare in tutte le Scritture del Nuovo Testamento, ma questo non costituisce affatto un motivo per reputarla senza valore o passata. Per quanto riguarda poi il fatto che esiste solo un passo della Scrittura che dice esplicitamente di battezzare nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, ritengo opportuno ricordarvi queste cose.
L’ordine di chiamare gli anziani da parte dell’infermo affinché essi preghino su lui ungendolo d’olio nel nome del Signore è presente anch’esso solo una volta in tutto il Nuovo Testamento, ma non per questo esso viene trascurato o sottovalutato.
L’ordine per la donna di velarsi il capo quando prega o profetizza al fine di non disonorare il suo capo, è anch’esso presente una volta sola in tutto il Nuovo Testamento, ma rimane pure sempre un ordine del Signore valido per tutte le sorelle di qualsiasi chiesa sulla faccia di tutta la terra.
Il seguente ordine: “Sia la vedova iscritta nel catalogo quando non abbia meno di sessant’anni: quando sia stata moglie d’un marito solo, quando sia conosciuta per le sue buone opere: per avere allevato figliuoli, esercitato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso ad ogni opera buona” (1 Tim. 5:9-10); è anch’esso presente solo una volta in tutte le Scritture del Nuovo Patto, eppure lo reputiamo verità al pari di tutti gli altri.
Per sminuire il battesimo amministrato nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, gli Unitariani affermano che non c’è nessun esempio negli Atti degli apostoli che lasci pensare che gli apostoli battezzassero usando questa formula. Ora, è vero che nel libro degli Atti degli apostoli, a riguardo di diversi battesimi è detto che i credenti furono battezzati nel nome di Gesù Cristo perché le seguenti Scritture lo attestano.
Ÿ “I quali, essendo discesi là, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; poiché non era ancora disceso sopra alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù” (Atti 8:15-16).
Ÿ “E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo” (Atti 10:48).
Ÿ “Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù…” (Atti 19:5).
Ma tutto ciò non ci porta ad escludere che quei credenti furono battezzati nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, per questa ragione. Perché quello di battezzare gli uomini nel nome delle Tre persone divine era un ordine e non qualcosa di facoltativo per gli apostoli, e poi perché anche questo ordine doveva essere da loro trasmesso ai fedeli secondo che è scritto: “Insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate” (Matt. 28:20). Ribadiamo con forza quindi che il battesimo amministrato nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo è perfettamente scritturale perché ha il pieno appoggio delle parole di Cristo Gesù e della dottrina degli apostoli.
Un altra cosa che vogliamo dire a favore della formula trinitaria da usare nel battesimo e che non è menzionata espressamente negli Atti degli apostoli è questa. Gli Unitariani affermano che ‘ogni volta che la Bibbia descrive la formula usata ad un attuale battesimo, essa descrive sempre il nome di Gesù’ (David Bernard, op. cit., pag. 24) e citano le parole di Pietro il giorno della Pentecoste, il battesimo dei Samaritani, quello che ricevettero Cornelio e quelli di casa sua, quello dei discepoli ad Efeso e quello ricevuto da Paolo per mano di Anania. Ma noi diciamo: ‘Se il fatto che ci sia scritto che i credenti furono battezzati nel nome di Gesù Cristo o del Signore Gesù significa che questa è la retta formula da usare nel battesimo, che cosa si deve dedurre dal fatto che alcune volte nello stesso libro degli Atti degli apostoli non viene affatto detto che coloro che credettero furono battezzati nel nome di Gesù Cristo o nel nome del Signor Gesù? Per esempio dell’eunuco è scritto che “Filippo lo battezzò” (Atti 8:38) e basta; di Lidia è detto che “fu battezzata con quei di casa” (Atti 16:15) e basta; del carceriere di Filippi è scritto che “fu battezzato lui con tutti i suoi” (Atti 16:33) e basta; che diremo dunque? Che in questi battesimi Filippo e Paolo non usarono nessuna formula battesimale perché essa non è menzionata e perciò noi non siamo obbligati ad usare una formula quando battezziamo? Così non sia! E che dire poi del fatto che di alcuni credenti negli Atti non è neppure detto che essi furono battezzati? Per esempio sia dei credenti di Tessalonica che di quelli di Berea non viene detto che essi furono battezzati. Che diremo dunque? Che essi non furono affatto battezzati solo perché non vi è espressamente scritto che ricevettero il battesimo e quindi non è necessario amministrare il battesimo a chi crede nel Signore? Così non sia. Se cominciassimo a ragionare in questa maniera diventeremmo un pò come i Cattolici romani che dicono che dato che in alcuni casi non è detto che i credenti furono battezzati per immersione o che secondo loro le circostanze erano tali da non permetterlo si può battezzare pure per aspersione e i bambini pure. O persino come tanti credenti che dicono che le lingue non accompagnano necessariamente la ricezione dello Spirito Santo perché negli Atti non c’è scritto che i Samaritani si misero a parlare in altre lingue quando ricevettero lo Spirito Santo. Bisogna dunque stare attenti a non arrivare alla conclusione che gli apostoli dopo la Pentecoste non battezzavano usando la formula trinitaria solamente perché non c’è scritto che i credenti erano battezzati nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo.
