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Solo coloro che sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo sono ordinati a vita eterna

18 luglio 2014

Solo coloro che sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo sono ordinati a vita eterna

«E i Gentili, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero.» (Atti 13:48)

cielo-ravenna-romani8.29A riguardo della predestinazione, dottrina su cui sono sorte molte controversie nel passato e ancora ce ne sono ai giorni d’oggi, voglio dare ancora un contributo per cercare di renderla comprensibile il più possibile, ma ciò che nessun uomo può fare, è che la lettura di questi passaggi biblici, dopo essere stati compresi con la mente, devono essere anche creduti con tutto il cuore, perché essi fanno parte della sana dottrina della predestinazione, che è strettamente legata alla salvezza per sola grazia, che viene donata da Dio all’uomo senza alcun merito e senza opera alcuna di nessun genere.

Il convincimento di cuore lo può operare soltanto lo Spirito santo, tuttavia ai credenti e ai servitori di Dio è imposto di esporre ogni insegnamento nella maniera più chiara possibile a tutti gli uomini, affinché siano facilmente comprese, sia da credenti acculturati che da quelli che non hanno avuto l’opportunità di studiare.

Premesso ciò, alla luce di quanto ci insegna il passo sopracitato, raffrontandolo con il passo di Giovanni 3:16, tanto caro e citato dagli arminiani: «Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna», si giunge alla conclusione che TRA I CHIUNQUE di questo passo sono INCLUSI solamente TUTTI COLORO CHE SONO ORDINATI A VITA ETERNA, i cui nomi sono stati scritti nel libro della vita prima della fondazione del mondo.

Tale conclusione a cui si giunge con la disamina e il raffronto dei due passi citati, com’è stato esposto sopra, permette una coerenza ed una perfetta armonia tra loro, senza che vi sia alcuna contraddizione, tutto è logico, mentalmente parlando. La contrarietà alla predestinazione proviene non da una difficoltà esistente nel linguaggio dei passi biblici, ma da un cuore INCREDULO e DURO, e da una mente priva di discernimento e di intelligenza spirituale, che volontariamente respinge tale dottrina, rifiutandosi di accettarla com’è esposta nelle sacre Scritture. Quindi, anche se coloro che contraddicono comprendono chiaramente cosa vogliono dire i passi citati, pure la rifiutano con forza per una questione di durezza di cuore e di incredulità.

Non si può assolutamente asserire ciò che insegnano gli arminiani su Giovanni 3:16, cioè, secondo loro, che Dio vuole salvare tutte le persone indistintamente, perché questa spiegazione contrasta con quanto abbiamo letto in atti 13:48 e in diversi altri passi, in cui sta scritto chiaramente CHE SOLTANTO “quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero”, cioè, in altre parole, CREDONO in Dio solo quelli che DIO ORDINA CHE SIANO SALVATI, quelli che Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù e per l’opera dello Spirito santo vengono RIGENERATI SPIRITUALMENTE e sono fatti NASCERE DI NUOVO.

Tale concetto appena esposto, è rimarcato anche in Giovanni 1:12,13, infatti leggiamo queste parole:

«ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio

Dunque, sta scritto che NON SI NASCE DI NUOVO per discendenza di sangue né di appartenenza ad un popolo (non son nati da sangue); non si nasce di nuovo per volontà di carne, né per volontà d’uomo (né da volontà di carne, né da volontà d’uomo), ma si nasce di nuovo SOLAMENTE PER MEZZO DELLA VOLONTA’ DI DIO.

Ora, vediamo alcuni passi scritti dall’apostolo Paolo a proposito della predestinazione, il quale, ispirato dallo Spirito santo, ha commentato certi passaggi della legge e dei profeti, a conferma del fatto che Dio ha decretato di salvare soltanto coloro che Lui ha deciso di salvare, secondo il beneplacito della sua volontà (cfr Efesini 1:5). Ecco alcune parole scritte da Paolo ai romani:

1. «Cioè, non i figliuoli della carne sono figliuoli di Dio» (Romani 9:8)

2. «poiché, prima che fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama, le fu detto: Il maggiore servirà al minore; secondo che è scritto: Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù.» (Romani 9:11-13)

3. «Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.» (Romani 9:16)

4. «Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole.» (Romani 9:18)

5. «Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto fra i Giudei ma anche di fra i Gentili?» (Romani 9:21-24)

Questi passaggi biblici sono così chiari che non dovrebbero neppure essere commentati, ed è per questa loro forza penetrante nella mente e nel cuore, come anche tutto il resto della verità, che molti pastori preferiscono nascondere questi passi ai loro membri, anziché spiegarli a modo loro.

A conferma di quanto ho detto, voglio raccontarvi la mia esperienza vissuta nella comunità ADI di Ravenna, intorno al 1994, agli incontri settimanali di studio biblico. Si leggeva tutta l’epistola ai romani, e il pastore ne dava la spiegazione. Quando venne il momento di leggere anche il capitolo 9, 10 e 11, il pastore decise di saltare la lettura di quei passi, e come giustificazione asserì che tali passaggi riguardavano solo gli ebrei e che quindi noi non li avremo studiati. Io rimasi sbalordito da tale giustificazione, perché compresi bene che tutto ciò avvenne solo per NASCONDERE LA PREDESTINAZIONE ai membri della comunità, secondo quanto esposto da Paolo ai romani.

Tali passaggi biblici dell’epistola ai romani sono così facilmente comprensibili, come sono scritti letteralmente, che l’unica soluzione che rimane a quei pastori che non credono nella predestinazione è quello di nasconderli ai membri e non leggerli e non citarli mai. Se fossero ministri di Dio, avrebbero dovuto leggerli e spiegarli chiaramente, secondo la loro verità, ma siccome si rendono conto che non si possono spiegare altrimenti se non con la predestinazione, ecco che trovano più conveniente nasconderli, farli sparire dagli occhi dei credenti. Addirittura, questi pastori lontani dalla verità, si permettono di dire che coloro che credono nella predestinazione sono indemoniati, e che la dottrina della predestinazione rende Dio ingiusto, quando non è assolutamente in tale maniera, infatti l’apostolo Paolo prevedendo che sarebbero venute persone che avrebbero contrastato la dottrina dell’elezione di Dio, ha fatto questa domanda: «Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile?» ed ancora ha scritto queste parole rivolte a coloro che contraddicono la volontà di Dio: «E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto fra i Giudei ma anche di fra i Gentili?» (Romani 9:21-24)

Dunque, non si può replicare nulla contro quello che Dio ha detto e già stabilito prima della fondazione del mondo, perché Egli ha già deciso di salvare i vasi di misericordia, ed ha pure deciso di perdere quei vasi d’ira, che Lui ha preparato per la perdizione.

Per concludere, tu che leggi e sei contrario alla predestinazione, ti devi domandare se quello che è scritto letteralmente si capisce chiaramente e se ammette l’esistenza di tale dottrina, e quale sia il motivo per il quale le cose non sono come stanno scritte, e per quale motivo NON VUOI CREDERE a quello che leggi. Se è solo una questione di comprensione, allora Iddio ti darà intendimento per comprendere secondo la sua volontà, ma se NON VUOI CREDERE alle parole di Dio, allora le cose sono molto diverse, e tu stai giudicando Iddio e le sue parole, perciò a suo tempo Egli ti darà la retribuzione di ciò che ti meriti.

Che Dio benedica tutte le anime che ha deciso di salvare.

A Dio siano la gloria, l’onore e la lode nei secoli dei secoli. Amen!

Giuseppe Piredda

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