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Il ravvedimento è concesso da Dio, se vuole concederlo

21 novembre 2015

Il ravvedimento è concesso da Dio, se vuole concederlo

eresia-inferno

Il ravvedimento, cioé il pentimento profondo di cuore, viene concesso dal Signore Iddio, secondo la sua misericordia e la sua grazia, secondo la sua volontà, a coloro che Egli vuole e quando vuole, a partire dal primo momento in cui uno crede e nasce di nuovo, poi a seguire tutta la sua vita, quando pecca, secondo quanto è scritto:

«Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità.» (1 Giovanni 1:9)

Per avere una conoscenza completa e senza illusioni, del fatto che è Dio che concede il ravvedimento, leggiamo quanto scrive l’apostolo dei gentili a Timoteo:

«Or il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite inverso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contradicono, SE MAI AVVENGA CHE DIO CONCEDA LORO DI RAVVEDERSI per riconoscere la verità; in guisa che, TORNATI in sé, escano dal laccio del diavolo, che li avea presi prigionieri perché facessero la sua volontà.» (2 Timoteo 2:24-26)

Abbiamo letto che tra le diverse cose che l’apostolo Paolo fa sapere a Timoteo, c’è anche questa: “quando uno si svia dalla verità, deve essere Iddio che gli concede di RAVVEDERSI e di tornare nella retta via”.

L’apostolo Paolo sta parlando di credenti che si sviano dalla verità e contraddicono le sane parole insegnate da Paolo e da Timoteo e, sviandosi dalla verità, diventano prigionieri del diavolo per fare la sua volontà.

Paolo scrivendo “SE MAI AVVENGA CHE DIO CONCEDA LORO DI RAVVEDERSI”, ci fa comprendere che il ravvedimento e il ritornare nella retta via è legato alla volontà di Dio. Il condizionale “SE”, insieme ad altre Scritture, si comprende chiaramente che, anche per i santi NATI DI NUOVO e rigenerati spiritualmente, la VOLONTA’ di Dio non è OBBLIGATORIO che si volga sempre e comunque a favore della CONCESSIONE DEL RAVVEDIMENTO nei confronti di chi si è sviato dalla verità.

Infatti, le parole di Paolo citate sopra, sono in accordo con queste altre scritte sempre a Timoteo:

«se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.» (2 Timoteo 2:13)

Ecco, quindi, sempre dalle parole dell’apostolo Paolo comprendiamo che uno dei casi in cui non si può RICEVERE IL RAVVEDIMENTO è nel caso in cui un credente nato di nuovo RINNEGA Cristo Gesù che lo salvato e purificato dai suoi peccati. In quel caso, chi commette quel peccato, non può più ricevere il RAVVEDIMENTO da Dio.

Rinnegare Cristo, è una CADUTA da cui il CREDENTE, NATO DI NUOVO, non può più rialzarsi, perché non gli viene concesso più il RAVVEDIMENTO DA DIO, secondo quanto è scritto:

«Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e SONO STATI FATTI PARTECIPI DELLO SPIRITO Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, SE CADONO, È IMPOSSIBILE RINNOVARLI DA CAPO A RAVVEDIMENTO, poiché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia.» (Ebrei 6:4-6)

E ancora su quella caduta, l’apostolo Giovanni scrive:

«Se UNO VEDE IL SUO FRATELLO COMMETTERE UN PECCATO che non mena a morte, pregherà, e Dio gli darà la vita: a quelli, cioè, che commettono peccato che non meni a morte. V’È UN PECCATO CHE MENA A MORTE; non è per quello che dico di pregare.» (1 Giovanni 5:16)

È dunque ampiamente confermato che non per tutti i peccati che commettono i santi figlioli di Dio, nati di nuovo, verranno OBBLIGATORIAMENTE perdonati. Infatti, Giovanni dice che per il peccato che mena a morte commesso da fratelli in Cristo, nati di nuovo, non può essere perdonato, ed è inutile pregare per quello, mentre per aver commesso altri tipi di peccato, si può pregare per i fratelli, perché per gli altri peccati si può ottenere il ravvedimento e il conseguente perdono.

Nella epistola agli Ebrei, a conferma delle cose che stiamo dicendo, stanno scritte queste parole:

«Perché, SE PECCHIAMO VOLONTARIAMENTE dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversarî. Uno che abbia violato la legge di Mosè, muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia?» (Ebrei 10:26-29)

Lo scrittore agli Ebrei spiega chiaramente in cosa consiste quel peccato VOLONTARIO che non può essere più perdonato, quindi, IDDIO ai credenti nati di nuovo non concederà il RAVVEDIMENTO a coloro che hanno commesso quel peccato.