Un altro esempio scritturale per spiegare quello che stiamo dicendo è questo. Noi sappiamo che l’apostolo Paolo ai Corinzi alla fine di una delle epistole che gli scrisse dice: “La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Leggendo però le altre sue epistole si noterà che egli le termina in un’altra maniera, cioè dicendo: “La grazia del Signor Gesù sia con voi” (1 Cor. 16:23) o: “La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi” (Rom. 16:20) o “con lo spirito vostro” (Fil. 4:23). Che diremo dunque? Che Paolo voleva che con i santi di Corinto oltre la grazia di Cristo ci fosse anche l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, mentre voleva che con i santi delle altre città ci fosse solo la grazia di Cristo? Così non sia: diciamo solamente che lo Spirito Santo lo ha sospinto a scrivere in una maniera differente le ultime parole ai santi di Corinto e basta; pur avendo egli il desiderio che anche con gli altri santi ci fosse oltre che la grazia di Cristo anche l’amore di Dio e la comunione dello Spirito.
Un altra cosa che vogliamo dire su questo fatto della formula da usare nel battesimo su cui tanta enfasi mettono gli Unitariani, è la seguente. Ora, essi dicono che quando Gesù disse ai suoi di battezzare “nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo” volle dire di battezzare nel suo nome, cioè nel nome di Gesù, perché “nome” è al singolare e il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo non sono nomi propri ma solo titoli, e il nome di Gesù invece è un nome proprio; in sostanza questo nome singolare menzionato da Gesù non sarebbe altro che il nome di Gesù Cristo, quindi il battesimo va ministrato solo nel nome di Gesù. Ma ciò non è vero perché – come abbiamo già visto – il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono tre persone e non tre titoli che si riferiscono a Cristo infatti Paolo alla fine di una sua lettera ai Corinzi dice: “La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Non è chiaro che Gesù Cristo, Dio Padre e lo Spirito Santo sono tre persone distinte l’una dall’altra? Se Gesù Cristo fosse contemporaneamente Dio Padre e lo Spirito Santo oltre che il Figliuolo, perché mai Paolo parla della grazia di Cristo, dell’amore di Dio Padre e della comunione dello Spirito Santo?
Diciamo anche questo: se il Padre il Figliuolo e lo Spirito Santo fossero stati solo dei titoli di Gesù non ci sarebbe stato bisogno per Gesù di dare loro questo ordine; perché egli si sarebbe limitato a dire di battezzare le genti nel suo nome. Quando per esempio egli aprì la mente ai suoi discepoli per intendere le Scritture egli disse loro che “nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti” (Luca 24:47) e non nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo; quindi anche nel caso dell’ordine di battezzare per logica avrebbe dovuto limitarsi a dire di battezzare nel suo nome. Ma questo non avvenne, perché egli citò sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo. Il fatto dunque di averli citati separatamente è una chiara prova che Gesù quantunque credeva nell’unicità di Dio non pensava affatto di essere sia il Padre che lo Spirito Santo oltre che il Figliuolo. Il fatto dunque che nella formula battesimale ordinata da Gesù ai suoi discepoli “nome” sia al singolare attesta che i tre, cioè il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono uno stesso Dio ma nello stesso tempo tre persone distinte. E quindi rigettiamo l’idea che Gesù abbia voluto dire con quelle parole che gli apostoli dovevano battezzare solo nel suo nome proprio perché esso ‘racchiudeva’ anche il titolo del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo.
Noi battezziamo usando le parole ‘io ti battezzo nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo’, piuttosto che le parole ‘io ti battezzo nel nome del Signor Gesù Cristo’; e questo in base alle parole dette da Gesù ai suoi discepoli riferite da Matteo. Per certo battezzando usando le parole ‘nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo’ noi battezziamo nel nome del Signore Gesù, cioè per conto di e con l’autorità di Cristo, come fecero gli apostoli, perché ubbidiamo al suo preciso ordine. In questa maniera si invoca sul credente il nome del Padre che è colui che ci ha attirato al Figliuolo, il nome del Figliuolo che ci ha rivelato il Padre, e il nome dello Spirito Santo che è Colui che ci ha convinto quanto al peccato, al giudizio e alla giustizia e ci ha vivificati con Cristo e per il quale gridiamo: Abba! Padre.
Quando si parla del battesimo degli Unitariani (non di tutti però come abbiamo già detto) bisogna tenere presente due cose; innanzi tutto che per loro il battesimo ha il potere di rimettere i peccati e perciò chi non è battezzato non è salvato, e poi che il loro morboso attaccamento alla formula battesimale ‘nel nome di Gesù’ escludendo il Padre e lo Spirito Santo è dovuto alla loro negazione della Trinità e alla loro dottrina che secondo loro Gesù è sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo che sono solo tre titoli del solo Dio (è da notare però che in realtà fu dalla nuova formula battesimale ‘nel nome di Gesù’ che derivò la dottrina antitrinitaria di quei Pentecostali e non il contrario). Mettendo assieme le cose si può quindi ben capire il perché essi abbiano in avversione il battesimo amministrato nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo (usando la formula battesimale trinitaria), e perché insistono così tanto nel dire che noi dobbiamo essere ribattezzati nel solo nome di Gesù per essere salvati. Quindi non è semplicemente una questione di formula battesimale diversa, perché c’è qualcosa di più dietro ciò; cioè l’eresia che il battesimo lava i peccati (il battesimo con la formula ‘nel nome di Gesù Cristo’ naturalmente e non quello nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo) e l’eresia che nega la Trinità. Certamente se ci trovassimo davanti a dei credenti che credono nella Trinità, e che il battesimo rappresenta il lavaggio dei nostri peccati che è avvenuto mediante la fede prima di esso, allora il fatto di battezzare i credenti nel nome di Gesù (cioè senza pronunciare le parole ‘io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo’, ma solo ‘io ti battezzo nel nome di Gesù Cristo’) non perché questa formula fosse più valida di quell’altra, ma solo perché non reputano che sia di suprema importanza pronunciare le parole ‘nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo’ allora non avremmo potuto dire che essi