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Non potevano credere per la ragione detta da Isaia: Egli ha indurato i loro cuori, affinché non si convertano

27 Maggio 2012

Non potevano credere per la ragione detta da Isaia: Egli ha indurato i loro cuori, affinché non si convertano

«E sebbene avesse fatti tanti miracoli in loro presenza, pure non credevano in lui; affinché s’adempisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto a quel che ci è stato predicato? E a chi è stato rivelato il braccio del Signore? Perciò non potevano credere, per la ragione detta ancora da Isaia: Egli ha accecato gli occhi loro e ha indurato i loro cuori, affinché non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, e io non li sani. Queste cose disse Isaia, perché vide la gloria di lui e di lui parlò.» (Giovanni 12:37-41)

Fratelli nel Signore, come si legge in questi passi, benché Gesù abbia fatto tanti miracoli, pure non tutti coloro che li hanno visti hanno creduto in Lui. Badate bene che hanno veduto dei miracoli, quindi hanno visto la conferma che Dio era con Gesù e che annunziava la verità di Dio. Pure, non hanno creduto, benché abbiano visto cose gloriose fatte da Dio per le mani di Gesù.

Diletti, voglio che comprendiate bene quale sia il motivo per il quale non tutti coloro che hanno veduto dei miracoli hanno creduto, e che è spiegato dalla Parola di Dio: “affinché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia”. Ora, farete bene a porre mente alle motivazioni  per cui Isaia è stato ispirato dallo Spirito santo a scrivere queste parole, che sono queste: “Egli ha accecato gli occhi loro e ha indurato i loro cuori, affinché non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, e io non li sani”.

Vedete, dunque, si comprende chiaramente che è stato Iddio che ha voluto accecare gli occhi loro ed ha INDURATO i loro cuori, affinché non intendessero col cuore e non si convertissero e non fossero sanati.

Ma non meravigliatevi di tali parole, fratelli, perché così è scritto nella Bibbia, cioè Colui che ha accecato i cuori di coloro che non dovevano convertirsi è Dio, e ciò è confermato anche da altri passi delle Scritture, come pure l’apostolo Paolo ha scritto nella sua epistola ai Romani, nella quale ha parlato abbondantemente del proponimento dell’elezione di Dio, e tra le cui parole ci sono queste: «Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole.» (Romani 9:18)

Pertanto, non stiamo dicendo nulla di strano e nulla di antibiblico, perché è confermato che è Dio ad indurare il cuore di certi uomini affinché non si convertano, e ciò è ampiamente esposto nella Parola di Dio. Se qualcuno vuole dare un significato diverso ai passi citati, lo deve fare facendo dei validi ragionamenti e portando passi biblici a sostegno, oltre che spiegare chiaramente come mai stanno scritte tali parole, perché non possono essere saltate e nascoste ai fratelli; non si può prendere altri passi che apparentemente dicono il contrario e tralasciare quelli che non dicono ciò che si vuole credere, perché questa è la maniera sbagliata di accostarsi alla Parola di Dio, e così fanno i settari, i quali prendono e insegnano solo quelle parti delle Scritture che fanno loro comodo, tralasciando di parlare delle altre ritenute per qualche motivo “scomode”.

Quando si leggono le Scritture, è necessario usare sempre i principi de «La somma della tua parola è verità;» (Salmo 119:160) e quello di «Così è scritto..» (Luca 24.46). Bisogna applicarsi a seguire questi principi per trovare una spiegazione a tutti i passi della Bibbia, e tutti insieme non devono contraddirsi a vicenda, anzi, devono spiegarsi tra loro e confermarsi. È sbagliato fare un uso improprio del principio “dell’altresì sta scritto”, intendendo con questo che un passo si può annullare e tenere nascosto, sostituendolo e considerando soltanto altri passaggi che vogliono dire il contrario, o meglio, che pretendono asserire che confermi ciò che si sono imposti di credere e di insegnare . Ecco, in questo caso costoro sbagliano, perché in tale maniera fanno uso solo dei passi che a loro piacciono e tralasciano gli altri che non sopportano o contraddicono una loro credenza. Gesù ha risposto in tale maniera a Satana, ma non per annullare e dire il contrario del passo che gli è stato citato, ma perché gli è stato detto con un motivo impuro, per farlo cadere nel peccato, incitandolo a tentare Iddio. La Parola di Dio non deve essere citata per far cadere qualcuno, o per usarla a proprio piacimento per scopi impuri o malvagi, per arricchirsi o per interessi personali, perché in questi casi coloro che si propongono di usare le Scritture impropriamente peccano davanti a Dio e riceveranno la pena della loro condotta.

