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Allevare figlioli è tra le buone opere che la donna deve compiere, e farebbe bene a non sottrarsi a questo dovere molto importante

26 dicembre 2023

Allevare figlioli è tra le buone opere che la donna deve compiere, e farebbe bene a non sottrarsi a questo dovere molto importante

L’Apostolo Paolo ha dato incarico a Timoteo di rimanere ad Efeso per ordinare a certuni di non insegnare dottrine diverse da quelle insegnate da Gesù e dagli Apostoli, e affinché non si occupassero di cose inutili che promuovono discussioni, anziché far crescere i santi nella conoscenza di Dio (cfr. 1Tim. 1:3-7). Paolo gli ha scritto e mandato anche due epistole per dargli istruzioni su talune cose che avrebbe dovuto insegnare ai santi di Efeso, e rappresentando quelle cose sarebbe stato un buon ministro di Gesù Cristo (cfr. 1Tim. 4:6).

Tra le cose che Paolo ha detto a Timoteo che doveva insegnare nella Chiesa, c’erano pure alcune cose che riguardano le donne, tra le quali vi è pure il divieto per la donna d’insegnare le dottrine della Parola di Dio (cfr. 1Tim. 2:9-14).

Dopo aver detto alcune cose al giovane Timoteo nella sua epistola, che la donna deve fare o non deve fare, gli scrive queste altre parole:

«nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia.» (1 Tim. 2:15)

Con quelle parole Paolo vuole dire che la donna si deve dedicare a partorire ed allevare figlioli, perché questa è la sua grande missione e incarico più importante che la donna deve adempiere su questa terra, e su quello l’uomo partecipa pure, ma il peso maggiore deve essere portato dalla donna, mensilmente con i suoi corsi ordinari che gli ricordano il suo dovere più grande e la sua particolare natura; poi per nove mesi porta in grembo il bambino, con fatica e sofferenza. Dopo giunge il tempo di partorire con dolore (cfr. Gen. 3:16), e successivamente è completamente assorbita dall’accudire e far crescere il bambino, dall’allattamento a tutto quello che è necessario fare per il benessere e la crescita del neonato. Poi arrivano altri figli, di conseguenza l’impegno si moltiplicherà, sarà più impegnativo, e richiede tanta dedizione e pazienza, una concentrazione quasi totale su tale opera.

Quando ci sono dei figli, la donna ha poco tempo per fare altro, è completamente immersa in quell’opera, in quella missione, è concentrata, assorta totalmente a fare quello, che talvolta può anche mancare il tempo e non può essere d’ausilio neppure al marito.

Paolo, ispirato dallo Spirito santo, con quelle parole che vi ho riportato sopra, ha voluto dire, quindi, che l’opera più importante a cui la donna deve dedicarsi è quella di partorire figlioli, e chje si concentrino soprattutto su quello. Tuttavia, quelle parole non vogliono dire che una donna partorendo figlioli sarà salvata per aver fatto quello; assolutamente no, ma vuole dire che se una donna è nata di nuovo ed è salvata ed ha in lei lo Spirito santo, allora sappia una tale donna che l’opera principale che deve compiere è quella di partorire e allevare figlioli. La donna sarà salvata per fede nella stessa maniera con cui è salvato l’uomo, e deve anch’essa perseverare nella fede, nell’amore e nella santificazione e sempre rimanendo con un cuore umile e modesto.

Che partorire figlioli ed allevarli sia tra le opere buone che le sorelle in Cristo Gesù devono compiere, è confermato anche da questo passo che Paolo ha scritto a Timoteo:

«Sia la vedova iscritta nel catalogo quando non abbia meno di sessant’anni: quando sia stata moglie d’un marito solo, quando sia conosciuta per le sue buone opere: per avere allevato figliuoli, esercitato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso ad ogni opera buona.» (1Tim. 5:9-10 )

Com’è scritto, vi è un elenco di opere che la donna deve compiere in questa vita per piacere a Dio, cose utili e buone, e la prima opera che viene citata tra le buone opere che la donna compiere vi è proprio quella di allevare figlioli.

Non deve esistere all’interno del Corpo di Cristo che una donna sposata non voglia dei figli e non voglia allevarli, perché ciò andrebbe contro la volontà di Dio, anzi, sono beate quelle donne che hanno numerosi figli (cfr. Salmo 127:3-5; Gen. 38:6-10).

C’è anche da dire che le donne che sono sposate e non riescono ad avere figlioli, devono pregare il Signore con perseveranza, affinché gli venga concesso di partorire e allevare figlioli, ma se pure non dovessero arrivarne di figli, ciò sarà qualcosa che Dio ha già stabilito in quel modo per loro, di conseguenza non si devono preoccupare a riguardo della salvezza, perché non facendo quella grande opera di partorire e allevare figlioli, si può venire salvati lo stesso, perché, lo ripeto, la salvezza è la stessa sia per l’uomo che per la donna, ed è soltanto per mezzo della fede nell’Evangelo di Gesù Cristo, e se la donna non ha figlioli e non può dunque fare quell’opera buona, pure si dovrà dedicare a fare altre cose, come Dio le metterà in cuore, ma devono essere cose che Dio vuole che la donna compia, e non opere che Dio ha stabilito che la donna non deve fare, come ad esempio insegnare le dottrine della Bibbia, ciò è vietato, nessuna donna può farlo, che abbiano oppure no dei figli.