erravano grandemente; ma siccome gli Unitariani negano la Trinità e attribuiscono al loro battesimo nel nome di Gesù il potere di rimettere i peccati allora dobbiamo dire che essi errano grandemente. Possiamo dire che gli Unitariani hanno finito per attribuire la salvezza delle persone ad un rito da farsi con la formula ‘nel nome di Gesù’ più che alla fede nel nome di Cristo; insomma tra di loro il battesimo con questa specifica formula ha un potere che il battesimo nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo non possiede per cui alla fin fine non è la fede in Cristo quella che salva ma il battesimo amministrato con una formula diversa. Con questo non vogliamo affatto dire che la formula da usare nel battesimo non sia importante, ma solo che non è quella che salva come non è il battesimo in se stesso che salva, ma la fede nel nome di Cristo Gesù. Questa è la cosa che dobbiamo predicare con forza (perché è la sola via di salvezza per gli uomini) come hanno fatto gli apostoli prima di noi. Leggendo gli Atti degli apostoli e le epistole mai in nessun luogo si legge che il battesimo con la formula ‘nel nome di Gesù’ sia quello che salva mentre quello con la formula ‘nel nome del Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo’ non salva (come neppure il contrario), piuttosto l’enfasi viene sempre messa sulla fede; e questo perché gli apostoli sapevano che non era la formula battesimale la cosa più importante ma la fede in Cristo.
Si nasce di nuovo quando ci si ravvede e si crede col proprio cuore in Gesù Cristo; è allora infatti che si viene rigenerati dalla Parola di Dio e rinnovati dallo Spirito Santo
Ora, possiamo noi affermare che coloro che non parlano in altre lingue perché non sono ancora stati battezzati con lo Spirito Santo, quantunque dicono che hanno creduto nel Vangelo, sono ancora perduti perché non essendo ancora nati di nuovo non hanno affatto lo Spirito Santo e non sono di Cristo? La domanda può essere posta anche in questi termini: ‘Possiamo noi affermare che si nasce di nuovo quando si riceve il battesimo con lo Spirito Santo, per cui anche se uno ha creduto nel Vangelo se non è ancora battezzato con lo Spirito non è ancora nato da Dio?’ No, per nulla. Non possiamo farlo perché ciò andrebbe contro la Scrittura. La Parola di Dio infatti insegna che tutti coloro che hanno ricevuto Cristo, cioè hanno creduto nel suo nome, sono figliuoli di Dio perché sono nati da Dio secondo che è scritto: “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato l’autorità di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio” (Giov. 1:12-13) [3]. Essi sono dunque delle nuove creature (appunto perché nati da Dio). Anche se avessero creduto solo da pochi istanti, essi sono delle nuove creature perché Dio mediante la sua Parola e lo Spirito suo Santo li ha fatti rinascere nel momento in cui essi si sono ravveduti ed hanno creduto nel Vangelo. E che sia così lo attestano loro stessi nel raccontare cosa hanno sperimentato nel momento in cui, convinti dallo Spirito Santo quanto al peccato, hanno invocato il nome del Signor Gesù per la salvezza della loro anima. Le espressioni sono diverse ma convergono tutte nella stessa direzione perché sono il tentativo di spiegare la nuova nascita. C’è chi dice: ‘Mi sono sentito pulire dalla testa ai piedi’; chi: ‘Mi sono ritrovato una persona nuova con dei nuovi pensieri, dei nuovi desideri’, chi: ‘Mi sono sentito togliere da sopra di me un peso che mi schiacciava’; chi: ‘Mi sono sentito per la prima volta in vita mia riconciliato con Dio e un figlio di Dio’; e chi: ‘La paura della morte scomparve e subentrò in me una pace mai provata prima, ora ero sicuro che se fossi morto sarei andato con il Signore’; e chi: ‘In me scomparve all’improvviso il vizio del bere, del fumare, ecc.’. In virtù di questa esperienza (ossia la nuova nascita) lo Spirito Santo viene in una certa misura a dimorare nel cuore dei credenti i quali da quel preciso momento possono dire di avere lo Spirito Santo nel loro cuore e perciò di appartenere a Cristo, di essere dei figli di Dio. Se essi non avessero nessuna misura di Spirito Santo non potrebbero dire di essere di Cristo perché è scritto: “Se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (Rom. 8:9), e non potrebbero affermare con certezza di fede di essere figliuoli di Dio perché è scritto: “Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio” (Rom. 8:16). Cade dunque la dottrina unitariana secondo cui si nasce dallo Spirito con il battesimo con lo Spirito Santo, perché la nuova nascita ha luogo quando si crede e perciò sempre prima di ricevere il battesimo con lo Spirito dato che questo è una esperienza susseguente alla nuova nascita.
Per confermare ciò che abbiamo appena detto, prenderemo l’esempio degli apostoli prima del giorno della Pentecoste (quando essi furono ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue); quello dei Samaritani, e quello dei circa dodici discepoli di Efeso.
Gli apostoli del Signore erano dei credenti prima di parlare in altre lingue il giorno della Pentecoste? Sì; perché Gesù disse loro: “Adesso, voi credete” (Giov. 16:31), e al Padre disse: “Hanno creduto che tu m’hai mandato” (Giov. 17:8). Erano essi nati di nuovo prima di parlare in lingue il giorno della Pentecoste? Certo, appunto perché credevano che Gesù era il Cristo e Giovanni dice che “chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio” (1 Giov. 5:1). Erano di Cristo prima di parlare in lingue il giorno della Pentecoste? Sì, perché Gesù in riferimento a loro disse: “Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu m’hai dato, perché son tuoi; e tutte le cose mie son tue; e le cose tue son mie..” (Giov. 17:9-10). Avevano una qualche misura di Spirito Santo prima di parlare in lingue il giorno della Pentecoste? Sì, l’avevano una certa misura di Spirito Santo perché Gesù, quando apparve loro dopo essere risuscitato, aveva detto loro: “Ricevete lo Spirito Santo” (Giov. 20:22). Conclusione; essi erano salvati ancora prima di essere ripieni di Spirito Santo e di parlare in altre lingue il giorno di Pentecoste.
