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Esempi di fede: Gionathan figlio di Saul

21 giugno 2024

Esempi di fede: Gionathan figlio di Saul

Sta scritto nel libro del Profeta Samuele:

«Gionathan disse al suo giovane scudiero: ‘Vieni, andiamo verso la guarnigione di questi incirconcisi; forse l’Eterno agirà per noi, poiché nulla può impedire all’Eterno di salvare con molta o con poca gente’.

Il suo scudiero gli rispose: ‘Fa’ tutto quello che ti sta nel cuore; va’ pure; ecco, io son teco dove il cuor ti mena’. Allora Gionathan disse: ‘Ecco, noi andremo verso quella gente, e ci mostreremo a loro.

Se ci dicono: – Fermatevi finché veniam da voi -, ci fermeremo al nostro posto, e non saliremo fino a loro; ma se ci dicono – Venite su da noi -, saliremo, perché l’Eterno li avrà dati nelle nostre mani.

Questo ci servirà di segno’. Così si mostrarono ambedue alla guarnigione de’ Filistei; e i Filistei dissero: ‘Ecco gli Ebrei che escon dalle grotte dove s’eran nascosti!’ E gli uomini della guarnigione, rivolgendosi a Gionathan e al suo scudiero, dissero: ‘Venite su da noi, e vi faremo saper qualcosa’.

Gionathan disse al suo scudiero: ‘Sali dietro a me, poiché l’Eterno li ha dati nelle mani d’Israele’. Gionathan salì, arrampicandosi con le mani e coi piedi, seguito dal suo scudiero. E i Filistei caddero dinanzi a Gionathan; e lo scudiero dietro a lui dava loro la morte.

In questa prima disfatta, inflitta da Gionathan e dal suo scudiero, caddero circa venti uomini, sullo spazio di circa la metà di un iugero di terra. E lo spavento si sparse nell’accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i guastatori furono anch’essi spaventati; e il paese tremò; fu uno spavento di Dio.» (1 Sam. 14:6-15)

Il popolo di Israele era in guerra contro i Filistei, e Gionathan, il figlio del re Saul, prese il suo scudiero ed andò da solo incontro ad una guarnigione di soldati nemici, con la piena convinzione e fiducia in Dio che la vittoria apparteneva all’Eterno (cfr. Prov. 21:31), ed Egli aveva il potere di far vincere il popolo d’Israele contro i suoi nemici, sia se in battaglia sarebbero scesi in molti, sia in due com’erano lui ed il suo scudiero.

La fede è certezza di cose che si sperano (cfr. Ebrei 11:1), e Gionathan aveva piena fiducia in Dio, non nelle proprie forze, non nel numero che scendeva in battaglia, ma aveva fiducia che Dio gli avrebbe dato la vittoria in battaglia contro i suoi nemici.

Dal modo di agire di Gionathan emerge anche un’altra verità molto importante, che egli conosceva di Dio, ed era il fatto che la vittoria sarebbe avvenuta se ciò rientrava nella volontà di Dio, ed è per sapere ciò che pose davanti a Dio un segno, se i Filistei avessero fatto in modo da poterli far salire fino a loro senza ostilità, essendo che la salita era molto difficile, si sono dovuti arrampicare, ciò avrebbe voluto dire che Iddio glieli dava nelle mani; non si mosse in maniera sprovveduta o sconsiderata, Gionathan sapeva molto bene i rischi che correva e cosa stava facendo, non andò allo sbaraglio come capitava, ma riponendo una grande fede in Dio.

Con quell’azione Gionathan, insieme al suo scudiero che lo seguiva, dimostrò di avere vera fede in Dio, le sue azioni lo hanno fatto vedere chiaramente, perché mise a repentaglio la sua vita, nel riporre la propria vita nelle mani di Dio, mostrò di credere in Dio con tutto sé stesso, e se non avesse avuto piena fiducia in Dio, se avesse dubitato o avesse avuto paura di qualcosa, non avrebbe agito in quel modo.

