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I servi di Dio sono stati costituiti per portare frutto in abbondanza e sia permanente

16 aprile 2024

I servi di Dio sono stati costituiti per portare frutto in abbondanza e sia permanente

Nel Salmo primo leggiamo queste bellissime parole di esortazione che devono far riflettere attentamente tutti i cristiani:

«Beato l’uomo che

non cammina secondo il consiglio degli empi,

che non si ferma nella via de’ peccatori;

né si siede sul banco degli schernitori;

ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno,

e su quella legge medita giorno e notte.

Egli sarà come un albero piantato presso a rivi d’acqua,

il quale dà il suo frutto nella sua stagione,

e la cui fronda non appassisce;

e tutto quello che fa, prospererà.

Non così gli empi»

Quelle parole ci insegnano che coloro che fanno parte del popolo di Dio e mettono in pratica tali cose secondo la volontà di Dio, sono persone felici, e tutte le opere che intraprenderanno nella loro vita, prospererà, perché Iddio li benedirà grandemente. Esse sono sono valide per tutti coloro che fanno parte del popolo di Dio, ma ancor di più devono essere prese in considerazione e messe in pratica con tutto il cuore da coloro che dicono di sé stessi di essere stati chiamati in modo speciale a servire Iddio, per coloro che sono chiamati al Ministerio, perché ciò vuol dire che Dio li accudisce e benedice grandemente nell’opera che Lui li ha mandati a fare.

Se dei tali dicono di essere dei servi di Dio, dopo tanti anni di servizio per il Signore e per la Chiesa deve potersi vedere il risultato dell’opera compiuta da Dio attraverso di loro, si deve vedere il frutto permanente e non transitorio di ciò che hanno compiuto, altrimenti che cosa sono stati chiamati a fare da Dio? Seppure non si può conoscere da subito la loro chiamata, successivamente dai risultati si deve e si può vedere ciò che quei tali dichiaratisi ministri di Dio hanno portato, ma devono essere dei frutti permanenti, non cose che può fare chiunque con gli stessi risultati.

Dal Salmo apprendiamo che non possono essere gli empi che devono prosperare, portando frutto con perseveranza ed in modo permanente. Tutto ciò che è scritto è utile per far sapere ai discepoli di Gesù Cristo cosa devono mettere in pratica, ma pure sono molto utili per riconoscere quegli alberi che non hanno frutti da mostrare, che quelle cose non le fanno, non le hanno mai fatte e non ci sono risultati permanenti che tolgano ogni dubbio. Perciò, considerando tutte le cose che sono scritte ed esaminando la vita di uno che dice di essere un servo di Dio e guardando ai suoi risultati finali dopo tanti anni attraverso quello che sta scritto, viene da sé che se uno dice di essere un ministro di Gesù Cristo da tanti anni, ci si aspetta di vedere qual è il frutto permanente ed il bene per la Chiesa che il suo servizio ha prodotto.

Voglio farvi qualche esempio, se uno dice di aver ricevuto da Dio il ministerio di Profeta, ci si aspetta da lui che abbia rivelazioni e parole da Dio che nessun altro fratello che non è Profeta possa dire, cose soprannaturali, potenti, che è evidente che sia stato Iddio a parlare, senza lasciare nessuna ombra di dubbio. Ancora, se uno dice di aver ricevuto il ministerio di Evangelista, ci si aspetta che annunzi l’Evangelo ai peccatori e che un certo numero di questi si converta, e le comunità si riempiano grazie alla sua opera di nuove anime convertite. Se uno dice di essere mandato ad evangelizzare, ma non evangelizza i peccatori, e di conseguenza non ci sono persone convertite, e nelle comunità non si riempiono di anime salvate grazie all’opera del ministro incaricato di annunziare l’Evangelo, certamente c’è qualcosa che non va. Bisogna guardare al risultato finale, all’opera permanente compiuta, in base alla chiamata che uno ha ricevuto, da un semplice fratelli ci si aspettano cose semplici, ma da un ministro di Dio, ci si deve aspettare molto, che egli compia ogni dovere del suo ministerio e facendo ciò si veda concretamente il frutto permanente del suo lavoro.

Similmente vale anche per gli altri tipi di ministri, di Pastore, Apostolo e Dottore, si deve vedere l’opera concreta dell’opera che Dio li ha chiamati a compiere, altrimenti, se non c’è niente, possono essere accadute due cose, una che non è stato mai veramente chiamato al ministerio, e per molti è proprio così, parlano e dicono di essere, ma in realtà non sono niente davanti a Dio; un’altra può voler dire che è accaduto come al Pastore della Chiesa di Efeso:

«Ricordati dunque donde sei caduto, e ravvediti, e fa’ le opere di prima; se no, verrò a te, e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi.» (Apoc. 2:5)

In quel caso, il Pastore di Efeso aveva lasciato il suo primo amore, e se non si sarebbe ravveduto e non sarebbe tornato a fare le cose di prima, la sua Chiesa, rappresentata dal candelabro, si sarebbe spento, si sarebbe estinta, chiusa per volontà di Dio.

Ora, purtroppo, qualcuno dichiarandosi ministro di Dio ha prodotto solo chiacchiere e non si vede nessun risultato importante a favore della Chiesa prodotto da quel tale, appunto perché Dio non li ha mandati realmente, e ci sono anche coloro che, benché siano stati chiamati da Dio al ministerio e a compiere una determinata opera, si sono sviati dalla verità, hanno rinnegato addirittura Gesù Cristo che li ha riscattati, e se pure hanno prodotto qualcosa nel tempo, com’è detto al Pastore di Efeso citato sopra, così avviene della loro opera, essa si spegne e scompare, non esiste più, viene cancellata, e quel tale cade nell’oblìo.

