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Una parola di esortazione che i predicatori devono ricordarsi

29 novembre 2020

Una parola di esortazione che i predicatori devono ricordarsi

‘apostolo Paolo nelle sue numerose epistole esorta i santi ad impegnarsi con tutte le loro forze a combattere la propria vecchia natura che si oppone alla nuova natura spirituale ricevuta al momento della nuova nascita (cfr 2 Corinzi 5:17).

Tra gli altri, ai Corinzi rivolge queste parole:

«Io quindi corro ma non in modo incerto, lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato» (1 Corinzi 9:26,27)

Cari fratelli nel Signore, per amore di Gesù Cristo e della Sua Parola, ponete mente anche a ciò che ha scritto Paolo, per metterlo in pratica, per il bene dell’anima vostra, perché lo scrittore agli ebrei ci fa sapere che ‘senza la santificazione nessuno vedrà il Signore’ (cfr Ebrei 12:14). Santificarsi vuol dire agire in modo da soddisfare con moderazione e temperanza tutti i nostri desideri, soprattutto quelli carnali, che la vecchia natura fa leva affinché siano soddisfatti smoderatamente senza limiti e fuori dalla volontà di Dio, cosa che faceva parte del nostro vecchio uomo che ora è morto quando siamo stati rigenerati spiritualmente. Comunque, tenuto conto che il peccato continua ad abitare nella nostra carne, badiamo a non alimentare il vecchio uomo, per non permettergli di ritornare e di avere la meglio nella nostra vita e di prendere il controllo delle nostre azioni e dei nostri pensieri, affinché non diventiamo di nuovo schiavi del peccato (cfr 2 Pietro 2:19).

Voglio che poniate la massima attenzione al fatto che Paolo, benché fosse nato di nuovo, Apostolo, Dottore, predicasse la Parola di Dio ed avesse compiuto segni, prodigi e miracoli, pure egli dice che se non avesse combattuto anche lui contro la vecchia natura, sarebbe stato riprovato, cioè rigettato dalla presenza di Dio e scaraventato all’inferno.

Ora, alla luce del passo citato, risulta chiaro che se Paolo avesse saputo che non avesse potuto perdere la salvezza, perché è accertato che egli era realmente nato di nuovo, non avrebbe potuto includersi tra i RIPROVATI, se non si fosse santificato e non avesse tenuto a freno la propria vecchia natura. Se perdere la salvezza non era tra le possibilità che potevano avverarsi per quanto riguarda Paolo, allora egli ha mentito in questo passo, lo Spirito santo ha mentito quando l’ha sospinto a scrivere tali parole. Siccome non è possibile che lo Spirito santo abbia mentito, allora ciò che è scritto è la verità, e chi si oppone alla verità scritta si oppone a Dio, diventa debitore nei confronti di Gesù Cristo e di Dio Padre (cfr Proverbi 13:13).

Considerato ciò che abbiamo detto sopra, e avuto riguardo anche alla somma della Parola di Dio, è da ritenersi certo che MENTONO coloro che incitano i credenti a non obbedire ai passi della Parola di Dio e spingono a far cadere nel peccato i credenti, illudendoli che saranno salvati lo stesso anche se si suicidano o vivessero una vita schiavi del peccato.

Inoltre, non meno importante di quanto abbiamo detto in precedenza, bisogna anche considerare che nel momento in cui si annunzia l’Evangelo ai peccatori, ma non ci si presenta loro con una mente rinnovata e una vita santa, colui che parla non sarebbe credibile, il suo messaggio sarebbe privo di forza, perché si parlerebbe al peccatore di ottenere da Dio una vita nuova, cambiata, che i peccatori non vedrebbero in colui che gli sta parlando, e ciò li scandalizzerebbe oltremodo.

Cari nel Signore, è possibile che non riuscite a discernere chi parla per il bene dell’anima vostra e chi parla, invece, per il vostro male? No, non asserisco che si viene salvati per opere, in quanto è lo Spirito santo che ci aiuta nella lotta contro la nostra vecchia natura, ma almeno bisogna conoscere queste cose, discernere il bene dal male e confessando a Dio i propri fallimenti chiedendo di essere purificati da ogni peccato e non essere schiavi di esso. Se uno non ha coscienza di peccato, come farà a chiedere perdono a Dio? Se uno vive immerso nel peccato che testimonianza può dare della nuova vita in Cristo? Se uno non crede o non sa queste cose che sono scritte, come può piacere a Dio?

Molte sono le domande e le contraddizioni a cui devono rispondere coloro che parlano contro la santificazione e si illudono di essere sempre salvati, qualsiasi cosa si mettano a fare e in qualsiasi modo essi scelgano di vivere. Non illudetevi, perché sta scritto:

«Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio» (1 Corinzi 6:9-10),

e se voi rientrate in una di quelle categorie elencate da Paolo, anche se avete predicato, pasturato una Chiesa, annunziato l’Evangelo ad altri, voi non entrerete nel regno di Dio nei cieli, perché Iddio non ha riguardi personali.

Per quanto riguarda noi che crediamo che la salvezza si può perdere e che Dio vuole che ci santifichiamo, non crediamo assolutamente di essere salvati per opere, anche perché siamo già nati di nuovo, già salvati senza le opere ma solo per mezzo della fede nel sacrificio compiuto da Cristo Gesù, quindi crediamo di essere salvati per sola grazia, ma sappiamo anche che è doveroso dimostrare con i fatti, con le parole e uniformandosi alla volontà di Dio in tutto e per tutto, di essere nuove creature e di credere a tutto quello che è scritto nella Bibbia.

Diletti e fedeli nel Signore, scegliete bene, scegliete oggi chi volete servire, o il Signore Gesù Cristo che vi ordina di opporvi al peccato e di santificarvi, o il vostro vecchio uomo che vi spinge a compiere tutte le cose che fanno anche i pagani che non conoscono Iddio. Badate bene che una scelta sbagliata significherebbe per voi l’INFERNO, che ci crediate o no! Io vi scrivo questa esortazione per evitarvi questo grande male che vi colpirebbe, qualora sbagliaste la vostra scelta. Esaminate voi stessi per veder se state vivendo in modo più simile a Gesù e agli apostoli, o ai pagani che sono vicini a voi.

Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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