La salvezza dipende esclusivamente dalla volontà di Dio e non dalla volontà dell’uomo
La salvezza dipende esclusivamente dalla volontà di Dio e non dalla volontà dell’uomo
Fratelli nel Signore, che ne abbiate voglia oppure no, dovete documentarvi e studiare la dottrina della predestinazione. Per questa dottrina la cosa più difficile è crederci non è quella che non è provata nella Bibbia o non ci sono passi, perché di passaggi biblici che parlano di tale dottrina sono veramente tantissimi. Di seguito cito solo alcuni passaggi, affinché incominciate a ragionare anche su questa dottrina:
«poiché, prima che fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama, … Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.» (Romani 9:11,16)
«… i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio.» (Giovanni 1:13)
È chiaro che da tali passi si capisce che non è la volontà dell’uomo in alcun modo che salva.
Lo scenario di base che viene presentato dalla Bibbia è questo: l’uomo dal peccato di Adamo è corrotto, peccatore, incapace di fare la volontà di Dio e di piacergli, egli è morto spiritualmente. Ciò è uguale e valido per tutti gli uomini, tra di loro non c’è alcuna differenza, non c’è uno di cui si possa dire che è meglio dell’altro, no, non c’è assolutamente (cfr Romani 3:9-20).
Tutti gli uomini sono degni davanti a Dio di essere scaraventati all’inferno in egual modo, nessuno escluso.
La salvezza quindi risulta impossibile agli uomini, ma posisbile a Dio, in quanto Egli nella sua misericordia, ha determinato fin dalla fondazione del mondo che un certo numero di persone sarebbero state salvate, ma non perché si presentavano ai suoi occhi migliori e meritevoli più degli altri, ma solo perché così a Dio è piaciuto, così ha deciso di fare e così Egli fa.
Eccovi, quindi, spiegato in breve che cosa sia il proponimento dell’elezione di Dio.
Se così come ho spiegato sopra non fosse e la scelta di Dio fosse collegata in qualche modo al cuore dell’uomo e alle sue opere, la salvezza sarebbe qualcosa da meritare e non un dono gratuito e immeritevole, e si dovrebbe, perciò, parlare di salvezza per opere e non per la grazia di Dio.
Ecco un passo delle Scritture che conferma e annulla la benché minima possibilità che vi sia una salvezza per meriti personali:
«Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glorî;» (Efesini 2:8-9)
Se Iddio fa quello che vuole di ciò che è Suo, del suo creato, è forse Egli ingiusto se decide di salvarne alcuni? Ma se ha detto che fa misericordia a chi vuole e indura chi vuole, non deve forse fare come Egli ha predetto? È forse l’uomo più buono, più sapiente e potente di Dio? Sono gli uomini a determinare quali opere Iddio deve compiere, o è Dio a determinare le opere che devono compiere gli uomini? Ecco che cosa si legge nelle Scritture a quel proposito:
«I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via?» (Proverbi 20:24)
E ancora:
«Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace.» (Proverbi 21:1)
Anche Paolo conferma quanto detto da Salomone:
«poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza.» (Filippesi 2:13)
Vedete, cari nel Signore, quanti passi stanno scritti che confermano che Iddio salva chi vuole e opera nei cuori di chi vuole e quando vuole? Ed ho citato solo pochissimi passaggi che parlano della predestinazione di Dio, perché sono moltissimi i passi che confermano questa sana dottrina.
Per quanto mi riguarda, io così leggo e così io credo. A Dio Padre e all’Agnello sia tutta la gloria, l’onore e la lode nei secoli dei secoli. Amen!
Giuseppe Piredda