Pertanto, care sorelle nel Signore, vi esorto vivamente a riflettere bene su queste cose, affinché sappiate bene quale sia il vostro posto, prima di tutto all’interno della famiglia, come vi dovete rapportare con vostro marito e con i vostri figli, e anche quale sia il vostro posto in mezzo alla Chiesa di Gesù Cristo, perché non dovete desiderare e aspirare ad incarichi o posizioni che Dio non vuole che rivestiate o facciate; potete assumere l’ufficio di Diacono ed anche ricevere il ministerio di Profeta, cose che non hanno in sé la necessità di dover insegnare la Parola di Dio e di usare autorità verso quelli a cui si parla.

Queste sono le cose che Dio ha stabilito, a partire dal fatto che la donna è stata creata dall’uomo, è una derivazione dall’uomo (ma ogni uomo deriva dalla donna), come il suo aiuto convenevole, secondo quanto è scritto:

«Poi l’Eterno Iddio disse: ‘Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole’.» (Genesi 2:18)

Iddio fece all’uomo gli animali, che gli dovevano essere di aiuto, e poi fece la donna, ma non la trasse dalla terra come fece per gli animali, ma la trasse dalla costola dell’uomo, ed essa è un aiuto molto importante, insostituibile, che Dio ha fatto per l’uomo.

In tutto ciò non è scritto che l’uomo è più intelligente della donna, solo che sono due tipi di generi diversi, il vaso che deve essere forte ed il vaso che è più debole, e ad ognuna Iddio ha dato di fare determinate cose; la responsabilità in famiglia è principalmente dell’uomo, se le cose non vanno bene è l’uomo che non ha assolto bene ai suoi doveri. Essere il capo della donna com’è comandato da Dio (cfr. 1Cor. 11:3), non vuol dire dare ordini dal divano, ma lavorare di più, dare l’esempio costante e per primo in famiglia, ed essere responsabile di tutto ciò che succede nella famiglia, amare la moglie come Gesù amò la Chiesa, che ha dato la sua vita per la Chiesa.

Ogni credente deve trovare la sua giusta collocazione sia all’interno della famiglia che nella Chiesa, senza aspirare e cercare di occupare posti che  non gli possono essere assegnati, perché facendo così si creano situazioni spiacevoli, discussioni e di certo se uno vuole occupare un posto che non gli spetta non è gradito a Dio e non è da Lui sostenuto e guidato.

Care sorelle nel Signore, vi esorto dunque a studiare bene i passi riportati e citati e a riflettere bene su tutte queste cose che vi ho esposto in questo breve scritto, e vi esorto ancor di più a pregare Iddio e a chiedere a Lui quale dev’essere il vostro posto e il vostro incarico nella Chiesa, in modo che stiate tranquille e vi concentriate sulle cose che piacciono a Dio e non vi dedichiate inutilmente alle cose a cui spinge il mondo che non conosce Dio, che Egli non vuole che voi facciate. Conducetevi da persone savie e siate mansuete, sottomettetevi alla volontà di Dio.

Badate dunque a come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda

2 commenti leave one →
  1. Anita permalink
    27 dicembre 2023 03:00

    Io invece figli non ne voglio, non li ho fatti, non li farò, frequento gli uomini che mi piacciono e sono libera ed indipendente, vivendo per le mie passioni e hobby, e non per cambiare pannolini e fare la sguattera in cucina per un maschio che si sente superiore alle donne solo perché ha letto l’apostolo paolo e crede che quello sia un ordine di Dio.

    E per fortuna la scienza ha creato i metodi anticoncezionali e il Femminismo ha portato i diritti per le donne, emancipandole dal dominio e dalla tirannia maschile che è stata in vigore per secoli, anche per merito di quelle parti lì della Bibbia, scritte da maschilisti. Difatti oggi abbiamo tutti i diritti di parità e la potestà maritale è stata abolita dagli anni ’70.

    Oggi tante donne diventano imprenditrici, ingegnere, avvocate, magistrate, dottoresse, astronaute, scienziate, scrittrici, registe e i maschi maschilisti rosicano.
    Tra l’altro stiamo ottenendo anche posti importanti nelle religioni, diventeremo presto sacerdotesse, e pastoresse già lo siamo. Tante teologhe hanno già scritto diversi libri sul Dio Madre e sullo Spirito Santo Materno.

    Ma c’è ancora tanto maschilismo e patriarcato anche qui in Italia, non solo nei paesi islamici, qui in Italia, purtroppo, esiste ancora tanto maschilismo e le donne vengono ancora considerate delle sforna-figli e delle sguattere casalinghe, che devono sacrificarsi per fare figli e annullarsi completamente.
    Non siamo strumenti di riproduzione e il valore della Donna non si misura da quello.

    Io, comunque, non ho alcuna intenzione di obbedire agli ordini dell’apostolo paolo, morto millenni fa, che non era neanche ispirato da Dio, ma ha semplicemente trascritto i suoi pensieri maschilisti e retrogradi che nel 2023 non hanno più alcun senso (se mai l’hanno avuto anche in passato…).

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  2. 27 dicembre 2023 06:28

    Le parole di Paolo, ispirate dallo Spirito santo, come per le altre Scritture, sono rivolte a donne che sono nate di nuovo e sono state salvate, che vogliono fare la volontà di Dio e intendono vivere secondo il piano di Dio e non di questo mondo gome hai descritto tu, che sei una donna di questo mondo e non hai niente a che fare con il cristianesimo.
    Le prescrizioni nella Bibbia sono dirette soprattutto a chi è cristiano, affinché creda in Dio e si conduca secondo i suoi dettami, se una non è interessata al cristianesimo, vivrà la sua vita come vuole ma non potrà essere approvata come cristiana, non può neanche lontanamente pretenderlo, e alla fine della vita, al trapasso, ognuno riceverà ciò che si merita, in base alla propria condotta.
    Detto questo, i pensieri dei cuori e le condotte saranno manifeste al giudizio di Dio in quel giorno da Lui stabilito, tutto il resto non ha valore.

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