Le parole dell’autore dell’epistola sono chiare, egli si include nella possibilità di poter commettere quel peccato, infatti dice “se pecchiaMO …”. Lo scrittore agli Ebrei è un credente, veramente figliolo di Dio e nato di nuovo, e se egli sapeva che la salvezza non si può perdere, non avrebbe potuto includersi ta coloro che hanno la possibilità di commettere quel peccato, altrimenti sarebbe stata una menzogna, e noi sappiamo che Iddio non può mentire, perché Egli non è un uomo.

Cari nel Signore, voglio anche che notiate che nel passo di Ebrei citato sopra, vi è la descrizione della condizione spirituale interiore della persona che può commettere quel tipo di peccato, e corrisponde alla condizione spirituale di un credente, lavato e santificato dal sangue di Gesù, che è veramente nato di nuovo, infatti è scritto: “colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato..”.

Vedete, dunque, si comprende che uno che è stato santificato dal sangue del patto, che è il sangue di Gesù Cristo, Figliolo di Dio, secondo quanto è scritto: “E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro.” (1 Corinzi 6:11), se calpesta il Figliuol di Dio, ritiene per profano il sangue del patto e oltraggia lo Spirito Santo, non può ricevere il perdono di Dio, perchè per il RINNEGAMENTO di CRISTO non c’è più possibilità di essere perdonati.

Ma ciò che stiamo dicendo è anche comprensibile, perché se uno è stato santificato, nato di nuovo per mezzo della fede in Cristo Gesù, e questi RINNEGA la salvezza che ha ricevuto, la getta via, è chiaro che quella salvezza per lui ottenuta non ha più efficacia, e la sua condizione ultima diventa peggiore di quando era incredulo, secondo quanto dice Pietro:

«Poiché, se dopo esser fuggiti dalle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lascian di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima.» (2 Pietro 2:20)

La condizione dei perduti che non sono mai nati di nuovo, è migliore di quella dei RINNEGATI, perché per coloro che sono morti nei loro falli e nei loro peccati, come lo eravamo tutti noi prima di ricevere la nuova nascita ad opera dello Spirito santo, vi è la SPERANZA di essere rigenerati e salvati, mentre per coloro che sono stati già una volta rigenerati e sono nati dall’alto, se RINNEGANNO Cristo e la salvezza che hanno ottenuto, la loro condizione ultima diventa PEGGIORE, perchè non hanno più nessuna speranza di ricevere da DIO IL RAVVEDIMENTO, in conformità a quanto è scritto nella Parola.

Fratelli nel Signore, non date retta a quegli spiriti seduttori che VI ILLUDONO e vi dicono che è IMPOSSIBILE che voi che siete nati di nuovo potete perdere la salvezza, perché essi vi illudon e vi portano a non cambattere più il peccato come deve essere combattuto, anche a costo della propria vita, secondo quanto è scritto:

«Voi non avete ancora resistito fino al sangue, LOTTANDO CONTRO IL PECCATO; e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso; perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce.» (Ebrei 12:4-6)

Cari nel Signore, la falsa dottrina “una volta salvati sempre salvati”, ovvero come dicono altri “LA PERSEVERANZA FORZATA DEI SANTI”, ma la sostanza e gli effetti DISTRUTTIVI sono i medesimi, vi porta a NON COMBATTERE contro il peccato, a non opporvi con tutte le vostre forze ad esso, vi porterà ad avere una fede finta in Dio e a non credere in certe parti della Sua Parola, per questo tale falsa dottrina è da ritenersi altamente DISTRUTTIVA, orribilmente distruttiva e ingannevole, che CORRODE l’anima dei credenti come fa la cancrena, tutti coloro che la abbracciano.

Sapere e credere queste cose di cui si è argomentato, non vuole dire che uno viva nel terrore e nell’incertezza della propria salvezza, perché non è così, ma solamente che uno che è nato di nuovo è salvato, ma non s’illude e si sentirà spinto a perseverare nella fede e nella santificazione fino alla fine.

Non credere a quello che è scritto nella Parola di Dio, si fa Dio bugiardo e si illudono i santi, quindi, state attenti, voi che spargete questa eresia in mezzo alla santa Chiesa di Dio, perché a suo tempo Egli vi darà la retribuzione. Per un tempo questi cianciatori e seduttori di menti sono tollerati, ma verrà il momento che renderanno conto a Dio di ogni cosa.

Fedeli e diletti nel Signore, nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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