Coloro che a Samaria credettero nel Vangelo del Regno predicato da Filippo erano salvati e nati da Dio prima di ricevere lo Spirito Santo per mano degli apostoli Pietro e Giovanni? Certo, essi infatti “quand’ebbero creduto a Filippo…. furon battezzati, uomini e donne” (Atti 8:12). Anche loro dunque avendo creduto che Gesù era il Cristo di Dio furono fatti rinascere da Dio secondo che è scritto: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio” (1 Giov. 5:1). E perciò dato che erano dei figli di Dio avevano anche una misura di Spirito Santo che attestava con il loro spirito che erano figliuoli di Dio; tutto ciò ancora prima che Pietro e Giovanni imponessero loro le mani per ricevere lo Spirito Santo e cominciassero a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro d’esprimersi.
Quei circa dodici uomini che Paolo incontrò ad Efeso e a cui domandò se avevano ricevuto lo Spirito Santo erano dei credenti? Sì, perché Paolo gli domandò se avevano ricevuto lo Spirito Santo dopo che avevano creduto secondo che è scritto: “Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto” (Atti 19:2 Diod.). Egli quindi riconobbe in loro dei credenti. E perciò, come nei casi prima citati essi erano nati da Dio ancora prima che Paolo li battezzasse in acqua, e imponesse loro le mani affinché ricevessero lo Spirito Santo e cominciassero a parlare in altra lingua.
Siamo perfettamente d’accordo con gli Unitariani quando dicono che il segno che evidenzia che uno ha ricevuto lo Spirito Santo (tengo a ribadire che qui intendiamo la pienezza dello Spirito Santo e non quella misura di Spirito Santo che viene a dimorare quando si crede senza che ci si metta a parlare in lingue) è il parlare in altre lingue perché questo è perfettamente in accordo con la Scrittura, ma non siamo per niente d’accordo con loro quando dicono che una persona che ha creduto ma che non ha ancora ricevuto lo Spirito Santo (ovvero che non è ancora stato battezzato con lo Spirito Santo con l’evidenza del parlare in altre lingue) è una persona non ancora salvata perché non ha lo Spirito Santo, perché questo è contrario alla Scrittura. Come si potrebbe infatti affermare che uno ha creduto ma perché non parla in lingue non è salvato quando la Scrittura ci insegna, e l’esperienza lo conferma, che quando si crede si viene salvati?
Cosa significa nascere d’acqua e di Spirito
A questo punto qualcuno domanderà: ‘Ma allora, stando così le cose, che significato hanno le parole di Gesù a Nicodemo secondo le quali bisogna nascere d’acqua e di Spirito?
Ora, per quanto riguarda le parole di Gesù a Nicodemo l’acqua rappresenta la Parola di Dio e non è l’acqua del battesimo. In Isaia infatti la Parola di Dio è paragonata all’acqua che scende dal cielo e che non torna a Dio senza prima avere compiuto il suo lavoro sulla terra (cfr. Is. 55:10-11). Dio infatti ci ha rigenerati mediante la sua parola e non mediante l’acqua naturale del battesimo perché Pietro ci dice: “Siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente” (1 Piet. 1:23), e Giacomo dice: “Egli ci ha di sua volontà generati mediante la parola di verità” (Giac. 1:18). Nascere d’acqua significa dunque essere rigenerati dalla Parola di Dio. Passiamo ora al nascere dallo Spirito. Nascere dallo Spirito significa essere trasformati spiritualmente dallo Spirito di Dio; quando avviene questa trasformazione? Quando lo Spirito Santo convince l’uomo quanto al peccato, e viene a dimorare nel suo cuore perché questo crede nel Figliuolo di Dio. In quel momento avviene un rinnovamento nel credente; cambiano i suoi desideri, i suoi scopi nella vita, i suoi propositi, cambia il suo modo di ragionare, di parlare.
Dunque la nuova nascita o rigenerazione ha luogo nell’uomo quando questi accetta la Parola di Dio la quale lo rigenera spiritualmente, e lo Spirito Santo viene a dimorare nel suo cuore (dopo averlo convinto quanto al peccato) trasformandolo.
A conferma che la nuova nascita ha luogo nella persona quando questa si pente e crede in Cristo, e non quando questa viene battezzata con lo Spirito Santo, per cui chi ha creduto e muore senza il battesimo con lo Spirito Santo entra lo stesso nel regno di Dio, c’è l’esempio del ladrone convertitosi in punto di morte. Egli infatti quantunque non venne battezzato con lo Spirito Santo (e se è per questo neppure in acqua) entrò nel paradiso quando morì. Difatti Gesù gli disse: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso” (Luca 23:43).
Perché molti credenti non sono ancora battezzati con lo Spirito Santo
Vedete, fratelli, la ragione per cui molti che hanno creduto nel Vangelo non hanno ricevuto ancora lo Spirito Santo (ossia non sono stati ancora battezzati con lo Spirito Santo) e perciò non parlano in lingue (appunto perché si comincia a parlare in altra lingua quando si riceve lo Spirito Santo) non è perché essi non hanno creduto nel Vangelo, perché in realtà essi hanno creduto nel Vangelo e sono figliuoli di Dio al pari di tutti coloro che hanno già ricevuto lo Spirito Santo e parlano in altre lingue, ma per altre ragioni. Qualcuno dirà: ‘Quali sono queste ragioni?’ Le ragioni per cui taluni credenti non sono battezzati con lo Spirito Santo (ovvero non hanno ancora ricevuto lo Spirito Santo) sono principalmente tre.
1) Perché ci sono pastori di diverse Chiese evangeliche che quantunque insegnino dirittamente il Vangelo e parlino in maniera giusta sulla maniera in cui si viene salvati e parlino rettamente sul battesimo in acqua, pure sulla dottrina del battesimo con lo Spirito Santo, nella loro ignoranza, insegnano cose che non dovrebbero quali per esempio: ‘Si riceve lo Spirito Santo quando si nasce di nuovo e quando lo si riceve non ci si mette a parlare in altre lingue’. Come crescerà un credente che si converte in seguito alla predicazione del Vangelo fatta da uno di questi pastori? Con la convinzione che lui ha ricevuto lo Spirito Santo quando ha creduto e che quando lo si riceve non ci si mette a parlare in altra lingua. In questo caso, per colpa di un falso insegnamento, alcuni non domandano lo Spirito Santo a Dio perché pensano di averlo già ricevuto! E’ chiaro che il segno delle lingue non accompagnerà questi che hanno creduto, perché loro sono stati indottrinati male riguardo allo Spirito Santo.