Oltre ai passi citati sopra, a confermare che Dio salva chi vuole e indura chi vuole, troviamo scritte anche queste parole nel vangelo di Marco: «Quand’egli fu in disparte, quelli che gli stavano intorno coi dodici, lo interrogarono sulle parabole. Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che son di fuori, tutto è presentato per via di parabole, affinché: vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non intendano; che talora non si convertano, e i peccati non siano loro rimessi.» (Marco 4:10-12)

Quindi, abbiamo letto che Gesù ha affermato che Egli parlava in parabole, cioè parlava in modo nascosto e non chiaro, per poter poi rivelare il corretto significato solo a quelli a cui Dio avrebbe voluto rivelarne il senso giusto e corretto, mantenendone nascosto il significato a quelli di fuori, affinché non si convertissero e i loro peccati non fossero loro rimessi. Queste sono parole del nostro Signore e salvatore Gesù Cristo, che molti dicono di amare e di seguire, ma che al lato pratico non vogliono seguirLo né mettere in pratica i suoi comandamenti, infatti prontamente lo abbandonano quando per assomigliare a Gesù si deve rinunciare a molte cose, perché non riescono a rinunciare ai piaceri della vita e alla concupiscenza della carne.

Se Gesù ha parlato in modo da non rivelare chiaramente a tutti il messaggio della salvezza, ma lo ha tenuto nascosto a taluni, affinché questi non intendano e non si convertano e non siano loro rimessi i peccati, è chiaro che la salvezza dipenda soltanto da Dio e non anche dall’uomo. Iddio dona la salvezza solo a coloro che Egli vuole che siano salvati e che a loro siano rimessi i peccati.

Pertanto, fratelli, abbiamo letto nella Parola di Dio che molti di coloro che hanno ascoltato le parole di Gesù e che hanno visto i miracoli che ha fatto non hanno potuto credere, perché sono stati INDURATI DA DIO, affinché non si convertissero e non fossero loro rimessi i peccati, e ciò è avvenuto esattamente secondo la volontà di Dio, secondo quanto Iddio aveva preannunciato per bocca del profeta Isaia.

Così è scritto e così noi crediamo, ed ogni vano ragionamento fatto con l’unico scopo di annullare ciò che è scritto non proviene da Dio e non è secondo il senso delle cose di Dio, ma proviene dal nemico delle anime dei figli di Dio. Infatti, fratelli, se uno fa dei discorsi che annullano ciò che è scritto, o ne danno una spiegazione contraria a quanto è scritto, non credete anche voi che ciò avvenga per volontà del nemico di Dio? Rammentatevi, dunque, che tutti i discorsi che sentite che hanno come obiettivo quello di annullare ciò che sta scritto, non proviene da Dio, ma dal diavolo.

Diletti nel Signore, voi dovete sapere che la dottrina dell’elezione di Dio è una buona, grande e benevola dottrina per tutti i santi, perché credendo in essa tutta la gloria viene data a Dio, e nulla rimane all’uomo, perché Dio è sovrano e fa tutto ciò che gli piace. La dottrina dell’elezione non è una dottrina dannosa, e non è dal diavolo come taluni asseriscono, e affermando tali cose mostrano di non conoscere le Scritture, e non può essere dal diavolo perché tale dottrina dà TUTTA LA GLORIA A DIO soltanto, oltre ad essere ampiamente argomentata nella Parola di Dio. Piuttosto, è l’avversario di Dio che cerca di far negare agli uomini che tutta la gloria spetta solo a Dio, e cerca, invece, di esaltare l’uomo, cercando di metterlo il più possibile al centro della creazione e della sua stessa vita, spostando Iddio dal primo posto. Purtroppo, molti sono stati sedotti dal diavolo, ed hanno incominciato a dare più gloria all’uomo che a Dio; hanno cominciato a dire che l’uomo è libero di fare ciò che vuole, mentre Dio per loro, deve limitarsi a fare ciò che piace all’uomo. Hanno ribaltato le cose, Dio si è spostato ai margini mentre l’uomo si è posizionato al centro di tutta la creazione di Dio.