Oltre a ciò, fratelli e sorelle nel Signore, tenendo conto di tutto ciò che ci insegna la Parola di Dio, non deve meravigliarvi se qualcuno che ha detto di sé stesso di essere chiamato al ministerio dal Signore Gesù Cristo, che ha dichiarato invano di essere un ministro dell’Evangelo, ma non presenta e non porta dopo tanti anni un risultato chiaro e tangibile per il bene comune della Chiesa, anzi, addirittura non disdegna di seguire e assecondare i consigli di coloro che sono empi, se li tiene stretti vicini a sé, e gli piace battere la via dei peccatori, e non disdegna neppure lo schernire, ma è il primo fautore di violenza e di scherno contro i credenti e contro altri ministri di Gesù Cristo, è evidente che quel tale non è beato, non è felice nella sua vita, perché Egli non è da Dio e tantomeno può essere ritenuto un servo di Dio.

Perciò, fratelli, quelle parole del Salmo che vi ho riportato sopra, non vi sono utili soltanto per esortarvi a fare ciò che piace al Signore e, nel contempo, a riconoscere quelli che si definiscono credenti o addirittura ministri di Cristo, ma fanno il contrario di quello che Dio vuole che i suoi figlioli facciano. Quindi, cari nel Signore, non dovete guardare ciò che bisogna fare solo in funzione vostra, ma anche nella prospettiva di coloro che vi devono dare l’esempio nel praticare ciò che sta scritto, e nel caso non vediate dei buoni esempi, vi sia subito chiaro che siete in presenza di uno che dice di essere qualcosa ma in realtà non è stato mandato da Dio. Se uno nella Chiesa dichiara di essere stato costituito da Gesù Cristo per insegnare, ma non insegna a tempo e fuor di tempo; se uno dice di essere un ministro di Dio che annunzia l’Evangelo, ma non si sa a chi, anime perdute che l’ascoltano non ce ne sono, e non ci sono anime che costantemente ed in modo permanente si convertono, alla fine di tutto, che cos’ha prodotto? Qual è il risultato incontrovertibile e permanente che tutti possono vedere? Se uno che dice di essere ministro ha prodotto solo distruzione, divisioni, calunnie ed altre opere compiute da uno che ha il cuore lontanissimo dall’amare il prossimo e tutta la Chiesa, è chiaro che egli non sia un uomo di Dio, ma un uomo del diavolo piuttosto, se fa l’opera del diavolo di distruzione della Chiesa e non la edifica. Se uno si dichiarasse solo come credente, non ci si aspetterebbe molto da lui, ma se si presenta alla Chiesa come Dottore, o avente un altro ministerio, ci si aspetta da lui che ci siano i segni ed i frutti del suo ministerio, e ci siano anche dopo tanti anni dei risultati permanenti, ma se fa cose che ogni credente può anche fare, dov’è il frutto che lo fa distinguere dagli altri che non sono stati scelti al ministerio?

Il nostro Signore Gesù Cristo non ha forse detto queste parole a coloro che Egli ha scelto e mandato:

«Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il VOSTRO FRUTTO SIA PERMANENTE» (Giov. 15:16)?

Se uno è credente deve vedersi il frutto ed i risultati da semplice credente, ma se uno dice di essere un ministro di Dio, devono vedersi i frutti ed il risultato conseguito come ministro, che risulterebbe la testimonianza di Dio che lo ha chiamato al ministerio; ma se non c’è nulla dopo tanto tempo, se da lui proviene solo il nulla, la distruzione, l’odio, la calunnia, lo scherno, l’amore del denaro accumulato e tutto il resto che la Bibbia condanna, beh, allora cari nel Signore, è chiaro che non è stato Iddio a costituirlo ministro, ma si è fatto da sé stesso, oppure semplicemente non ha perseverato e non è arrivato a maturazione, ha lasciato il suo primo amore come ha fatto il Pastore della Chiesa di Efeso, perciò non si trovano più buoni frutti in quell’albero, è infruttifero, è inutile e dannoso per la Chiesa, inutile per l’Evangelo e per l’opera tutta di Gesù Cristo, e lo si può constatare se il risultato dopo tanto tempo non risulta, non c’è alcun frutto permanente buono e utile per i santi.

La Chiesa è piena di gente che si dichiarano ministri di Dio da loro stessi, sono moltissimi, i quali cercano di sfruttare i santi per ingrassare il loro ventre e gonfiare il proprio ego, e voi, cari fratelli, avete il dovere di riconoscerli per non essere guidati dai servi di Mammona, ed è per aiutarvi a riflettere ed imparare a distinguerli che vi scrivo queste cose. Perciò, fratelli, sapendo che ci sono anche queste cose in mezzo alla Chiesa, bisogna stare molto attenti a non farsi trascinare lontani dalla retta via, facendo pure la figura del credulone insensato e dell’ingrassatore di coccodrilli servi di Mammona.

Cari nel Signore, nella Chiesa bisogna mantenere il cuore aperto per i bisognosi, ma bisogna tenere aperti anche gli occhi, perché i cianciatori approfittatori dei semplici sono molti, e bisogna guardarsi da essi. Pertanto, badate dunque a come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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