2) Perché alcuni pur sapendo che esiste questa promessa dello Spirito Santo per tutti coloro che hanno creduto, non domandano a Dio lo Spirito Santo come invece è giusto fare secondo che è scritto: “Chiedete e vi sarà dato” (Matt. 7:7), ed ancora: “Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano” (Luca 11:13). Che succede allora? Succede che essi non hanno ricevuto lo Spirito Santo e perciò non parlano in lingue perché non domandano a Dio lo Spirito Santo. In questo caso si adempiono le parole di Giacomo: “Non avete, perché non domandate” (Giac. 4:2).
3) Perché alcuni desiderano ardentemente ricevere lo Spirito Santo e lo chiedono del continuo a Dio, ma ancora Dio non li ha esauditi; è solo una questione di tempo perché presto lo riceveranno pure loro ed allora pure loro cominceranno a parlare in altre lingue.
Il battesimo con lo Spirito Santo è una esperienza necessaria per ogni credente, perché mediante di esso si riceve potenza dall’alto per testimoniare con franchezza del Vangelo perché Gesù disse: “Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Questa è la ragione per cui deve essere insegnato ai credenti, e deve essere bramato ardentemente da ogni discepolo di Cristo. Ma esso non ha nulla a che fare con la salvezza, perché per essere salvati non occorre parlare in lingue, ma credere; chi è stato salvato parlerà in lingue quando lo Spirito Santo scenderà su di lui. Ma non è che quando parlerà in lingue sarà più salvato di prima; no, solo che sarà rivestito di quella potenza divina così preziosa in questo mondo per affrontare la vita e sarà in grado di pregare in altra lingua.
Contraddizioni in cui cadono gli Unitariani
Vogliamo fare notare in conclusione alcune contraddizioni in cui cadono gli Unitariani.
Da un lato essi dicono che il battesimo nel nome di Gesù rimette i peccati, e poi dicono che chi tra di loro, quantunque sia stato battezzato in acqua nel solo nome di Gesù, non è stato battezzato ancora con lo Spirito Santo con l’evidenza del parlare in lingue non è ancora pienamente salvato!! E’ una contraddizione che ho fatto notare già prima; perché non ha senso affermare che uno che ha creduto ha ricevuto la remissione dei propri peccati (per loro però in questo caso la fede per rimettere i peccati deve essere accompagnata dal battesimo in acqua) ma ancora non è salvato. Chi ha ricevuto la remissione dei peccati infatti è stato salvato dai suoi peccati, ha l’anima sua al sicuro per cui è certo che quando morirà andrà in cielo. Questo insegnamento unitariano contraddittorio produce tanta angoscia e turbamento nel cuore di un credente. E difatti molti tra di loro chiedono lo Spirito Santo a Dio piangendo e gridando nell’angoscia del cuore loro, per essere salvati! Costoro sono caduti in un grande errore perché si sono messi a predicare il battesimo con lo Spirito Santo con il segno evidente del parlare in altra lingua, e non la fede, come mezzo per essere salvati. E’ grave quello che essi fanno perché in questa maniera fanno credere a delle persone che hanno creduto nel nome di Gesù che ancora sono perduti perché non parlano in altre lingue per lo Spirito. Colgo l’occasione dunque per rivolgere a queste persone che quantunque si siano ravvedute ed abbiano ricevuto Cristo e siano state pure battezzate in acqua, sono angosciate al pensiero di non essere ancora battezzate con lo Spirito Santo. Non temete, state tranquilli, perché voi siete in Cristo Gesù e la Scrittura dice che non c’è ora alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù. Voi avete una certa misura di Spirito Santo, anche se ancora non ne siete ripieni, e quindi siete dei figli di Dio. Certo il battesimo con lo Spirito Santo lo dovete bramare e fate bene a bramarlo; ma non è con il battesimo con lo Spirito che sarete salvati e perdonati, perché si viene salvati e perdonati soltanto mediante la fede in Cristo Gesù. Ritiratevi dunque dalla chiesa unitariana che frequentate e unitevi a persone che credono nella Trinità, nella salvezza per grazia, e nel battesimo con lo Spirito Santo ma non come esperienza indispensabile per nascere di nuovo ed essere salvati. Vi sentirete così liberati dall’errore nel quale siete caduti a vostra insaputa.
Gli Unitariani quando devono spiegare come mai ci sono tanti che non sono stati battezzati ‘correttamente’, cioè, secondo loro, nel solo nome di Gesù Cristo, eppure parlano per lo Spirito in altre lingue, affermano che costoro fanno parte di quella categoria di persone accettevoli in qualche misura a Dio nelle quali viene a dimorare Dio ma non hanno ancora i loro peccati perdonati! Ma noi diciamo: ‘Ma come si può pensare che Dio venga a dimorare in persone non ancora perdonate dai loro falli?’ E’ veramente assurdo pensare che una persona riceva il battesimo con lo Spirito Santo senza avere ricevuto la remissione dei propri peccati. Perché ciò significherebbe che si può ricevere lo Spirito Santo senza avere creduto dato che la remissione dei peccati si ottiene credendo nel nome di Cristo. Gesù disse a proposito del battesimo con lo Spirito Santo: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Or disse questo dello Spirito, che doveano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato” (Giov. 7:38-39). Come potete vedere sono coloro che credono che ricevono lo Spirito Santo, e dato che coloro che credono hanno i loro peccati rimessi, coloro che ricevono il dono dello Spirito Santo sono anche perdonati.
Che questi errori dottrinali degli Unitariani ci servano d’esempio fratelli! Che ognuno si studi di tagliare rettamente la parola della verità per non rimanere confuso e per non confondere il suo prossimo!

