È Dio che concede il ravvedimento
È Dio che concede il ravvedimento
Il ravvedimento, è una esperienza molto importante nella vita di un uomo, in quanto esso è il cambio di rotta, di mentalità, di condotta, dovuto ad un profondo pentimento interiore, uitamente al riconoscersi peccatore.
Questo avviene per quanto riguarda la salvezza e la nuova nascita per opera dello Spirito santo, secondo quanto è scritto:
«E quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio.» (Giovanni 16:8)
È lo Spirito santo che convince l’uomo di peccato, è Lui, e non l’uomo che da sè stesso si convince di peccato o si ravvede, ma è opera dello Spirito santo.
Anche dopo che un uomo è stato salvato e rigenerato spiritualmente e si svia dalla verità, ha necessità di ravvededersi, e quindi è utile sapere anche in questo caso da chi provenga il ravvedimento, se l’uomo è libero o se il ravvedimento anche in questo caso proviene da Dio.
Per rispondere a questa domanda, facciamo ricorso alle parole di Paolo, che dice:
«Or il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite inverso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contradicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità; in guisa che, tornati in sé, escano dal laccio del diavolo, che li avea presi prigionieri perché facessero la sua volontà.» (2 Timoteo 2:24-26)
Non vi tragga in errore il fatto che in qualche passo delle Scritture può sembrare che sia l’uomo per sua volontà che si è ravveduto, perché considerando la somma della Parola, noi sappiamo che è Dio che concede il ravvedimento in tutti i casi. Ecco un passo della Bibbia su cui riflettere, che ci fa capire cosa avviene nell’uomo:
«Tu m’hai persuaso, o Eterno, e io mi son lasciato persuadere, tu m’hai fatto forza, e m’hai vinto; » (Geremia 20:7)
In conclusione, è Dio che opera nel cuore dell’uomo e lo persuade di peccato e della necessità del ravvedimento, e solo dopo l’opera di Dio si può dire che l’uomo si è persuaso, si è convinto della propria condizione di peccato da cui deve uscire.
Anche l’apostolo Paolo conferma che è Dio che opera nell’uomo, sia il volere che il mettere in opera, seconcdo quanto è scritto:
«poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza.» (Filippesi 2:13)
Concludo ricordando il passo di Paolo scritto ai romani, che è molto significativo:
«Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.» (Romani 9:16)
Cari nel Signore, sappiate che Dio è sovrano, Egli fa quello che più gli piace, ma questo non deve essere visto come qualcosa di sbagliato, perché Dio non essendo un uomo, non essendoci in Lui ingiustizia alcuna, e non potendo sbagliare né mentire, Egli fa tutto ciò che è giusto, secondo il beneplacito della sua volontà.
Purtroppo molti credenti cercano di convincere gli uomini che esiste una sorta di libero arbitrio per mezzo del quale l’uomo è salvato per sua propria volontà, e non solo esclusivamente per volontà di Dio. Ma nella Bibbia non c’è posto per il libero arbitrio, ma solo alla volontà di Dio, e ricordatevi che l’una esclude l’altra, quindi se si crede nel libero arbitrio non si può parlare di salvezza per volontà di Dio.
Pertanto, fratelli nel Signore, vi esorto ad essere avveduti e a considerare tutto quello che è scritto nella Bibbia, e di dare a Dio tutta la gloria di cui Egli è degno.
A Dio, che salva chi vuole e indura chi vuole, siano tutta la gloria, l’onore e la lode nei secoli dei secoli. Amen!
Giuseppe Piredda, salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù.