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Chi persevera nella fede sino alla fine vincerà, otterrà la corona della vita e non sarà scaraventato nello stagno di fuoco e di zolfo

7 febbraio 2016

Chi persevera nella fede sino alla fine vincerà, otterrà la corona della vita e non sarà scaraventato nello stagno di fuoco e di zolfo

caduta_nel_baratroIddio mette alla prova il suo popolo in svariati modi, per sapere se ama l’Eterno con tutto il suo cuore e con tutta l’anima (cfr Deuteronomio 13:1-5).

Gesù esorta il Suo popolo ad essere fedeli sino alla morte, per ottenere la corona della vita e non essere offesi dalla morte seconda, che è lo stagno di fuoco e di zolfo:

«Non temere quel che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, perché siate provati: e avrete una tribolazione di dieci giorni. Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita. Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà punto offeso dalla morte seconda.» (Apocalisse 2:10-11)

Quindi, da ciò che abbiamo letto, veniamo a sapere che tutti i credenti devono attraversare delle prove nella loro vita cristiana, e dalle parole di Gesù comprendiamo anche che non tutti quelli che sono messi alla prova rimangono fedeli sino alla morte, non tutti riescono a VINCERE per non essere precipitati nella morte seconda, ma ci sono anche quelli che non perseverano, quindi, verranno gettati nello stagno di fuoco e di zolfo.

Se uno vuole credere che la salvezza non si perde e che nessun credente nato di nuovo potrà alla fine essere scaraventato nello stagno di fuoco e di zolfo, si trova di fronte a questo dilemma, che dovrebbe spiegarsi come mai nel suo parlare Gesù ammette la possibilità che un credente vada in perdizione. Se ciò non può accadere, né Gesù né gli apostoli non avrebbero mai dovuto affermare la possibilità che ciò avvenga. Se uno crede nella FORZATA perseveranza di tutti i santi, allora fa Dio bugiardo, e la Parola di Dio è piena di menzogne, perché tutte le esortazioni rivolte ai santi a perseverare sino alla fine con la condizione di perdersi se non lo fanno, allora sono PURA MENZOGNA.

Lo sappiamo che Dio è potente da salvare e da preservare dalle cadute tutti quanti, ma se si prende come principio che “la somma della Parola è verità”, allora non ci si può fermare solo ai passi dove viene presentata l’Onnipotenza di Dio, ma si devono anche guardare tutti gli altri passaggi biblici, e tra questi altri vi sono tante esortazioni a perseverare nella fede sino alla fine, per non andare in perdizione, come pure ci sono diversi passaggi che parlano del fatto che un credente può perdere la salvezza donatagli da Dio, come ad esempio chi commette il peccato che mena a morte, che è il RINNEGAMENTO DI CRISTO.

Coloro che si illudono del fatto che i nati di nuovo non possono perdere la salvezza, non si attengono al principio che la somma della Parola è verità, ma si attengono solo ad una parte, a quella parte che a loro piace di più, tralasciando tutte quelle parti che non sono loro gradite, che mettono in subbuglio la loro vita e li costringe a rivedere la loro condotta e tutto ciò che fanno e dicono. Costoro, non volendo rinnovare totalmente la loro vita, ma piace loro fare tutto quello che fa il mondo, si sono creati questa menzogna che la salvezza non si può perdere, e s’illudono che le cose siano così. Infatti, la caratteristica di costoro è che sono carnali, si danno alle medesime feste e opere dei pagani, che non conoscono Dio, non hanno cioé nessun freno nella loro vita. Sì, dicono che la perseveranza dei santi non giustifica il vivere secondo la carne, ma di fatto vivono seguendo i desideri carnali, perché tale falsa dottrina si inoltra in profondità dell’animo umano, facendo perdere piano piano quel giusto timore che l’uomo deve avere di Dio.