Alcune parole conclusive

Di certo la dottrina unitariana sul come si viene salvati è una dottrina sbagliata perché afferma che per essere salvati occorre oltre che credere, anche essere battezzati in acqua e con lo Spirito Santo. La Scrittura ripetutamente afferma che la salvezza si ottiene soltanto credendo. Paolo e Sila dissero al carceriere di Filippi: “Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato…” (Atti 16:31); Paolo disse ai Romani: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Rom. 10:9-10). Questa è la parola della fede. Certo il battesimo in acqua è importante, ma non produce la salvezza. Il battesimo in acqua infatti è la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio (cfr. 1 Piet. 3:21); è il segno attestante che la persona ha creduto nel Signore e ha deciso di seguire le sue orme per il resto della sua vita; ma in nessun caso esso salva l’uomo dal peccato perché l’uomo viene salvato dal peccato quando si ravvede e crede nel Signore. Anche l’altro battesimo, quello con lo Spirito Santo, non coopera alla salvezza dal peccato perché esso segue sempre la fede. E’ importante pure questo perché tramite esso il credente viene rivestito di potenza e messo in grado di pregare e cantare in altra lingua, ma non coopera alla salvezza dal peccato. La salvezza dal peccato – lo ripeto – si ottiene mediante la sola fede in Cristo Gesù.


ATTENZIONE!

[A distanza di tanti anni ho dovuto anche sopportare lo sviamento di  Butindaro dalla verità, che si è aggravato contro di me che l’ho fatto  notare a tutti, e non potevo fare altrimenti. Adesso rimane il fatto se  gettare via tutto il lavoro che ha fatto e su cui io pure ci ho lavorato  oppure no. Ho optato nel togliere solo le insinuazioni e quanto non sia  espressamente provato e privo di dubbi. Anche per quanto riguarda la  Massoneria, Butindaro ha tracimato uscendo fuori completamente, per  furore di vendetta ha cominciato ad accusare me ed altri fratelli di  essere massoni, quando realmente non lo sono, dimostrando in tale  maniera che le sue accuse non sono più mosse da sincerità e da un cuore  puro, che opera ogni cosa per il bene della Chiesa di Gesù Cristo, ma  quel sedicente ministro agisce solo ed esclusivamente PER DISTRUGGERE LE  PERSONE A LUI NON GRADITE E PER INTERESSE DELLA PROPRIA TASCA.  Determinato ciò, mi è dovuto, purtroppo, sorgere il dubbio e valutare  bene tutte le accuse che ha fatto anche contro gli altri, perché io mi  pongo come obiettivo quello di dire la verità e basta, non per  distruggere chi non la pensa come me, né difendo gli interessi di  qualcuno, di conseguenza, elimino dove mi paiono INSINUAZIONI inutili e  forzate, e ce ne sono, il tempo di trovarle una ad una e provvedo a  pulire tutto, e per seconda cosa in quelli che intendo lasciare nel mio  blog, prendendone comunque le distanze, sto aggiungendo gli avvisi e  avvertimenti contro tale uomo, che condanna esteriormente la massoneria,  ma ne usa i metodi per distruggere i propri nemici, quindi si comporta  come un “massone senza grembiule” o, comunque, se la condanna perché ne  usa i metodi che sono del diavolo? Solo un cuore corrotto può utilizzare  i metodi di Satana per i propri interessi, ed è proprio quello che ora  sta facendo, che dal 13.05.2022 sta facendo, senza alcun freno.]

ATTENZIONE! AGGIORNAMENTO MOLTO IMPORTANTE!

RIGUARDANTE FATTI ACCADUTI A PARTIRE DAL 13.05.2022

Comunico ai lettori del mio blog, e ai visitatori sporadici, senza rinnegare e cancellare quello che ho scritto e vissuto negli anni precedenti, cose che ho ritenuto vere e sincere quando sono state scritte, che è doveroso informarli che la mia comunione spirituale e collaborativa con Giacinto Butindaro si è bruscamente interrotta il 13 maggio 2022, perché da tale data lui ed altri a lui vicini hanno iniziato a darmi addosso e ad allontanarmi per le seguenti motivazioni, che qui spiego in breve in due punti, e che sto ampiamente argomentando nel corso del mio proseguimento del percorso cristiano che sto continuando col Signore Gesù Cristo, sia su quei punti che su tanti altri che stanno emergendo, sia dottrinali che comportamentali, che evidenziano quanto un tal sedicente ministro si sia allontanato dalla verità della Parola di Dio. Tali argomentazioni, ma non scriviamo solo quello, le potete trovare principalmente nel gruppo fb raggiungibile a questo link: https://www.facebook.com/groups/sentieri.antichi/

Ecco le motivazioni in principio della mia espulsione senza possibilità di spiegarmi (ma nei mesi successivi molte altre se sono aggiunte per le dottrine e comportamenti scellerati che sono emersi da quel tale):