Comprendo bene che molti di coloro che sentono o leggono studi e meditazioni sulla predestinazione, avendo sempre sentito predicazioni e discorsi contro di essa, ed essendo stati spaventati dai loro predicatori che asseriscono che chi crede nella predestinazione è dal diavolo, dico, comprendo bene che a motivo di ciò molti credenti si accostino in modo incerto e timoroso alla dottrina della predestinazione.

Tuttavia, fratelli, la dottrina dell’elezione è ben presente e abbondantemente argomentata nelle sacre Scritture e voi tutti farete bene a studiare tutti i passi che parlano di essa, affinché giungiate a conoscere la verità, non tanto perché vi sarà stata insegnata dagli uomini, ma perché Iddio stesso, per mezzo della vostra meditazione e preghiera vi farà intendere la verità e possiate arrivare a dire: “ora intendo chiaramente cosa s’intende per predestinazione”.

Diletti, un’altra cosa che dovete sapere e che concerne la dottrina della predestinazione, è che essa non contrasta con la predicazione dell’Evangelo a tutte le genti, a tutte le persone, perché solo Dio conosce chi è predestinato oppure no, e a noi figlioli di Dio è comandato di andare ad evangelizzare tutte le persone, senza alcun riguardo personale.

A proposito dell’Evangelizzazione, voglio sollevare delle obiezioni a cui farebbero bene a rispondere coloro che contrastano la dottrina della predestinazione.

La prima è che a loro dire, facendo dipendere la salvezza da coloro che hanno ascoltato l’Evangelo, allora i santi non dovrebbero pregare mai per la salvezza dei propri parenti, dei propri vicini o conoscenti, in quanto pregando Iddio per la loro salvezza non farebbero altro che ritenere che Dio possa intervenire anche contro la volontà di tali uomini per salvarli. Coloro che non credono nella salvezza per la sola volontà di Dio, e ne fanno ricadere la responsabilità sull’uomo, ebbene devono solo evangelizzare e non pregare per la conversione delle anime; devono insistere, devono riuscire a convincere chi ascolta, e se non ci riescono, allora si potrebbe anche dire che colui che ha parlato non è stato abbastanza convincente, non è riuscito a convincere la persona evangelizzata e ne dovrebbe sentire il peso.

Dico a voi, che non credete nella predestinazione, cosa fate seduti in quella sedia, nel divano, a perdere tempo, là fuori c’è il mondo che perisce, e se dipende dalla volontà dell’uomo che ascolta, allora voi non dovete dare riposo al vostro corpo e alla vostra anima, ma per amore di tutte le anime che vanno in perdizione che non conoscono Dio, dovete andare ogni giorno, in ogni momento libero ad evangelizzare e forzare le persone a credere nel messaggio dell’Evangelo.

Oltre a ciò, come pure ho già ricordato prima, non dovete pregare per la loro salvezza, perché ciò significherebbe che voi vorreste che Dio aprisse il cuore delle persone anche contro la loro volontà, e questo voi non lo credete, quindi non lo dovete chiedere a Dio e dovete mostrare coerenza tra il vostro comportamento e ciò in cui credete.

Invece, noi che crediamo nella dottrina della predestinazione, sentiamo il desiderio di evangelizzare tutte le persone, ma non ne avvertiamo il peso, l’oppressione qualora queste non si convertano, perché sappiamo che tutto è nelle mani di Dio, e coloro che sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo crederanno, ma quelli che non sono scritti non potranno credere, perché Iddio li indurisce.