Il timore di Dio è molto prezioso, infatti è scritto:

«’Ecco: temere il Signore: questa è la Sapienza, e fuggire il male è l’Intelligenza’.”» (Giobbe 28:28)

Una caratteristica di quelli che non temono Iddio è appunto quella di non avere né sapienza né intelligenza spirituale, e lo dimostrano in tutto ciò che dicono e che fanno.

Leggiamo ora un esempio biblico di fede e subito dopo di una caduta dalla fede.

«E Pietro gli rispose: Signore, se sei tu, comandami di venir a te sulle acque. Ed egli disse: Vieni! E Pietro, smontato dalla barca, camminò sulle acque e andò verso Gesù. Ma vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, gridò: Signore, salvami! E Gesù, stesa subito la mano, lo afferrò e gli disse: O uomo di poca fede, perché hai dubitato?» (Matteo 14:28-31)

Vedete, Pietro prima manifesta quella fede potente che gli permette di camminare sulle acque, poi ad un certo punto, accade qualcosa che lo distrae e la fede necessaria per terminare il suo cammino fino a Gesù viene meno, e CADE. In quel caso Pietro è stato salvato da Gesù, come accade molte a volte a tanti credenti, tuttavia ci sono di quelli che non vengono salvati, e sono quelli che la Scrittura dichiara che CREDONO PER UN TEMPO, e quei credenti a cui non viene dato il ravvedimento, secondo quanto leggiamo nei seguenti passi:

«E quelli sulla roccia son coloro i quali, quando hanno udito la Parola, la ricevono con allegrezza; ma costoro non hanno radice, credono per un tempo, e quando viene la prova, si traggono indietro.» (Luca 8:13)

«Or il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite inverso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contradicono, SE MAI AVVENGA CHE Dio CONCEDA LORO DI RAVVEDERSI per riconoscere la verità; in guisa che, tornati in sé, escano dal laccio del diavolo, che li avea presi prigionieri perché facessero la sua volontà.» (2 Timoteo 2:24-26)

Se Dio concedesse SEMPRE il ravvedimento a coloro che sono nati di nuovo, allora Paolo si è sbagliato, quindi ha mentito ed ha dato una comunicazione a Timoteo che non corrisponde alla verità, ma ad una menzogna.

Gesù ci ha fatto sapere che i credenti vengono messi alla prova, e che ci sono di quelli che la provano non la superano, e vengono meno, SI TRAGGONO INDIETRO, credono cioé per un tempo. Se si traggono indietro, significa che si stavano dirigendo verso la giusta direzione, vuole dire che erano sulla via della salvezza, solo che ad un certo punto della loro vita SI TRAGGONO INDIETRO, non vogliono più camminare sulla retta via, e vanno per sentieri tortuosi.

Consideriamo ora, che i testimoni di Geova, i cattolici romani ed altri gruppi religiosi, s’ILLUDONO di ottenere una sorta di salvezza proveniente dal loro credo e dal gruppo che frequentano, e in simil guisa fanno anche quei credenti che s’illudono di essere SEMPRE SALVATI, o come altri dicono, che ottengono da Dio la perseveranza fino alla fine, perché le cose non stanno in questa maniera come dicono costoro, ma si ILLUDONO, incamminandosi così in una via che è frutto della fantasia umana, che non corrisponde alla realtà biblica, ma dipende dalle loro aspettazioni e desideri.

Chi ha la fede donatagli da Dio, anche se esiste la possibilità di perdere la salvezza per alcuni, pure chi ha fede non ha dubbi, è certo, e questa certezza non viene da lui medesimo, ma da Dio.

Io credo, com’è scritto, che chi non persevera nella fede sino alla fine non sarà salvato, eppure ho fede in Dio, sono certo della mia salvezza e della mia conversione, e credo pure a tutto, ripeto a tutto quello che sta scritto, persino a quei passi dove viene insegnato che alcuni credenti perdono la salvezza.

Fratelli e sorelle nel Signore, non v’illudete, dunque, ma perseverate nella fede in Dio e nella santificazione per essere salvati, sapendo pure che se uno si trae indietro, l’anima di Dio non lo gradisce, quindi per certo quel tale morrà, sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo.

Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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