  1. da subito sono stato accusato, e perciò allontanato immediatamente dalla comunione con lui e dai suoi fedelissimi seguaci che hanno il suo stesso cuore spietato, senza sentire ragioni, senza dialogare e senza la possibilità di spiegarsi, del fatto che avendo contratto un mutuo tanti anni fa ed avendo in data 12.05.2022 testimoniato a voce in una chat su skype davanti a tanti fratelli testimoni, che Iddio mi ha provveduto di trovare una casa da acquistare, sia il mutuo per poter pagare la casa, (che ho sempre pagato in passato e pure ora pago le rate mensili con un tasso fisso dell’1%, una rata di € 361,00 circa. Partendo da tale pretesto dell’aver fatto il mutuo, cosa che poi avevo già fatto da tanti anni e non si capisce come mai solo da quel giorno ha cominciato a dare fastidio al Butindaro, sono stato accusato di insegnare ai fratelli con quella testimonianza a spingerli a fare debiti e così a metterli in gravissima difficoltà e pericolo, addirittura attirando su di loro la maledizione di Dio (così parlano i butindariani/mammonisti, parlano di maledizione sulla testa a chi fa un mutuo); e questo per Butindaro è una cosa intollerabile nei miei confronti, a tal punto da spaccare la Chiesa in due, ha pensato MALE di cacciare via molti fratelli che mi sono stati al fianco perché non hanno riconosciuto che le tesi di Butindaro siano corrette dal punto di vista biblico. In mezzo alle accuse e maledizioni lanciate dai mammonisti, è doveroso far notare e ricordare che molti seguaci vicini e fedeli a Butindaro hanno anch’essi il mutuo, e un sedicente pastore suo particolare seguace e fedelissimo, ne ha persino addirittura due per due case diverse, contemporaneamente. Roba da non credere, a me per una testimonianza, sono stato allontanato, lui che gli è vicino perché gli manda le offerte, non ha detto niente, ed è anche uno che si fregia del titolo di pastore. Sia chiaro, e lo confermo con fermezza, non insegno a nessuno di fare debiti, né mutui, né alcuna rata, tuttavia neppure mi permetto di condannare chi con coscienza e facendo tutti i calcoli umanamente possibili seduto a tavolino, per vivere meglio o addirittura poter vivere e basta in questo mondo con una casetta con la sua famiglia, decide di fare un mutuo per acquistarsi la casa anziché pagare un affitto per sempre, e ne paga regolarmente le rate. Infatti, non è peccato fare debiti, solamente che bisogna assolvere all’impegno di pagare le rate per non peccare.
  2. in seguito all’inasprirsi della discussione sui debiti e sulla maledizione dei debiti, parlando di mutui e prestiti, Butindaro ha fatto emergere che, da lui stesso personalmente ammesso al telefono con me e con altri, risulta essere nell’abbondanza economica, avendo ereditato case e ricchezze dai padri. Al che abbiamo sollevato la questione e l’obiezione, che secondo noi non è lecito continuare a prendere delle somme di denaro delle offerte dai fratelli, perché secondo noi e secondo quanto leggiamo nelle Scritture, le offerte vanno indirizzate ai poveri, e non a coloro che sono accumulatori seriali per farsi un tesoro su questa terra, con il pretesto di farsi una pensione, come se Dio non fosse in grado di provvedere alla vecchiaia dei suoi servitori, quelli veri dico.

Da quest’ultima questione che si è sollevata, gli animi dei mammonisti si sono surriscaldati, si sono sentiti scoperti, e per distruggere la mia persona hanno cominciato a rovistare sul web in ogni angolo, sia su chat private che pubbliche, per trovare ogni occasione per venirmi contro e provare a screditarmi, calunniandomi in tutti i modi possibili e i più orribili, persino abominevoli per quelli del mondo. Ciò prova che tali persone non sono da Dio, assolutamente no, e sono solo della gente disagiata priva della guida dello Spirito santo che difende un capo setta servo di Mammona. Per la grazia di Dio sto andando avanti, il lavoro nel campo del Signore è in continuoo aumento, e sempre più fratelli e sorelle nel Signore mi concedono la loro fiducia e la loro comunione fraterna. Ringraziato sia Iddio che ci conduce in trionfo nel nome di Gesù Cristo

In altri articoli a proposito della scissione e di quanto accaduto, ho scritto ancche queste parole:

“#8 – 13/05/2022 – La mia separazione dalla comunione fraterna e collaborazione con Giacinto Butindaro

Cari nel Signore, è doveroso farvi sapere anche in questa breve nota che dal giorno 13.05.2022 la mia comunione e collaborazione durata più di tre decenni con Giacinto Butindaro si è interrotta bruscamente, perché mi ha allontanato da sè e mi ha fatto allontanare dai suoi più fedeli collaboratori, con la falsa accusa che insegno ai credenti a fare debiti, cosa che non è assolutamente vero.  Nella disputa che si è accesa tra di noi, tra le due fazioni di credenti (quella che condanna totalmente chi fa debiti, e quella che dice invece che talvolta sia necessario prendere qualcosa in prestito e non va condannato chi lo fa per necessità), a volte ha raggiunto livelli anche molto aspri, soprattutto proveniente dalla loro parte, io ed altri abbiamo preso le distanze da Giacinto Butindaro soprattutto per il fatto che non è stato trasparente con la Chiesa e non ha fatto sapere a nessuno che da un certo anno in poi si trova nell’abbondanza economicamente, ma ha ugualmente continuato a prendere le offerte dei santi, i quali erano convinti che fosse nella povertà e per questo gli facevano le loro offerte, invece le cose non stavano così ed è rimasto tutto malignamente celato, lasciando i credenti nella convinzionen che fosse povero. Ma Dio ha voluto che per le loro stesse parole, nella difesa del fatto che i credenti non devono mai assolutamente fare debiti, ma devono accumulare denaro per non farli, si sono manifestati per quello che sono realmente ed il contenuto del loro cuore attaccato alle ricchezze di questo mondo è stato reso visibile a tutti, e come le difendono le loro ricchezze, con le unghie e con i denti, sputando sentenze di ogni tipo e lanciando maledizioni contro tutti quelli che non la pensano come loro e gli sottraggono il denaro, cose che non si sono viste fare neppure dalle sette più pericolose con cui abbiamo avuto a che fare in tutti questi anni. Per chi eventualmente se lo domandasse, che da quella data non sono saranno aggiunti suoi materiali nel mio blog, benché siano mantenuti quelli che ho già pubblicato e che ho ritenuto comunque conformi alla sana dottrina. Purtroppo, quello che è successo non è una cosa che ho voluto io, in principio ho cercato il dialogo per molto tempo, ma mi è stato negato, non sono stato reputato, né io né altri fratelli, degno di essere ascoltato e di poter esporre le cose come stanno dal mio punto di vista, al fine di cercare una soluzione pacifica e charificatoria anche dal punto di vista biblico, per non scandalizzare i credenti deboli e per il bene comune di tutta la Chiesa. Sono perciò molto dispiaciuto del fatto che qualcuno possa aver sofferto a causa di ciò che è successo, ma d’altra parte sono felice che certi cuori malvagi e spietati si siano manifestati, perché è evidente che davanti a Dio era arrivato il momento di terminare ogni collaborazione con loro, che alla fine si era ridotta soltanto, non da parte mia, ad accusare tutti di essere massoni e non cercava di costruire e fortificare la Chiesa, cosa che invece ritengo sia sempre e principalmente necessaria. A tutto ciò Iddio ha detto basta! E anche tutti voi dovete accettare tale decisione che Dio ha preso e messo in atto, e non scandalizzatevi, perché anche da queste cose spiacevoli ci sono molte cose che i santi devono imparare e che altrimenti non si capirebbero. La prima fra tutte è che solo Gesù Cristo non sbaglia ed è degno di essere seguito in tutte le cose, mentre gli uomini sono tutti fallaci, e guai a seguirli ciecamente e non mettere mai in discussione quello che dicono e che fanno, raffrontando anche la loro condotta con le parole che proferiscono, per verificare se praticano quello che dicono. Vi ringrazio per la comprensione e la vostra pazienza, e vi chiedo di pregare affinchè la verità trionfi sempre e le macchinazioni di Satana cadano a terra infruttuose. Vostro fratello in Cristo Gesù, Giuseppe Piredda”