Noi che crediamo nella predestinazione possiamo pregare per la salvezza di coloro che abbiamo evangelizzato, e possiamo chiedere che Dio apra i loro cuori per salvarli. Noi combattiamo nelle nostre preghiere col Signore, chiedendogli intensamente e del continuo che salvi le persone della nostra lista di preghiera, e lo chiediamo con tutto il cuore, sapendo bene che ciò che chiediamo è secondo la volontà di Dio, e coloro che sono predestinati saranno sicuramente salvati, ma quelli che non sono predestinati, non potranno credere, per la ragione detta da Isaia che ho citato all’inizio di questo scritto.

Vedete, dunque, fratelli nel Signore, che abbiamo un comportamento più ordinato e più coerente noi che crediamo nella predestinazione, e stiamo del continuo anche esortando i santi affinché si santifichino e perseverino nella preghiera a Dio e nello studio della Parola di Dio, che coloro che invece non credono nella predestinazione, e che si dedicano ai piaceri della vita e ad altre cose inutili, e non spendono il loro tempo per evangelizzare del continuo le anime che sono perdute e stanno precipitando all’inferno.

Taluni che non accettano l’elezione di Dio, oltre a dire che la salvezza dipende dall’uomo che deve aprire il suo cuore, dicono anche che dipende da lui persino la santificazione, il progredire nella conoscenza delle Scritture, nel pregare del continuo, nel fare opere buone con costanza. Contrariamente a quanto costoro dicono e insegnano, non vediamo in loro quelle opere necessarie che loro stessi tanto esaltano, anzi, si vede il contrario, che proprio coloro che rimettono alla volontà dell’uomo la loro salvezza e le loro opere, sono proprio quelli che non intendono molti passi delle Scritture; non conoscono approfonditamente la Parola di Dio; non sono abbondanti in opere buone; non si danno pensiero del povero; vivono riccamente e nei piaceri; non si santificano; non fanno cordoglio per le anime che periscono a causa della loro inerzia; non sono perseveranti nella preghiera; non esortano a santità il popolo di Dio, ma tollerano il peccato, e anche peccati gravi, come la fornicazione e l’adulterio nelle loro comunità; sono amanti del denaro e molte loro prediche sono rivolte sempre sul dare, perché loro sono quelli che ricevono; si dedicano a costruire locali di culto lussuosi, gravando sulle finanze dei fratelli, infatti non costruiscono con i loro soldi, ma con quelli dei membri della comunità.

Cari nel Signore, ma non vi rendete conto che vi stanno ingannando nella maggior parte delle cose che vi dicono e che fanno? Ma non comprendete che vi disprezzano del continuo e per la vostra dirigenza voi non contate nulla? Non importa loro nulla delle vostre anime, il vostro portafoglio, sì, lo considerano, ma lo stato della vostra anima a loro non importa nulla. Quand’è che aprirete gli occhi? Quando?

La mia richiesta a Dio è che liberi il suo popolo che ha gli occhi chiusi dalla tirannia di queste guide sviate quanto alla fede, e che lo stanno portando nel baratro della dissolutezza, dell’ignoranza della Parola e nella via della ribellione a Dio.

Fratelli, badate a voi stessi, conducetevi da persone savie, smettete di mangiare e di bere tutto ciò che vi viene dato dai pulpiti senza provarlo con la vagliatura della Parola di Dio, affinché esaminiate ogni cosa e riteniate solo il bene. Siate santi, come Dio è santo. Perseverate nella preghiera ogni giorno, perché questa è la volontà di Dio. Studiate le Scritture affinché progrediate ogni giorno di più nella conoscenza di esse. Mettete alla prova gli spiriti, per vedere se sono da Dio.

Che nessuno vi seduca con la filosofia umana e con vani ragionamenti ingannatori, per rendervi loro schiavi e obbedienti alle loro volontà, distogliendovi dall’obbedire a Dio e alla Sua Parola.

Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese, per mezzo della Parola di Dio.

Giuseppe Piredda, salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù.

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