Cari nel Signore, vedete dunque, quanto è potente l’opera del coraggio insieme alla fede in Dio, si manifestano cose grandi, ed è cosa certa che, quando la fede alberga veramente nel cuore di un credente, e questa viene messa alla prova, viene il momento in cui si manifesta in modo potente e chiaro; infatti, è quando si rischia la propria vita e si mette a repentaglio la propria vita facendo qualcosa per il Signore confidando pienamente in Lui, che si manifesta la fede che una persona ha in Dio. Quando la fede è veramente presente nel cuore di un uomo, arriva sempre il momento che non può rimanere nascosta, e si manifesta potentemente, in modo che tutti la possano vedere, perché Iddio la mette alla prova, e se la prova viene superata, allora quella fede diventa manifesta a tutti.

Il modo di parlare, il proprio comportamento, ciò che uno insegna, sono tutte cose che manifestano la fede che uno ha nella Parola di Dio, coloro che hanno fede, manifestano di averla riponendo fiducia in Dio nella loro vita, mentre coloro che non ne hanno, oppure ne hanno poca, manifestano quello che hanno.

Il problema sorge nei confronti di coloro che dicono di essere dei servitori di Dio, ministri dell’Evangelo, ma dal lato pratico non si vede mai manifestata la fede che dicono di avere. Se Iddio costituisce qualcuno al ministerio, Egli lo confermerà pure in quel ministerio, e la sua fede si dovrà manifestare anche davanti a tutti, Iddio farà succedere qualcosa che farà in modo da manifestare la sua fede, in modo che sia confermato e coloro che lo vedranno, come si è potuta vedere la fede di Gionathan, riconosceranno che egli è un uomo di fede, che è da Dio.

Ma se uno dice di essere un ministro di Dio, ma non ha conferme potenti e chiare da parte di Dio, e la sua opera non è costante e non è permanente, non produce nulla di concreto per la Chiesa in tanti anni, e neppure si manifesta al popolo in alcun modo la sua fede, beh, la cosa non va bene ed è molto strana, e c’è da dubitare che sia un uomo mandato da Dio. Può anche accadere che prima un sedicente ministro era veramente un servo di Dio, ma poi per amore di disonesto guadagno è divenuto un servo di Mammona, e si è incamminato nelle vie di Balaam (cfr. 2Pietro 2:1; Giuda 11), e la sua fede è venuta meno.

Come una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta(Matteo 5:14), così pure una fede operante nell’amore non può rimanere nascosta, essa si manifesterà, farà la sua luce, illuminerà tutti quelli che saranno nella casa. Ma se si guarda un ministro che è privo di luce, privo di qualsiasi opera buona per il prossimo e per la Chiesa, allora la delusione è grande quando ci si accorge che quel tale è una persona spenta spiritualmente e sviata di cuore, che non ha fede in Dio.

Cari nel Signore, ricordatevi sempre che Giacomo ha scritto queste parole Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede(Giac. 2:18); e pure Gesù ha insegnato che Un albero buono non può far frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni(Matteo 7:18), di conseguenza le opere che un uomo compie manifestano la fede che ha nel suo cuore, manifesta cosa è realmente, non bastano solo le parole per definire una persona, ma è l’insieme delle parole e delle opere che uno compie che manifesta quello che uno è realmente.

Fratelli nel Signore, sono costretto a dirvi anche queste cose per mettervi in guardia, perché in mezzo alla Chiesa ci sono molti cianciatori e seduttori di menti, che si vogliono arricchire e fare la bella vita con i vostri soldi, non lavorando e non faticando per niente, ma se ne stanno seduti a casa loro nel divano e non si muovono per nessuna ragione, a parole soltanto dicono qualcosa, ma dal lato pratico non fanno niente di buono, e non possono neppure fare niente, perché se la fede non abbonda nel loro cuore, non può manifestarsi in alcun modo, semmai dal loro cuore si manifesterà qualcos’altro, come dice la Scrittura:

«L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore reca fuori il bene; e l’uomo malvagio, dal malvagio tesoro reca fuori il male; poiché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca. Perché mi chiamate Signore, Signore, e non fate quel che dico?» (Luca 6:45-46)

Perciò, considerando le cose che vi ho esposto, diletti e fedeli nel Signore Guardate, fratelli, che talora non si trovi in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi dall’Iddio vivente(Ebrei 3:12), abbiate dunque riguardo alla fede e alle opere che manifestano la fede che un ha nel cuore, che per primi ciascuno di noi deve avere, ma è anche corretto osservare gli altri, soprattutto coloro che dicono di essere ministri dell’Evangelo, per verificare se in quei tali si manifesta la fede.

Badate dunque che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda

 

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