Inoltre, ho già pubblicato anche in questo blog diversi articoli che spiegano alcune cose che sono successe, alcune delle tante calunnie che mi sono state lanciate contro, che sono la prova lampante per cui ho fatto benissimo a separarmi da quel tale che tutto appare sia, tranne che un uomo di Dio; hanno fatto bene anche altri cari fratelli a prendere le distanze da Giacinto Butindaro, sedicente ministro di Dio.

Eccovi alcuni link ad articoli in cui spiego chi sia realmente Giacinto Butindaro e suo fratello Illuminato (faccio presente che quest’ultimo si è presentato a me come ministro di Dio, come dottore come il fratello, ma non ha mai predicato a voce né fatto niente di suo per iscritto, ed ha sempre preso la metà delle offerte della Chiesa):

Ci tengo a sottolineare che la schiera che lo segue e che mi attacca di continuo, con calunnie e accuse di ogni tipo, sono solo persone anche loro disagiate, prive di una propria capacità di intendimento e di prendere decisioni, che vivono una vita riflessa nel loro capo setta, e dipendono completamente da Giacinto Butindaro e fanno di tutto per piacere al loro capo ed eseguono senza battere ciglio tutto quello che lui ordina loro di fare, di dire e di scrivere. Infatti, Butindaro non scrive direttamente contro di me, fa scrivere ai suoi seguaci, e lo si capisce dal fatto che scrivono su racconti e fatti conosciuti esclusivamente da Butindaro. Dopo trent’anni e più di fede, non ho mai visto in campo tanta malvagità tutta insieme, per distruggere una persona, la sua famiglia e tutto ciò che lo circonda. Roba che solo nei racconti più tristi si sentono a riguardo delle sette le più pericolose. Iddio è giusto giudice, e a suo tempo farà giustizia alla verità.

Purtroppo, essendo emerse cose così scandalose a danno della Chiesa e dei poveri, che non ho potuto tacere, e come ho fatto con tanti altri falsi ministri o ministri sviati dalla verità, ero in obbligo di prendere le distanze anche dai nullafacenti Butindaro, mostrando quale sia la sua situazione spirituale ed economica attuale.

Tuttavia, cari fratelli, vi confermo la dottrina che ho imparato e professato fino al 13 maggio 2022, che continuerà ad essere quella, con cambia, ma da quel momento in poi ho preso assolutamente le distanze da tutto ciò che fa e dice Butindaro e non voglio e  non posso quindi essere associato a qualsiasi cosa si metta a professare o a predicare un tal uomo (ho già veduto, purtroppo, che ha iniziato a parlare anche contro il compiere le opere dopo la salvezza, e questo è un primo e cattivissimo segnale, visto che lui non compie nessuna opera richiesta nella Bibbia dal Signore Gesù Cristo, si difende condannando tutte le opere dichiarandole malvagie come se si fanno solo per essere salvati, e non come manifestazione di FEDE come insegna l’Apostolo Giacomo nella sua epistola).

Chi ha orecchie oda.

L’amor mio è con tutti voi che amate la verità in Cristo Gesù.

Giuseppe Piredda

No comments yet

Lascia un commento

La Buona Strada

Blog di Giuseppe Piredda, cristiano evangelico pentecostale trinitariano fondamentalista

No Temas Sino Habla

Entonces él Señor dijo de noche en visión á Pablo: No temas, sino habla, y no calles: Porque yo estoy contigo, y ninguno te podrá hacer mal (Hechos 18:9-10)

Blog di Aldo Prendi

Per la diffusione e la difesa delle dottrine bibliche

Acordai-vos

Tocai a trombeta em Sião, e dai o alarma no meu santo monte.

Destatevi

"Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte" (Gioele 2:1)

Il Buon Deposito

Dottrine della Bibbia

Listen to the sound of the sword

«Stand in the ways and see, and ask for the old paths, where the good way is, and walk in it» (Jeremiah 6:16)

Sana Dottrina

Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d'udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.(2Timoteo 4:3-4)

He who has ears let him hear

A voice crying in the wilderness